La Seconda Triade deve essere considerata come una sorta di evoluzione, verso una declinazione decisamente più popolare, della tripartizione della più alta espressione della manifestazione del divino. Per il significato del numero 3 ed il conseguente significato del concetto stesso di "triade" si faccia riferimento al mio precedente post sulla Prima Triade.
La Seconda Triade è composta da Giove, Giunone e Minerva.
Giove (cfr. la "Prima Triade")
Giunone
Giunone (Juno - polarità femminile) - Giove (Jupiter - polarità maschile)
Giunone è la sacralizzazione della "nascita" nel senso più ampio possibile e del parto: le Calende sono sacre a Giunone.
Come Giove, Giunone ha una lunga lista di appellativi (indicati negli Indigitamenta) tra i quali Juno Lucina (“Colei che porta i bambini alla luce”) è uno dei più importanti. La fecondità e tutto ciò che è espressione del femminile sono tipici aspetti sacri di Giunone.
Giunone è anche chiamata Regina per descrivere il suo ruolo quale Somma Autorità Femminile (in senso religioso, politico e magico). In tal modo il Pater Familias e la Mater Familias sono la rappresentazione umana dell'autorità di Giove/Giunone all'interno della famiglia. La suo denominazione di Juno Mater è qualcosa che va molto oltre il significato profano di "Madre" del senso comune: si faccia riferimento al significato della festa antica dei Matronalia.
Giunone è "Fecondità Sacra". Nello stesso tempo è Juno Sospita o polarità femminile delle attività marziali e militari. In questo modo si esalta ancora la triplice sfera funzionale di Giunone: autorità sacra, forza sacra e fecondità sacra.
Giunone è denominata anche “Juno Moneta” ovvero “Colei che amminisce" o “Colei che dà buoni consigli".
Gli anelli rotti ed i nodi sono oggetti particolarmente nefas quando si invoca o si fa riferimento a Giunone: allo stesso modo sono estremamente nefasti quando si entra in un luogo consacrato a Giunone.
Gli animali simbolo e sacri a Giunone sono: la cornacchia, l'oca, la giovenca bianca. Le piante sacre sono: la quercia e l'olivo
Minerva
Minerva (polarità femminile) – Poseidone poi Nettuno (nel lectisternium) (polarità maschile)
Antichissima divinità femminile italica il cui nome originale è Minerua. Essa è la sacralizzazione dell'abilità, della maestria, del lavoro manuale, del "saper fare", dell'attività intellettuale, della capacità pratica (sollertia). Minerva è anche "l'arte e l'intelligenza nella guerra e nelle discipline marziali", l'astuzia, la furbizia, l'intelligenza sottile, la ragione, l'invenzione ed il pensiero razionale.
Anche per questa ragione il suo tipico simbolo è l'armatura di bronzo proprio a simboleggiare la solidità e la forza "difensiva" del pensiero razionale.
Nel calendario antico, Minerva non disponeva di festività pubbliche specifiche tranne che per la giornata del 19 marzo: artificum dies. Per questa ragione Minerva è oggetto principalmente di culti privati. Gli artigiani e le "casalinghe" venivano chiamate "le mani di Minerva".
Gli animali simbolo e sacri a Minerva sono la civetta ed il cavallo. I suoi simboli sono l'armatura di bronzo, l'occhio, la vista. Altri simboli estremamente importanti sono il morso usato per i cavalli ed il timone proprio a simboleggiare il controllo della ragione sull'istinto e sulle forze incontrollate.
La Seconda Triade è composta da Giove, Giunone e Minerva.
Giove (cfr. la "Prima Triade")
Giunone
Giunone (Juno - polarità femminile) - Giove (Jupiter - polarità maschile)
Giunone è la sacralizzazione della "nascita" nel senso più ampio possibile e del parto: le Calende sono sacre a Giunone.
Come Giove, Giunone ha una lunga lista di appellativi (indicati negli Indigitamenta) tra i quali Juno Lucina (“Colei che porta i bambini alla luce”) è uno dei più importanti. La fecondità e tutto ciò che è espressione del femminile sono tipici aspetti sacri di Giunone.
Giunone è anche chiamata Regina per descrivere il suo ruolo quale Somma Autorità Femminile (in senso religioso, politico e magico). In tal modo il Pater Familias e la Mater Familias sono la rappresentazione umana dell'autorità di Giove/Giunone all'interno della famiglia. La suo denominazione di Juno Mater è qualcosa che va molto oltre il significato profano di "Madre" del senso comune: si faccia riferimento al significato della festa antica dei Matronalia.
Giunone è "Fecondità Sacra". Nello stesso tempo è Juno Sospita o polarità femminile delle attività marziali e militari. In questo modo si esalta ancora la triplice sfera funzionale di Giunone: autorità sacra, forza sacra e fecondità sacra.
Giunone è denominata anche “Juno Moneta” ovvero “Colei che amminisce" o “Colei che dà buoni consigli".
Gli anelli rotti ed i nodi sono oggetti particolarmente nefas quando si invoca o si fa riferimento a Giunone: allo stesso modo sono estremamente nefasti quando si entra in un luogo consacrato a Giunone.
Gli animali simbolo e sacri a Giunone sono: la cornacchia, l'oca, la giovenca bianca. Le piante sacre sono: la quercia e l'olivo
Minerva
Minerva (polarità femminile) – Poseidone poi Nettuno (nel lectisternium) (polarità maschile)
Antichissima divinità femminile italica il cui nome originale è Minerua. Essa è la sacralizzazione dell'abilità, della maestria, del lavoro manuale, del "saper fare", dell'attività intellettuale, della capacità pratica (sollertia). Minerva è anche "l'arte e l'intelligenza nella guerra e nelle discipline marziali", l'astuzia, la furbizia, l'intelligenza sottile, la ragione, l'invenzione ed il pensiero razionale.
Anche per questa ragione il suo tipico simbolo è l'armatura di bronzo proprio a simboleggiare la solidità e la forza "difensiva" del pensiero razionale.
Nel calendario antico, Minerva non disponeva di festività pubbliche specifiche tranne che per la giornata del 19 marzo: artificum dies. Per questa ragione Minerva è oggetto principalmente di culti privati. Gli artigiani e le "casalinghe" venivano chiamate "le mani di Minerva".
Gli animali simbolo e sacri a Minerva sono la civetta ed il cavallo. I suoi simboli sono l'armatura di bronzo, l'occhio, la vista. Altri simboli estremamente importanti sono il morso usato per i cavalli ed il timone proprio a simboleggiare il controllo della ragione sull'istinto e sulle forze incontrollate.
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