Mi sono accorto che molto spesso in questo blog uso termini come "Forza", "Energia", "Potenza" come rappresentazione del Divino. Poichè questi termini non vengono impiegati a caso, ma con una valenza ed un significato ben preciso, ritengo che sia utile fornire qualche dettaglio a riguardo.
In un'altra occasione ho definito gli Dei e le Dee come "forme super-esistenziali dell'Essere" ovvero come manifestazioni del reale che si pongono al di sopra dell'esistenza in senso fisico e profano. Gli Dei e le Dee, come pluralità di queste manifestazioni, non hanno quindi una valenza meramente naturalistica, anche se riempiono di sè ogni aspetto del reale e della Natura. In questo senso queste forme super-esistenziali dell'Essere non si muovono in una dimensione quantitativa e spaziale, ma, in primo luogo all'interno della dimensione dello Spirito, come sorgenti, fonti, creatrici e produttrici. In questo senso appaiono come Potenze Produttrici ove il termine Potenza non esprime una potenzialità, ma l'azione, l'atto, l'agire.
Gli Dei e le Dee sono quindi "atti puri", "forze attive" dotate di energia spirituale creatrice: questa forza, questa energia trascende il mondo fisico caratterizzato dalla "quantità": in questo senso si pongono al di sopra dell'Essere, ma allo stesso tempo riempiendo con le loro qualità ogni aspetto dell'Essere. Per questo essi sono l'essenza, il contenuto del Mondo, della Natura, dell'Universo. Comprendere gli Dei e le Dee, attraverso le loro manifestazioni utilizzando il Vocabolario, la bussola della Spiritualità Tradizionale Romana, significa conseguire la Pax Deorum ed iniziare a capire non tanto come funziona la Natura, ma che cosa sia realmente la Natura.
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