Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
.

martedì 24 dicembre 2013

December 25th: Sol Invictus

December 25th is dedicated to "Sol Invictus" (Invincible Sun) celebrating the perpetual light's vitality.

This is a peculiar festivity already known and celebrated by ancient egyptians: the divine energy "Earth's Heart" (or "Intelligent Light") flows into a sacred cone shaped stone (Betilus - Gods' See) or in black stones or flash stones.

Sol Invictus was a special protector of the Emperor and the entire Roman Empire.

In this day an omnipotent, eternal and universal single sole God is celebrated whose most splendid manifestation is the Sun. This Great One has the Substance which Gods are formed of.

For this reason, christianity took possession of this ancient pagan festivity making it coincide with Christmas and the Jesus' birth.

It is important to note that the concept of Sun celebrated in this day is not referred to the Sun as "astronomical object", or the star everyone can see in the sky - the sole sun profane people can perceive, but as "divine entity", but the so-called "Third Sun", "The Centre of the Universe, "The Divine Entity". I suggest, for any further detail about this topic, the reading of the text by the Emperor Julian "Hymn To King Helios". This well-known hymn by Proclus can be used as correct invocation.
 
Proclus; Hymn to Helios

Hearken, king of noeric fire, Titan holding the golden bridle,
hearken, dispenser of light, you, o Lord, who hold yourself the key to the life-supporting source
and channel off from above a rich stream of harmony into the material worlds.
Hearken: for you, being above the middlemost seat of aether
and in possession of the very brilliant disk,
the heart of the cosmos, have filled everything
with your intellect-awakening providence.
The planets, girded with your ever-blooming torches,
through unceasing and untiring dances
always send life-producing drops down for earthlings.
Under the influence of your chariot’s returning courses
everything that is born has sprouted up according to the ordinance of the Seasons.
The din of the elements clashing with each other
stopped once you appeared from your unspeakable begetter.
For you the unshakeable choir of the Moirai has yielded.
Back again they wind the thread of compelling  destiny,
when you wish it.
For all around you dominate, all around you rule by force.
From your chain the king of the song that obeys the divine, Phoibos, sprung forth.
Singing inspired songs to the accompaniment of the kithara
he calms the great wave of deep-roaring becoming.
From your evil-averting band that imparts pleasant gifts Paiêon sprouted,
and he imposed his health by filling the wide cosmos with harmony wholly devoid of harm.
People honour you in hymns as the famous father of Dionysus.
And again some praise you in songs as Euios Attis in the extreme depths of  matter,
whereas others praise you as pretty Adonis.
The threat of your swift whip holds fears for the wild-tempered daemons, noxious to men,
who prepare evil for our miserable souls,
in order that forever, in the gulf of heavy-resounding life,
they suffer once they have fallen under the yoke of the body
with the result that they forget the bright-shining court of the lofty Father.
But, you the best of gods, crowned with fire, blest daemon,
image of the all-creating god, uplifter of souls,
hearken and always purify me of every fault;
receive my tearful supplication,
pull me out of baneful defilement and keep me far from the punishing deities
while mollifying the swift eye of Justice that sees all.
May you always through your evil-averting help
give holy light rich with blessings to my soul,
once you have scattered the man-destroying poisonous mist,
and to my body fitness and gift-bestowing health;
bring me to glory, that in accord with the traditions of my fore fathers
I may cultivate the gifts of the Muses with pretty locks.
Give me, if you wish so, Lord, unshakeable bliss as a reward for lovely piety.
You perfect all things easily, for you have the power and infinite might.
And if some ill comes my way through the threads moved by the stars
from the spindles of destiny that revolve in helices,
ward it off yourself with your mighty radiance.

25 dicembre: Sol Invictus

Il giorno del 25 dicembre è dedicato al "Sol Invictus" (Sole Invicibile) con il quale si celebra la perenne vitalità della luce.

Si tratta di una festa antichissima nota e celebrata in questo giorno già dagli antichi egizi: l'energia divina "Cuore del Mondo" o "Luce Intelligente" confluiva in una pietra sacra a forma di cono (Betilo - dimora degli Dei) o in pietre nere o pietre di flumine.

Il Sol Invictus era il protettore speciale degli Imperatori e di tutto l'Impero Romano.

In questo giorno in sostanza si celebrava una divinità unica, onnipotente, eterna ed universale di cui il Sole è la manifestazione più splendida. Questo grande Uno detiene la sostanza da cui tutti gli Dei sono formati.

Per questa ragione il cristianesimo si è impossessato di questa antica festa pagana facendola coincidere con la nascita di Gesù.

E' opportuno ricordare che il concetto di "sole" celebrato in questa giornata non si riferisce ovviamente al Sole in quanto "corpo astrale" o soggetto astronomico, ovvero la stella che vediamo nel cielo - unico Sole percepibile dai profani -, ma  il cosiddetto "Terzo Sole", "Centro dell'Universo", "Ente". Per opportuni approfondimenti consiglio la lettura del testo dell'Imperatore Giuliano "Ad Helios Re". Il seguente arcinoto "Inno al Sole" di Proclo può essere utilizzato come corretta invocazione.


