Mi è stato chiesto un chiarimento riguardo alla sacralizzazione del Fuoco Sotterraneo nella figura di Maia/Volcani. Mi si chiede se queste divinità possano essere identificate con l'attività geotermica della Terra e con la lava.
In prima battuta potrei rispondere che, da un punto di vista exoterico, questa assimilazione potrebbe anche essere possibile. In realtà Maia e Vulcano, da un punto di vista più profondamente religioso/spirituale ed esoterico, presentano un valore ed un significato estremamente più complesso.
Maia e Vulcano sono connessi a due forme sotterranee-ctonie di "calore" e di "fuoco". Ovviamente non si deve intendere fuoco o calore in senso fisico, profano e volgare, ma di un fuoco e di un calore occulto. Poichè siamo nel mese dedicato a Maia, posso ora solo accennare che il calore ed il fuoco sacralizzato nella polarità maschile di Vulcano sono energie primordiali della Terra capaci di "accendere e vitalizzare i metalli". Si tratta di energie sotterranee legate quindi ai metalli (anche qui in senso esoterico e non fisico), alle loro proprietà simboliche: basta appena accennare al mito metallurgico di Vulcano (il forgiatore) e alla simbologia delle armi da lui costruite.
Diverso è il fuoco ed il calore sotterraneo sacralizzato da Maia. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a forze occulte, sotterranee, ma da cui "tutto dipende". Mentre il fuoco ed il calore di Vulcano bruciano e fondono, quello di Maia non brucia e non fonde. Si tratta di un fuoco e di un calore sottili miti, continui, interiori, in particolare è un fuoco senza luce, il fuoco ed il calore presenti all'interno, che si propagano sottoterra avvolgendo tutto come una debole febbre. E' la sensazione di qualcosa che brucia incessantemente e lentamente da qualche parte in un luogo occulto, remoto e profondissimo all'interno della Terra.
Più che un calore è un "tepor", un tepore che alimenta tutta la Natura: è il tepore generato dal "sangue della Terra" che parte dal suo Cuore Profondo e si diffonde sottoterra ovunque attraverso vene e capillari della Terra stessa.
E' un tepore ed un fuoco che danno la Vita, che accrescono e che sviluppano. Tutto ciò che è creato, prodotto, emanato è dotato di "tepor", il calore di Maia.
Poichè, bisogna sempre ricordarlo, ciò che è Grande è uguale a ciò che è Piccolo, ritroviamo per analogia nel microcosmo e nella dimensione umana ciò che è presente nel macrocosmo e nella dimensione della Natura.
Lo ritroviamo come il tepore di tutto
ciò che è dotato di vita e che si diffonde su tutto il corpo
contrapponendosi al freddo della morte. Non casualmente il sacrificio
(ad es. la libatio) prevede di bruciare l'offerta sul fuoco, poiché
rende visibile questo fondamento della vita.
Questo tepor, che è emanato da un fuoco senza luce, è anche un entusiasmo, una passione, un fervore. E' un calore che avvolge che si lega anche all'affetto e all'amore ("calorosamente" si dice nel linguaggio comune). E' il calore quindi dell'affettività che si contrappone alla freddezza della razionalità.
E' il calore del "soffio sacro" (flamen) che infonde la vita, è la sensazione di essere vivi. ed anche il calore prodotto da pratiche meditative e di contemplazione.
Maia quindi è una forza vitale che si irradia nella profondità della Terra così come all'interno di ciascuno di noi attraverso il "sangue".
Come la lava prodotta da un vulcano distrugge tutto al suo passaggio, ma rappresenta la base per la creazione di un terreno fertilissimo, allo stesso modo il calore ed il fuoco di Maia (tepor), può essere devastante, quando è troppo potente.
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