Il mese di giugno è interamente permeato dalla forza femminile della Natura e dell'Universo che si materializza nella figura divina di Giunone. Il fiore che maggiormente esprime questa forza divina della Natura impersonificata da Giunone è il giglio.
Nella Scienza Arvale il giglio viene denominato Iunonia Rosa e, in quanto simbolo di fecondità, era il fiore sacro presente in tutti i culti femminili. All'interno del Giardino (hortus) Arvalico il giglio viene ricompreso nell'Aiuola della Luna. Il giglio infatti è uno dei simboli floreali principali della Grande Dea Madre: Giunone, come declinazione di questa Dea, esprime l'autorità, la regalità, la nobilità, di questa forza cosmica nonchè la potenza delle sue leggi e delle sue regole. Il giglio quindi esprime in primo luogo tutte queste qualità.
Anche Giunone, in questo caso in veste di potnia, descrive come altre Dee-Maghe, in termini arvalici, un hortus sanitatis. Questo tipo di giardino deve essere circondato da un folto bosco di quercie. In una radura si sviluppa l'hortus sanitatis di Giunone dove vengono coltivati i gigli, come simbolo fecondante femminile, la melagrana, il croco, la viola, l'anemone rosso, il giacinto, il papavero, il loto. Tutti questi fiori e piante costituiscono le essenze di Giunone.
Il giglio-fiordaliso, e l'intero hortus sanitatis di Giunone, sono elementi importanti del Grande Giardino Simbolico in cui rappresentano la fertilità, la fecondità, il futuro sereno. Sono pertanto elementi essenziali della cosiddetta Donna-Fiore, simbolo di felicità ovvero di armonia con gli Dei e le Dee.
Il giglio bianco inoltre rappresenta la purezza della forza femminile e la purezza e sacralità della sfera sessuale femminile ed insieme al giglio rosso, sono anche simboli importanti nella Scienza Sacra, nell'esoterismo e nella Scienza Ermetica.
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