Proclo: Inno ad Helios 

Ascolta, o re del fuoco intellettuale,
Titano dalle briglie d'oro, ascolta, dispensatore di luce,

 signore che possiedi la chiave della fonte della vita,
 e che sui mondi materiali dall'alto versi un copioso fiume d'armonia.
Ascolta, giacchè tu, che hai sede nel mezzo al di sopra dell'etere,
e tieni il cuore dell'universo, circolo luminosissimo, tutto riempisti della tua provvidenza,
eccitatrice della mente.
I pianeti, cinti dalle tue fiamme perennemente vivide,
sempre, con incessanti e infaticabili movimenti circolari,
mandano a favore di quanti vivono sulla terra stille vitali,
e ogni generazione, sotto i vostri ricorrenti corsi, rigermina secondo la legge delle Ore.
Il fragore degli elementi fra loro cozzanti cessa, quando tu,
che discendi da padre ineffabile appari.
A te cede il coro inconcusso delle Moire; che torcono all'indietro il filo del destino ineluttabile,
quando lo vuoi; giacchè sommamente sei potente e vastamente signoreggi.
Balzò fuori di vostra catena Febo, signore della sacra melodia;
divinamente cantando, al suono della cetra, placa l'enorme flutto della generazione dal cupo muggito.
Dal diffondersi della tua luce, che allontana i mali, nacque, dono soave, Peone,
e sua salute diffuse, dopo aver riempito il vasto universo di balsamica armonia.
Te cantano il glorioso padre di Dioniso;
e te Evio-Attis negli ultimi recessi della materia, te delicato Adone altri chiamarono nei loro canti.
E paventano la minaccia della tua agile sferza i demoni, agli uomini funesti, di cuor feroce,
che alle nostre infelici anime ordiscono danni, affinchè sempre
nell'abisso della vita dal cupo fragore
soffrano sotto il peso del corpo, bramosi del giogo,
e dimentichino la dimora eccelsa e splendente del padre.
Ma tu, ottimo fra gli Dei, coronato di fuoco, nume beato, immagine del dio creatore di tutte le cose,
tu, che le anime elevi,
ascolta, e purificami da ogni peccato per sempre;
e la preghiera di molte lacrime accogli, e liberami dal peccato che dà  dolore,
e tienmi lontano dalle espiazioni, placando l'occhio vigile di Dike che tutto vede.
Ad opera del tuo aiuto sempre salutare concedi all'anima mia
la luce purissima e beatissima, una volta dispersa la caligine,
funesta ai mortali, prodotta da veleno e al corpo il magnifico dono d'una perfetta salute.
Fâ chè io diventi famoso e che,
secondo il costume dei miei predecessori
possa aver cura delle Muse dalle amabili trecce.
Non turbato benessere, che nasce da amorosa pietà , se tu vuoi, concedimi, o Signore,
giacchè facilmente puoi compiere.
Tu, infatti, possiedi saldo ed infinito vigore.
Ma se, per i fusi delle Moire, rotanti sotto i fili tratti dai movimenti degli astri
qualcosa di funesto ci colpisce,
distòrnalo con la forza dell'impeto tuo.

lunedì 16 dicembre 2013

Otium

One of the most important concept and practice in the Traditional Roman Spirituality is the idea of Otium.


It is very difficult to explain such principle: similarily otium is a very complex practice to follow.

In brief, otium means inner peace and wellness, a condition in opposition to agitation. Agitare in Latin means both confusely thinking and an intense condition of action, of doing something. In this perspective, an obsessive thinking and doing, typical in an agitation condition, drive a person to anxiety. 

Otium is therefore a condition totally in opposition to agitation and unrest. If agitation results from confusing thinking and acting, otium implies blocking thoughts and actions: through a deep concentration and a continuing subtraction, one can achieve the capability and possibility to stop all the actions and thoughts.

Yet otium doesn't describe a physical and mental immobility in profane terms. When this condition of calm is achieved, "discrimination"  and separation cease: it can be acquired a perception to be part of the entirety of the Being. One can perceive an awareness to be part of the Everything. Actions and thoughts in a state of otium flow in a natural way, with no efforts: one can reach a condition of inner silence where anything flows spontaneously.

Otium drives to a condition of peace with life and death, with no intentions, will, efforts, worries, needs or wishes, aims, goals and results: one has only the perception to "happening" hic et nunc.

Wellness generated by otium results from the absence of wishes (I don't need anything), the perception of calmness, peace, the awareness to discover our essential real nature, semplicity of life, equilibrium.

Otium implies that our mind can "breath" overcoming the distractions caused by physical and mental agitation, anger, anxiety and unrest.

It is very difficult to explain how practicing otium: I can just say here that it is something one can experience as absolute and natural calm coming from nowhere. Sitting in meditation, possibly under a tree or walking alone along a country road may contribute to experience, with a tutor's support, a feeling of otium: you can feel it when perceiving mental and physical softness, absence of rigidities, a natural personal flowing as component of Everything.

The main components in practicing otium are

  • No material/immaterial dependance and attachement
  • Naturalness
  • Calmness
  • Nothingness

Otium

Uno dei concetti e delle pratiche più importanti della Spiritualità Tradizionale Romana è certamente quello di Otium.

