L'inizio della primavera segna l'apertura di un periodo di "trasformazione" in cui la Natura, e noi con essa, affrontiamo una fase di cambiamento dovuta al riavvio di cicli naturali.
Questo è quindi un periodo fortemente caratterizzato dalla presenza di Vertumnus.
Vertumnus, divinità forse di origine etrusca o sabina, è la sacralizzazione della metamorfosi, della trasformazione, del cambiamento perpetuo, nella forma più ampia, dovuti all'inarrestabile fluire dei cicli naturali e del Tempo.
Vertumnus è il Dio del vertere nel senso più sacro e profondo. Ovunque ci sia incertezza, là c'è Vertumnus. Il convertire, il rivoltare, lo sperare che il destino "volga" a nostro favore, implica la presenza del Dio. Il camuffamento, l'illusione, la trasformazione, il travestimento, la mutazione sono gli spazi di Vertumnus.
Tutti gli Dei e le Dee della Spiritualità Tradizionale Romana sono dotati di un'identità non-univoca che, in quanto distribuita su una miriade di aspetti e dettagli interrelati e lungo una rete di segni e simboli, è sempre di difficile comprensione, identificazione, interpretazione, decifrazione. Questi aspetti frantumati si combinano e ricombinano: ciascuna di queste combinazioni può concludersi potenzialmente nell'identità di un Dio o di una Dea. Gli Dei e le Dee non si manifestano, in senso volgare e profano, ma si percepiscono, si afferrano all'interno di una loro "sfera di azione e di competenza (officium)" dove esplicano un loro potere. Questo è particolarmente problematico quando si riflette su una Divinità che per sua natura non può che avere un'identità fluida, mutevole, inafferrabile proprio perchè è la sacralizzazione della trasformazione. Il vertere è di pertinenza di Vertumnus ed è in questa dimensione che si esplica la sua vis. In questo caso è il nome del Dio che riassume la sua identità. Il significato del nomen di Vertumnus definisce la sfera di competenza di questo Dio.
Vertere non è solo metamorfosi, ma è anche "sdoppiamento" (Vertumni al plurale), "rovesciamento", "stravolgimento": ciò che è bianco diventa nero e viceversa, ciò che è maschile diventa femminile e viceversa, cambiamento improvviso della sorte (pollice verso). Se il vertere si ritrova nel prefisso del nome del Dio (vert-), ulteriori implicazioni si trovano nella seconda parte del suo nome che si possono riferire ad amnis (corrente), annus (anno) e omnia (tutto).
In questo caso si evidenzia come Vertumnus può invertire il fluire della corrente degli eventi, mutare il corso del tempo, modificare tutto e trasformarsi in tutto.
Queste caratteristiche del Dio (la sua sfera di azione) quindi si evidenziano proprio in questo momento dell'anno. Ci troviamo in una fase di mutamento delle stagioni (anniversarius): Vertumnus opera nelle trasformazioni che vediamo nelle piante (da qui anche il suo collegamento con Pomona) che passano chiaramente da uno stadio all'altro. Mutano i colori, mutano i sapori, mutano i suoni: per questo si offrono i primi frutti e le primizie della primavera a Vertumnus.
Ma non bisogna dimenticare che la mutazione e la trasformazione continue sacralizzate da Vertumnus interessano anche l'intero universo, il corpo, carattere, comportamento umano e la stessa società umana nel suo complesso.
Vertere non è solo metamorfosi, ma è anche "sdoppiamento" (Vertumni al plurale), "rovesciamento", "stravolgimento": ciò che è bianco diventa nero e viceversa, ciò che è maschile diventa femminile e viceversa, cambiamento improvviso della sorte (pollice verso). Se il vertere si ritrova nel prefisso del nome del Dio (vert-), ulteriori implicazioni si trovano nella seconda parte del suo nome che si possono riferire ad amnis (corrente), annus (anno) e omnia (tutto).
In questo caso si evidenzia come Vertumnus può invertire il fluire della corrente degli eventi, mutare il corso del tempo, modificare tutto e trasformarsi in tutto.
Queste caratteristiche del Dio (la sua sfera di azione) quindi si evidenziano proprio in questo momento dell'anno. Ci troviamo in una fase di mutamento delle stagioni (anniversarius): Vertumnus opera nelle trasformazioni che vediamo nelle piante (da qui anche il suo collegamento con Pomona) che passano chiaramente da uno stadio all'altro. Mutano i colori, mutano i sapori, mutano i suoni: per questo si offrono i primi frutti e le primizie della primavera a Vertumnus.
Ma non bisogna dimenticare che la mutazione e la trasformazione continue sacralizzate da Vertumnus interessano anche l'intero universo, il corpo, carattere, comportamento umano e la stessa società umana nel suo complesso.
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