Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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lunedì 13 ottobre 2014

Strumenti a Fiato, Strumenti a Corda, Strumenti a Percussione

E' quasi superfluo ricordare il ruolo particolare che la musica detiene all'interno della spiritualità Tradizionale Romana, così come in tutte le declinazioni delle cosiddette "religioni antiche".

Si potrebbe in primo luogo pensare alla stretta connessione che nel Pitagorismo esiste fra la matematica, l'astrologia, la geometria e la musica. Allo stesso modo si potrebbero citare le relazioni fra colori, pianeti, metalli, Divinità e note musicali.

La musica pertanto ci connette con una dimensione divina, ci provoca piacere per la sua capacità di darci la percezione dell'armonia divina universale. 

Premetto che escludo in questa sede la discussione circa l'uso militare della musica. Essa veniva effettuata con degli strumenti a fiato in primo luogo perchè dovevano essere sentiti dai soldati: da questi strumenti venivano emanati i segnali per le manovre in battaglia. Inoltre gli strumenti a fiato sono tipici strumenti degli Dei e delle Dee "Superi", "Celesti": l'appoggio di queste forze era fondamentale in battaglia. Gli strumenti a fiato, anche per la loro simbologia connessa al vento, alla velocità, all'inafferrabilità, al logos, sono strumenti che "annunciano" e sono quindi connessi a Mercurio.

E' possibile comunque evidenziare due versanti principali legati alla musica e agli strumenti. Il primo versante è quello connesso con Apollo. La musica in senso apollineo è la rappresentazione dell'armonia dell'universo. Ma la musica non è solo questo. Esiste anche un versante collegato a Dioniso che è completamente diverso dal versante apollineo. La musica è dionisiaca quando essa ci trasporta in un turbine di estasi e di frenesia, quando siamo fuori controllo, quando abbandoniamo la razionalità ed entriamo nell'irrazionalità. Osservate come un qualunque musicista (qualsiasi sia il genere musicale che sta suonando) appaia come in estasi, come posseduto, come guidato e mosso da una forza invisibile: osservate un ballerino catturato dal vortice della danza (la danza è un'altra espressione peculiare del divino) come possa apparire mosso da una forza divina invisibile.

Musica apollinea e musica dionisiaca sono entrambe espressioni sublimi del divino. Entrambe concorrono contemporaneamente a farci percepire la presenza degli Dei e delle Dee nel Mondo, nella Natura, nell'Universo: la prima principalmente con l'armonia, la seconda principalmente con il ritmo.

Allo stesso modo gli strumenti musicali diventano strumenti simbolici di espressione del divino. La musica apollinea è maggiormente connessa agli strumenti a corda poichè la vibrazione della corda è un'espressione simbolica della forza alla base dell'Universo e della sua armonica architettura e geometria. La cosa più stupefacente è che la scienza moderna sembra suggerire che alla base della materia ci sia proprio una vibrazione. La musica apollinea, così come gli strumenti a corda, è quindi una musica "supera", "celeste", a maggiore contenuto di energia maschile.

La musica dionisiaca si esprime maggiormente con gli strumenti a percussione. Si tratta di strumenti che "fanno muovere il corpo", generano possessione: è una musica "infera", "sotterranea", a forte prevalenza di energia femminile. Dalle profondità della Terra proviene un suono battente, un ritmo di tamburi delle Divinità sotterranee e ctonie. I fratelli e le sorelle Arvali accompagnano i loro riti collegati alla Terra con dei tamburi effettuando una danza rituale "ondeggiante" porprio perchè il ritmo del tamburo è gradito alla Madre Terra e a tutte le Divinità Sotterranee che generano la vita vegetale ed animale sul nostro Pianeta sulla base di "ritmi" (non casualmente) naturali.

Non è quindi un caso che le religioni monoteiste si siano accanite con una certa ferocia contro la musica e gli strumenti dionisiaci, contro il ritmo, anche perchè espressione cruciale dell'energia femminile.

Una sopravvivenza della musica dionisica tradizionale antica in Italia è la taranta ballata principalmente dalle donne in cui lo strumento principe è il "tamburello"


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