Si tratta di un concetto difficile da spiegare ed una pratica complessa da seguire: sinteticamente si può dire che l'Otium significa pace e benessere interiore, una condizione che si contrappone a quella dell'agitazione. Agitare in latino significa sia pensare in modo confuso sia uno stato intenso di azione, di fare. In questo senso il pensiero e il fare ossessivo tipico dell'agitazione conducono all'inquitudine.

L'otium è pertanto una condizione diametralmente opposta a quella dell'agitare e dell'agitazione. Se l'agitazione è il risultato del pensare e dell'azione, l'otium implica la cessazione del pensare e dell'azione; tramite una concentrazione profonda e per sottrazione continua, si giunge alla capacità e possibilità di fermare tutti i pensieri e tutte le azioni.

L'otium non esprime tuttavia un'immobilità fisica ed intellettuale. Quando si giunge a questo stato di quiete cessa la "discriminazione" e la "separazione": si acquista la percezione di essere una parte della totalità dell'esistente. Si giunge alla consapevolezza di essere una parte del Tutto. Le azioni e i pensieri in uno stato di otium fluiscono in modo del tutto naturale, senza sforzo: si sta in uno stato di silenzio interiore in cui tutto scorre in modo spontaneo. 

L'otium conduce ad uno stato di pace con la vita e con la morte, senza intenzioni, senza volontà, senza sforzo, senza preoccupazione, senza bisogni o desideri, senza scopi, obiettivi o risultati: si ha la sola percezione di "accadere" hic et nunc.

Il benessere generato dall'otium è il risultato dell'assenza di desideri, percezione di tranquillità, pace con sè stessi, consapevolezza di scoprire la nostra natura essenziale, percezione della semplicità della vita, equilibrio.

L'otium implica che la mente possa "respirare" e che vinca la distrazione causata dall'agitazione fisica e mentale, dall'inquitudine e dall'irrequitezza.

La pratica dell'otium risulta molto difficile da spiegare: sperimentare una calma assoluta e naturale che scaturisce dal nulla è l'essenza dell'otium. Sedere in meditazione in solitudine, possibilmente sotto un albero oppure camminare lentamente lungo una strada di campagna possono contribuire a raggiungere, con l'aiuto di un tutor, un'esperienza di otium nel momento in cui si percepisce morbidezza, assenza di rigidità, questo fluire naturale di noi stessi come parte del Tutto.

Gli elementi principali per la pratica dell'otium sono:
  • Non-attaccamento
  • Naturalezza
  • Calma
  • Vuoto




mercoledì 11 dicembre 2013

Tips of Ancient Wisdom - 14

"Let's not blame our body as it was the source of our great harms and evil and not even pour our angst on the things. Let's rather find the cause in our soul and, eradicated any useless wish and hope in the ephemeral things, let's achieve a total self-control. Because we are sad and depressed or by fear either by useless and limitless desires. If these passions are under control, we can achieve reason and happiness"

Porphyry, To Marcella 29

Pillole di Saggezza Antica - 14

"Non accusiamo il nostro corpo come se fosse la causa dei nostri grandi mali e neppure riversiamo sulle cose le angosce: cerchiamone piuttosto le cause nell'anima e, sradicato ogni vano desiderio e speranza nell'effimero, diventiamo interamente padroni di noi stessi. Perchè si è infelici o per paura o per desiderio futile e senza confine. Se a queste passioni si mettono le briglie, si può guadagnare la ragione e la felicità".

Porfirio, Lettera a Marcella 29

lunedì 2 dicembre 2013

December - Saturn

December derives its name from the fact to be the 10th month of the king Numa's ancient calendar which begins on March. 
December represents the "depth", the origins, the Antique and Primordial Time: the beginning of Time. This is a very particular month focused essentially on the festivities and rites of Saturnalia and Divalia (dec. 21st). If Janus represents the beginning, Saturnus (to which December is dedicated) represents the "end".

During December Nature turns her energies back to Earth: a cycle ends as precondition for the opening of the next one. This is a period of Death, not in a profane sense, praparing a re-generation time. The Ianua Coeli open in December.
Main festivities are:


  • 1 december - Bona Dea
  • 5 december - Faunalia
  • 10 december - Janus' Agonalia
  • 15 december- Consualia
  • 17 december- Opalia
  • 18 - 22 december- Saturnalia
  • 21 december- Divalia
  • 25 december- Sol Invictus

As already mentioned, the entire month of December is completely inspired by Saturn, an extremely complex Divine Force. According to Macrobius, great mysteries were hidden in the Saturnalia rites.
Saturn is a titanic divine force deriving from the union between the Sky and the Earth in symbolic, hermetic and esoteric meanings.
In this meaning (and only in this not-profane meaning) Saturn is "the Ancient", he symbolizes a primordial state, the Saturnia Regna - the Golden Age/Satya-yuga - the beginning of the Sacred Time. With Saturn, the vital energy of the Earth ceases to be linked to Chaos.

