"Si vis pacem, para bellum" (se vuoi la pace, preparati alla guerra) è uno dei motti latini più noti. Per molti, si tratta di un'espressione meramente di ambito militare: addestrati militarmente in tempo di pace per affrontare adeguatamente la condizione di guerra. In altri termini si potrebbe dire che la ricchezza del tempo di guerra è la preparazione in tempo di pace.
In realtà questa espressione presenta dei risvolti molto più profondi e complessi. Il perno di questa espressione è infatti l'idea di preparazione. E' importante infatti non farsi mai cogliere impreparati di fronte alle avversità (guerra). Il conseguimento stesso della Pax Deorum, ovvero una condizione di armonia con il mondo e con la Natura, richiede in primo luogo una lunga e costante preparazione per non farsi trovare deboli e smarriti di fronte alle avversità. Questa è inoltre un'implicazione importante del concetto stesso di Colere Deos/Deas. I Cultores e le Cultrices non pregano, secondo una prospettiva "moderna" e profana che connota ad esempio il monotesimo, ma "coltivano gli Dei e le Dee": cioè si preparano. In questo c'è l'essenza della Spiritualità Tradizionale Romana.
Preparazione in tempo di pace, quando tutto ci sembra che scorra per il meglio e nulla sembra turbarci, significa munirsi di quegli strumenti - tramite lo studio, la pratica dell'otium, la cura dello spirito, le arti marziali, la coltivazione della terra, il camminare in modo meditativo, gli esercizi spirituali - che ci saranno necessari per affrontare le avversità. E' ovvio che non è un percorso facile e semplice. Ci vuole molto sforzo perchè la precondizione per conseguire la Pax Deorum è in primo luogo risolvere la propria "guerra interiore". Dobbiamo in primo luogo essere preparati a dominare il nostro caos interiore, la nostra agitazione spirituale se vogliamo conseguire la pace. La pace interiore come presupposto per la pace esteriore. L'impreparazione ci avvia quindi ad uno stato di guerra in cui molto probabilmente usciremo sconfitti.
"Si vis pacem, para bellum" significa quindi dare la massima priorità alla preparazione, non affidandosi al caso, alla fortuna: bisogna prepararsi ed esercitarsi quotidianamente per non farci trovare deboli nelle avversità arrancando in un groviglio di situazioni sfavorevoli. E quando tutto ci sembra andare per il meglio, bisogna calmare la mente perchè anche l'esaltazione nel tempo di pace è un presupposto per una debolezza in condizione di guerra.
Chi si esalta nei momenti favorevoli, vacillerrà di fronte alle avversità.
Chi si esalta nei momenti favorevoli, vacillerrà di fronte alle avversità.
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