"Pensava infatti che contrariamente a quanto avviene con la malattia fisica, che talvolta può essere curata anche con la forza, non è col ferro e col fuoco che si può imporre la rinuncia ad un falso credo religioso. Anche se la mano brucia incenso, la coscienza rimprovera quella mano, accusa le debolezze del corpo e continua ad avere le stesse convinzioni di prima. Il risultato che si ottiene è una vuota apparenza di cambiamento, non una conversione reale delle opinioni e in seguito succede che quelli che hanno abiurato ottengono il perdono e quelli messi a morte sono onorati come dei".
Libanio "Epitaffio per Giuliano", 122
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