Saturn is evirated (separation from power) and chased away by Jupiter. For this reason Saturn hid himeself in Latium and then he disappeared from the Earth. With Jupiter the Age of Silver begins followed by the Age of Bronze and Iron.
Saturn is at the base of the Roman Tradictional doctrine of the "Cycles": he represents the Cyclical Death presupposing the beginning of a new cycle. Being hidden in Latium, the Traditional Roman Religion directly derives from the primordial traditional wisdom and knowledge of the Golden Age.

Saturn is the guardian of the secrets of Agriculture (Sator - he cultivating) and navigation (in esoteric sense): he is a Divine Force connected to the "Depth", the Underworld.

All the altars are sacred to Saturn. The ara in the past was just an ara graminacea or a clod of grass and Saturn represents also the primordial fire. During the Saturnalia candles were lit dedicated to the Superior Saturnali to be placed upon the altars.

According to a hermetic perspective, Saturn is symbolized by Lead (Reverse Gold) as expression of the "Matter". Lead and Gold are both generated by the same Force of Saturn. He brings a sickle as symbol of Dissolution and a compasses as symbol of Coagulation.

From Saturn the spyral initiation process begins: for this reason it is considered the most important step because representing the "primordial matter" without any form of derivation.

This explains the sentence: "find the hidden Gold in Saturn". This may explain also the reason why the treasury of the Roman State was placed in the Temple of Saturn. 

Orphic Hymn to Kronos/Saturn (offering incense)

Etherial father, mighty Titan, hear,
Great fire of Gods and men, whom all revere:
Endu'd with various council, pure and strong,
To whom perfection and decrease belong.
Consum'd by thee all forms that hourly die,
By thee restor'd, their former place supply;
The world immense in everlasting chains,
Strong and ineffable thy pow'r contains
Father of vast eternity, divine,
O mighty Saturn, various speech is thine:
Blossom of earth and of the starry skies,
Husband of Rhea, and Prometheus wife.
Obstetric Nature, venerable root,
From which the various forms of being shoot;
No parts peculiar can thy pow'r enclose,
Diffus'd thro' all, from which the world arose,
O, best of beings, of a subtle mind,
Propitious hear to holy pray'rs inclin'd;
The sacred rites benevolent attend,
And grant a blameless life, a blessed end.

Porphiry, in his Perì Agalmàton, writes that Saturn shows a lazy, slow and cold force: for this reason he is linked to the Force of Time. He is represented standing up and white haired to highlight that Time brings the Old Age.

Saturn is placed, in the circular disposition of the "Peripheral Stripe" by Nigidius Figulus, the 14th house in the last quarter of the Dii Dextri between West and North.

Jamblicus, in the "On the Egyptian Mysteries", describes Saturn as a condensation force linked to solidification and cold. Saturn is an emanation which can be both beneficial and harmful because it brings rigidity. According to the Tradition, Saturn may cause laziness, physical deformities and abnormalities, deviousness in thoughts, anger. 

Saturn
Color: Black
Planet: Saturn
Metal: Lead
Status:  cold - dry
Number: 6
Musical Note: E
Female Polarity: Mater Larum
Symbol: the Sickle

Arvalic Implications
Saturn, being a Divine Force at the base of Agriculture, is for this reason a God bringing Civilization. He is at the base of the Art of Agriculture, inspires the Relations with the Earth and how cultivating fields as principle of Civilization for a Society. 

This explains why in this period of the year dedicated to Saturn we find and feel the presence of important agricultural Forces such as Consus and Ops. In this period of the year we must be prepared for the future harvests sacralizing the "neverending nourishment" of Ops (Abundance)

Dicembre - Saturno

Dicembre deve il suo nome al fatto di essere il decimo mese dell'antico anno che iniziava a Marzo. Dicembre rappresenta la profondità, le origini, il Tempo Antico, la primordialità e l'inizio del Tempo. E' un mese molto particolare poichè il mese si incentra sui Saturnalia e sulla data del 21 dicembre (Divalia). Se Giano rappresenta "l'inizio", Saturno (a cui il mese di Dicembre è dedicato) rappresenta "la fine".
Nel mese di Dicembre la Natura si richiude in sè stessa, si chiude un ciclo in preparazione all'apertura di uno nuovo: è un periodo di Morte, non nel senso profano, che prepara la rigenerazione. Si aprono le Ianua Coeli.

Le festività principali sono:
  • 1 dicembre - Bona Dea
  • 5 dicembre - Faunalia
  • 10 dicembre - Agonalia di Giano
  • 15 dicembre - Consualia
  • 17 dicembre - Opalia
  • 18 - 22 dicembre - Saturnalia
  • 21 dicembre - Divalia
  • 25 dicembre - Sol Invictus 

