Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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lunedì 7 aprile 2014

A proposito della nudità di Venere

Venere è una forza divina molto più complessa di quanto non possa apparire a prima vista. Sicuramente essa esprime la sacralità e la potenza dell'Amore come forza che attrae i corpi, in una senso molto ampio. Essa inoltre descrive la sacralizzazione di ogni forma di "disvelamento", anche in questo caso in un'accezione molto ampia, ovvero rimozione di un velo.

Ecco che pertanto ci troviamo di fronte al difficile problema dell'interpretazione della nudità di Venere, come manifestazione di questo disvelamento, di questa denudazione, riportata anche nella statuaria (frequentemente molto fraintesa dai profani). 

Gli Antichi Maestri (ad es. Porfirio) ci dicono innanzitutto che Venere, essendo potenza dell'Acqua, è legata alla generazione, alla procreazione e quindi al Desiderio (Eros - l'Amore di ciò di cui si sente la mancanza - è spesso raffigurato al suo fianco), come spinta attrattiva. Essendo potenza generatrice, quindi una polarità femminile, veniva rappresentata sotto forma di donna, proprio perchè "Fonte di Vita".

Venere è connessa al mare perchè, elemento umido e caldo, rappresenta il movimento, la generazione, l'agitazione. La sua rappresentazione astrale è la stella Espero-Hesperus-Stella della Sera (detta anche Lucifero: si spiega quindi l'avversione del monoteismo contro Lucifero come opposizione all'energia femminile) che simbolicamente influisce sul potere generativo della Terra e che è posta in relazione con la rugiada che feconda la Terra e stimola la generazione di tutti gli esseri animati.

Venere si copre i seni e la vagina perchè organi connessi alla generazione e procreazione, ma tale gesto non esprime mai vergogna o pudore. Questo gesto vuole simboleggiare la generazione come forza occulta che la Natura - Magna Mater - tende a proteggere dalla profanazione.

Sotto tutti questi aspetti Venere esprime una grande forza vitale. Ma la nudità di Venere, forza dell'acqua che genera, esprime una "purificazione", ovvero un processo in cui ci si sbarazza delle parti impure. Ci troviamo di fronte pertanto ad una simbologia legata alla Morte, ma di certo, non si parla di morte in senso profano. Gli Antichi chiamavano "nudi" quelli che "abbandonando la vita di morte e partecipando dell'immortalità possono contemplare gli ineffabili misteri" (Filone Alessandrino Legum Allegoriae). La rinuncia alle "vesti", rinuncia alla corpereità umana in generale, diventa simbolo di palingenesi, morte iniziatica e sublimazione dell'Anima: la nudità quindi esprime la semplice purezza dell'Anima. 

Tutta la complessa simbologia di Venere entra quindi in gioco. La Tradizione (Proclo, Numenio) ci dice che le Anime "discendono nella generazione", "le Anime si posano sull'acqua", "le anime che si incarnano inclinano all'umido". Venere, con la sua nudità, esprime il grande ciclo della generazione ovvero la rinuncia alla corporeità e nello stesso tempo l'anima che discende nella generazione. Notare infatti come, nell'immagine che ho riportato in alto, Venere riponga a) il velo (il corpo) sopra b) l'anfora della vita.

a) Quindi il corpo come velo dell'anima porta come conseguenza la morte come nudità. Inoltre il corpo-tunica cui fa riferimento Venere deve essere conservato puro, come pura è la stessa Venere: "mantieni incontaminato il tuo corpo, ricevuto dagli Dei e dalle Dee come veste dell'anima. così come cerchi di mantenere incontaminata la tunica che ricopre la carne" (Sesto). Ricordo poi che l'immagine e la simbologia della tessitura è espressione della forza femminile che genera i corpi (pensate ad esempio a Penelope).

b) Il vaso, i crateri e le anfore sono tutti simboli di energie femminili: crescita, abbondanza, vita. "I vasi indicano la vita". Anche per questo le antiche tombe ne sono piene (ad esempio quelle etrusche). In particolare rappresentano il "ricettacolo della vita" (su moltissime steli funerarie romane viene rappresentato un vaso). Esse sono aperte verso l'alto poichè possono ricevere gli influssi del cielo. In particolare il vaso di pietra è simbolo di fertilità. Il vaso di terracotta, unendo l'umido con il fuoco rappresenta la simbolica unione fra le energie maschili e quelle femminili.

In questa immagine, molto frequente, poi possiamo notare come Venere (mentre si libera del velo) si tocchi il piede sinistro. Innanzitutto si tocca del piede sinistro: il piede è una parte del corpo connessa all'energia femminile e simbolo di desiderio. Inoltre, soprattutto nell tallone, il piede simboleggia il "radicamento alla vita". A questo punto, considerato che Venere stacca il piede da terra, ogni altra considerazione è superflua. E c'è ancora qualcuno che etichetta Venere come "Dea dell'Amore"... Mah.



Comunque. Non mi voglio dilungare ulteriormente. L'unica cosa che voglio ricordare è come questa simbologia estremamente complessa di Venere sia molto antica e come trovi applicazioni ed espressioni in altre rappresentazioni. Ad esempio proviamo ad osservare un qualsiasi sarcofago etrusco (soprattutto quelli più antichi).


I cosiddetti esperti sostengono che ci trovamo di fronte alla rappresentazione del defunto in una sorta di banchetto funerario, avente in mano l'obolo da versare a Caronte per poter accedere nel regno dell'oltretomba. Ora però dovremmo conoscere un po' meglio la simbologia sacra per capire meglio cosa realmente abbiamo di fronte.

In pressochè tutte queste rappresentazioni il defunto è mostrato sul lato sinistro con la testa appoggiata sul braccio sinistro: cioè quello connesso al cuore, alla vita divina, ad Apollo, al Sole. La metà inferiore del corpo è coperta da una tunica, mentre la parte superiore è nuda (le donne presentano i seno coperti: nessuna vergogna o pudicizia, ma "occultamento della generazione", "protezione dalla profanazione" come per Venere). Ciò significa che il defunto si sta liberando della sua parte mortale e che la sua anima sta lasciando il corpo. Inoltre, essendo poggiato sul braccio sinistro, tutta questa immagine ci dice semplicemente: "non sto morendo, mi sto risvegliando, mi sto rialzando a nuova vita". Inoltre il famoso piattino con l'obolo è il tipico simbolo cosmico del Terzo Sole, centro dell'Universo, punto di generazione di tutto ciò che esiste. Quella è pertanto la destinazione del defunto. Non casualmente vi avvicina il pollice (o addirittura poggia il pollice sopra il centro del simbolo) che è appunto il dito di Venere: generazione, rigenerazione, morte-nuova vita, palingenesi. 

Molto altro si potrebbe aggiungere, ma penso che per ora sia abbastanza. Come sempre ricordo che sono solo un semplice Cultor. Per ogni ulteriore approfondimento, consiglio di rivolgersi ad un augure o ad un pontefice.

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