Come già detto, l'intero mese di dicembre è fortemente permeato dall'energia divina di Saturno, una forza divina estremamente complessa. Come ricorda anche Macrobio, grandi misteri si occultavano nei riti saturnali. 
Saturno è forza divina titanica che deriva dall'unione Cielo e dalla Terra in senso simbolico, ermetico ed esoterico. 
In questi sensi (e solo in questi significati non profani) Saturno è "L'Antico", simboleggia la promoridalità, i Saturnia Regna - l'Età Aurea/Satya-yuga - l'inizio del Tempo Sacro. Con Saturno, l'energia vitale della Terra cessa di essere legata al Caos.
Saturno viene evirato (separazione dalla potenza) e scacciato da Giove (per questo si nascose nel Lazio e poi svanì dalla Terra) e con Giove si passa dall'Età dell'Oro all'Età dell'Argento. Oltre si succedono l'età del Bronzo e poi del Ferro. 
Saturno è alla base della dottrina tradizionale romana dei "cicli": egli rappresenta la morte ciclica che presuppone l'inizio di un nuovo ciclo. Essendosi celato nel Lazio, la Religione Tradizionale Romana è emanazione della sapienza tradizionale primordiale dell'Età dell'Oro.
Saturno è il conoscitore dei segreti dell'agricoltura (Sator - il coltivatore) e della navigazione (in senso iniziatico); è una Forza Divina connessa alla "profondità", al Mondo Sotterraneo.
A Saturno sono sacri tutti gli Altari. L'ara anticamente era semplicemente ara graminacea ovvero una zolla di terra e Saturno si identifica con il fuoco promordiale. Durante i Saturnali infatti si accendevano candele di cera dedicate ai "saturnali superiori" da porre sugli altari.
Da un punto di vista ermetico, Saturno è simboleggiato dal Piombo (Oro Inverso), come espressione della materialità dei corpi. Piombo e Oro sono prodotti dalla stessa forza di Saturno. Egli reca la Falce (dissoluzione) ed il Compasso (coagula). 
Saturno è il punto di partenza del grande iniziatico processo a spirale: per questo esso è il più importante perchè costituisce la "materia primordiale" senza alcuna forma di derivazione.

 Ciò spiega l'espressione: individuare l'Oro Nascosto in Saturno. Questo può anche spiegare perchè il Tesoro dello Stato Romano era conservato nel Tempio di Saturno.

Inno Orfico a Crono/Saturno (si offra incenso)

Sempre fiorente,
padre degli Dei beati e degli uomini,
dai vari espedienti, incorrotto,
di grande forza, prode Titano,
che tutto esaurisci
e al contrario tu stesso accresci
che hai legami infrangibili nel cosmo infinito,
Crono generatore assoluto dell’eternità,
Crono dal vario parlare,
germoglio di Terra e Cielo Stellato,
nascita, crescita, diminuzione,
sposo di Rea, augusto Prometeo,
che abiti in tutte le parti del cosmo,
capostipite, dai disegni tortuosi,
ottimo: ascoltando la voce supplice
manda un felice termine di vita
sempre irreprensibile.


Porfirio, nel Perì Agalmàton, scrive che Crono/Saturno presenta una forza pigra, lenta e fredda: per questo viene associato alla forza tempo: viene rappresentato in piedi e canuto per rappresentare il fatto che il tempo porta la vecchiaia.

Saturno occupa nell'articolazione circolare del "nastro periferico" di Nigidio Figulo la 14a dimora ovvero l'ultimo quarto dei Dii Dextri tra l'occidente ed il settentrione. 

Giamblico, nei Misteri Egiziani, descrive Crono/Saturno come una forza condensatrice legata alla solidificazione ed al freddo. E' una emanazione che può essere benefica ma anche malefica perchè irrigidisce.
Secondo gli Antichi, l'emanazione di Saturno può portare pigrizia, deformità nel fisico e tortuosità nel pensiero, intrattabilità e irascibilità.

Saturno
Colore: Nero
Pianeta: Saturno (il più distante dal Sole in senso ermetico)
Metallo: Piombo
Stato:  freddo - asciutto
Numero: 6
Nota Musicale: Mi
Polarità Femminile: Mater Larum
Simbolo: la Falce

Implicazioni Arvaliche
Saturno, essendo la forza divina che è alla base dell'arte dell'agricoltura, diviene per questo Dio portatore di Civiltà. Il Rapporto con la Terra e la coltivazione dei campi sono alla base del principio di civiltà di una società. Non casualmente in questo mese dedicato a Saturno percepiamo e troviamo la presenza di forze divine agricole come Conso e Ops. In questo momento dell'anno ci si prepara per i raccolti futuri e si sacralizza il "nutrimento perenne" di Ops-Abbondanza. 

mercoledì 13 novembre 2013

Respect for Food

Some days ago, as usual in this period, we have been engaged in the olive harvest. Agricultural works and activities are fountamental practices both in practical and in spiritual terms. 

I'm trying to inspire my life to the Arval Principles: so for me enforcing my roots with the Earth plays a crucial role.

During a brief break for lunch, eating a frugal meal based on bread, beans, cheese and wine, I wanted to mention and invoke some Deities I considered relevant for the work we were making. Starting from Janus, I cited for example, Minerva, Ceres, Pluto and Proserpina, Pomona, Venus, Maia Volcani, Flora and Gaia, Dyonisus, Consus, Liber et Libera, Mars (and other agricultural Deities from the Indigitamenta) concluding with Vesta (in accordance with the traditional rite).
 
Mentioning these Gods and Goddesses drove me to think about the large number of Forces, Energies and elements contributing to create the food we finally eat. Elements from the ground, the weather, plants and animals, the mens'/womens' work: it is a long series of components giving an enormous value to food.  

I thought moreover that many people (above all kids), jusr buying the food they eat, very often do not understand and know the real value of food because their links with Nature and the Earth, embodied also by food, have been definitively broken and lost. Of course I'm not thinking about the sole economic value, but also, and maybe above all, about the substantial, intrinsic and symbolic value of food during all its constitutive phases from production to consumption.

I consider myself very lucky because I have a small garden where I can cultivate part of the family food. I live in the countryside so, anytime I can, I participate to many agricultural works in the country. I have also attended several times to the animals' butchery for the family needs in the farms in the surroundings. This is to say that these things always remember me what exactly underlies a dish of salad or broccoli, a bowl of beans, a steak or a chicken wing. 

I my opinion, all this can be a form of Colere Deos/Deas.

When mentioning or invoking all these Gods and Goddesses we finally streghten our awareness about the complex combination of so many components behind the food we eat. All this can stimulate respect and sacrality for food: this is the reason why having a meal can become a rite. Sharing a meal in the family or with some friends is definitively a rite: drinking a glass of wine with this spirit can become a liturgy.

The sacred role of food is also evidenced by "simplicity". I think that it should be always better choosing and eating food composed by few simple ingredients. What kind of respect can we have for a food made mainly by unintellegible chemicals?

I believe that eating hamburgers in a fast food or always buying frozen food in a big supermarket, all the habits making eating food just a mechanical, impersonal, automatic and unaware action, contribute to push us far away from the sacred meaning of food and from the Forces and Energies involved in its creation. Of course I don't want to assert that everyone should have a garden to cultivate his/her own food. I'm not a fanatic against fast food restaurants, junk food and so on.  This is not the point of the issue.

 This post should be considered just a little invitation to be aware about the importance to maintain the links with Nature and with the food deriving from her. It's important not to lose this link, the respect and the sense of sacred role of food. 

In addition  all this will contribute to our physical and spiritual health.

Rispetto per il Cibo

Alcuni giorni fa ci siamo dedicati, come ongi anno, alla raccolta delle olive. I lavori  e le attività agricole sono fondamentali sia per un motivo pratico, ma anche per motivi spirituali. Poichè mi sto impegnando a seguire i dettami del Sodalizio degli Arvali, il contatto con la Terra e l'agricoltura diventano di cruciale importanza.

Durante la pausa per consumare un frugale pasto a base di pane, legumi, formaggio e vino ho voluto menzionare ed invocare alcune Divinità che ho ritenuto rilevanti nel lavoro che stavamo facendo. Iniziando da Giano ho ricordato ad esempio Minerva, Cerere, Plutone, Proserpina, Pomona, Venere, Maia e Vulcano, Flora e Gaia, Dioniso, Conso, Liber e Libera, Marte, per concludere con Vesta (come prevede il rituale tradizionale).

Il citare queste Divinità mi ha spinto a riflettere con gli altri sulla grande quantità di forze ed elementi che concorrono alla creazione di ciò che alla fine mangiamo. Elementi della Terra, del clima, delle piante e del lavoro degli uomini e delle donne: una lunga serie che di fatto attribuisce un valore enorme al cibo.

Pensavo inoltre che tante persone, che si limitano solo a comprare il cibo che consumano, di fatto non ne conoscono il vero valore perchè il loro legame con la Terra, che si può materializzare anche tramite il cibo, è totalmente spezzato. Ovviamente non sto parlando solo di un valore economico, ma anche, e forse soprattutto del un valore sostanziale, intrinseco e simbolico del cibo in tutte le sue fasi: produzione e consumo.

Ho la fortuna di avere un piccolo orto e, ogni volta che posso, di partecipare a tanti lavori in campagna. Ho anche assistito alla macellazione degli animali nelle fattorie per il consumo familiare. Tutto questo mi fa sempre presente cosa c'è dietro un piatto di insalata o di broccoli, una scodella di fagioli, una bistecca di maiale o un'ala di pollo. 

Anche questa è una forma di Colere Deos/Deas.

Quando nominiamo ed invochiamo tutti questi Dei e queste Dee in pratica rafforziamo la nostra consapevolezza della combinazione complessa di tante componenti che sta dietro quello che stiamo mangiando. Questo genera rispetto e sacralità per il cibo e per questo consumare il cibo è un vero e proprio rituale. Condividere il pasto in famiglia o con gli amici è un rito: bere un bicchiere di vino con questo spirito diviene una liturgia.

La sacralità del cibo è poi evidenziata dalla sua semplicità. Penso che sia sempre preferibile consumare cibi composti da  pochi semplici ingredienti. Che rispetto possiamo avere nei confronti di un alimento composto principalmente da sigle e formule chimiche?

Credo che mangiare hamburgers in un fast food o comprare cibo congelato in un supermarket ci allontani dalla sacralità del cibo e delle forze che concorrono a produrlo. Ovviamente non pretendo che tutti si muniscano di un orto e coltivino quello che mangiano, ma questo mio post vuole solo essere un piccolo invito ad essere consapevoli dell'importanza di non perdere il legame con la Terra, con il cibo che da essa proviene, e di non perdere il senso "sacro" che può celarsi anche in un gesto apparentemente banale come quello di procacciarsi e consumare il cibo.

Inoltre la salute del nostro corpo e del nostro spirito non possono che trarre giovamento da tutto questo.

sabato 9 novembre 2013

Pluto and Proserpina

I would like to dedicate this post to analyze, even if briefly, role and meaning of a very important Divine Force structured into two polarities: the male (Pluto) and the female (Proserpina) polarity.

Probably these are the best known infernal polarities but too often they are quite equivocated also under the influence of many monoteist prejudices. It is important to remind that the Idea of Inferi, according to the Traditional Roman Spirituality, is completely different from the idea of Hell of the monoteism (under many points of view they are rather anthitetical).

"Nothing can last forever: without the Death, there's no Life": this sentence exemplifies the cycle of the existence and the essence of the Inferi as place of Death and Life generation. Similarly Pluto and Proserpina embrace elements of Life and Death.

Tradition indicates that Proserpina is a force related to seeds: Pluto is "Sun proceeding underground: he visits the invisible world during the winter solstice" (Porphiry, Peri Agàlmaton).

Proserpina has a complex symbolism linked to the buds' cropping out: from this reason she has two horns and the female appearance evidencing her generating force. Proserpina is the force at the base of the seeds' growth (she is Ceres' daughter).

She wears a crown made of ears of wheat (basic food for mankind): she is surrounded by poppies (symbol of the Earth). Poppy is symbol of married love and fecundity. Poppy is an infernal plant because it is the symbol of sleep and death.

The myth of Proserpina represents the alternating of the seasonal cycles on Earth and all the processes of "rebirth" (palingenesis)

Pluto is represented by the helm (as representation of the invisible world and invisibility) and by a half-scepter. The lack of the scepter's peak is the symbol of his sovereignty on the Inferi World (The Under-World), the lack of the "Above": his autority is not related to the "Above". He wears a purple cover: purple is the colour of the Underworld representing light descending underground. Pluto has the scepter in his left hand and in his right hand he holds a horn of plenty (Richness), or a Key (Initiation symbol as well as symbol of the control of the Underworld).

Cerberus, the Pluto/Proserpina dog, has three heads to evidencing the three phases in the existence formation: seeding, receiving and growth. He also represents the three main sky regions: East, South and West. Pluto, sometimes standig up or sitting on a throne, keeps his right hand over the Cerberus' heads to remark his total control.

Black animals, snakes and cypress are sacred to Pluto/Proserpina, but the tree highly representing Pluto/Proserpina is the pomegranate whose fruit, which can be harvested in October and November, remarks the "link" with the Underworld.



The pomegranate is the symbol of the "link", above all the "Blood Link": this fruit is the symbol also of fecundity, richness, abundance. In addition the pomegranate represents the "rebirth" and initiation.  



Richness and abundance in agriculture depends on the Pluto's Force. But, as already mentioned, Pluto and Proserpina embody also the Power of the Death without which it is not possible to generate new life. Pluto and Proserpina are therefore destroyng and creating forces in the same time. After all the palingenesis is impossible without the involvement of a preliminary "death" as precondtion of the complete abandoning of the profane existence. Being at the base of the Mysteries of Eleusis, the greater part of the symbolism and rituals of Proserpina and Pluto was (and still is) secret and it is not licit to talk about them extensively.
Pluto and Proserpina can be invoked beating the hands over the ground.

In the ancient Rome Pluto and Proserpina had a specific underground Temple in the Tarentum (or Terentum).

Plutone e Proserpina

Vorrei dedicare questo post ad approfondire,sia pure sinteticamente, il ruolo e significato di una forza divina molto importante che si struttura in due polarità: quella maschile (Plutone) e quella femminile (Proserpina).

Si tratta probabilmente delle due polarità infernali può note, ma spesso equivocate anche sotto l'influsso dei pregiudizi monoteisti. Bisogna ricordare infatti che l'idea di Inferno secondo la spiritualità Tradizionale Romana è totalmente diversa da quella del monotesimo (anzi direi antitetica per molti aspetti).

"Non c'è vita senza la morte": in questo motto si semplifica la ciclicità dell'esistenza di tutte le cose e l'essenza stessa degli Inferi come luogo di morte e di generazione della vita. Allo stesso modo Plutone e Proserpina contengono elementi di morte e di vita.

La Tradizione ci dice che Proserpina è una forza connessa ai semi; Plutone è "Sole che procede sotto la Terra e visita il mondo invisibile al tempo del solstizio d'inverno" (Profirio, Peri Agàlmaton).

Proserpina presenta una simbologia legata allo "spuntare" dei germogli dal terreno: per questo ha le corna e l'aspetto femminile che sottolineano la sua forza di generazione. Proserpina è la forza che fa crescere i semi (figlia di Demetra-Cerere).

Essa ha una corona di spighe di grano (cibo fondamentale per l'umanità) ed è circondata da papaveri (simbolo della Terra). Il papavero inoltre simboleggia la fecondità coniugale: è una pianta Infera poichè simboleggia il sonno e la morte.  Il mito di Proserpina rappresenta l'alternarsi del ciclo stagionale della Terra e di tutti i processi di "palingenesi" (rinascita). Si tratta del mito alla base dei Misteri Eleusini.

Plutone è rappresentato da un elmo (come rappresentazione del mondo invisibile e dell'Invisibilità) e da uno scettro spezzato. La mancanza dell'apice dello scentro simboleggia la sua sovranità sul Mondo Infero, la mancanza dell'Alto, l'evidenziazione del Basso: la sua autorità non attiene a ciò che è in alto.  Indossa inoltre un mantello di porpora, colore degli Inferi, che rappresenta la luce discesa sotto terra.
Plutone regge lo scettro con la mano sinistra, mentre nella destra tiene o una cornucopia (La Ricchezza) o una chiave (simbolo di iniziazione o di controllo degli Inferi).
Cerbero, il cane di Plutone e proserpina, ha tre teste ad evindenziare le tre fasi della formazione dell'esistenza: semina, ricezione e crescita. Rappresenta inoltre le tre regioni principali del Cielo: Est, Sud e Ovest. Talora, in piedi o seduto su un trono, Plutone tiene la mano destra poggiata sulle teste di Cerbero per evidenziarne il totale controllo.

Tutti gli animali neri, i serpenti ed il cipresso sono sacri a Plutone e Proserpina, ma l'albero che maggiormente simboleggia Plutone/Proserpina è il melograno il cui frutto, che si raccoglie fra Ottobre e Novembre, sottolinea il "legame" con il mondo Infero.



La melagrana infatti simboleggia il "legame", "il legame di sangue"; essa è simbolo anche di fecondità, ricchezza e abbondanza. Inoltre la melagrana rappresenta la rinascita e l'iniziazione.



 Dalla forza di Plutone dipende quindi la ricchezza dell'agricoltura. Ma, come già detto, Plutone e Proserpina raccolgono anche la forza della morte senza la quale non è possibile generare nuova vita. Plutone e Proserpina sono quindi energie distruttrici e generatrici allo stesso tempo. Del resto la stessa palingenesi non è possibile senza prima una "morte", ovvero abbandono completo dell'esistenza profana. Essendo inoltre connessi ai Misteri di Eleusi, gran parte della simbologia e del rituale connesso a queste forze era (ed è) segreto e non è lecito parlarne.

Plutone e Proserpina possono essere invocati battendo le mani sul terreno.

Nell'antica Rona, Plutone e Proserpina possedevano un Tempio sotterraneo presso il Tarentum (o Terentum).

lunedì 4 novembre 2013

November

November, whose name derives from the fact that it was the 9th month in the ancient calendar beginning in March, represents a period of "Interiority". 
 
November is focused on the flowing of the natural energy returning back underground during winter. This period is dedicated to Infernal underworld Gods (Inferi) from who derives the energy for the creatures on the surface.

November is thus dedicated to Pluto (Underworld Jupiter) whose name means "extremely rich", and to Proserpina (the Girl walking like snakes). Pluto represents the deep, Proserpina the vital force nourishing life in spring.

Black animals, cypress and narcissus are sacred to Pluto. He may be invoked beating the hands on the ground.

Pomegranate tree and poppy are sacred to Proserpina who protects also funerals.

Novembre

Il mese di Novembre, così denominato perchè era il nono mese dell'anno antico che iniziava a Marzo, rappresenta il periodo dell'"Interiorità". 
 
Novembre è focalizzato sul flusso dell'Energia Vegetativa e Vitale che rientra nella Terra  durante tutto il corso dell'inverno. E' un periodo dedicato alle divinità sotterranee (Inferi) da cui deriva l'abbondanza della vita sulla superficie della Terra.

Novembre è dedicato pertanto a Plutone (Giove Infero) che significa "Ricchissimo", il "Dovizioso" e a Proserpina ("La Fanciulla che procede come i Serpenti"). 
 
Plutone rappresenta la profondità, Proserpina la forza vitale che alimenterà la vita in primavera.

A Plutone sono sacri tutti gli animali neri, il cipresso ed il narciso. Viene invocato battendo le mani per terra.

A Proserpina sono sacri il melograno ed il papavero. I funerali sono sottoposti alla sua protezione.

martedì 22 ottobre 2013

A School Textbook

 My son is attending the second year at the high school. Few days ago, while studying Art History, he has noticed some sentences throughout the text of his book: he asked my opinion about it. I think it could be useful to share these reflections in order at least to understand the depth of the abyss which have fallen in.

I quote the original sentences in order to be honest. I direct you also to the book which can be found on this link (only in italian language unfortunately...). The title of this book is "Itinerario nell’arte, Dall’arte paleocristiana a Giotto, Versione arancione". The authors are  Giorgio Cricco and Francesco Di Teodoro. Printed by Zanichelli.

The paragraph about the paleo christian art begins with these words (I have evidenced some phrases in bold)

"We have already discussed about christianity. Christianity, from a simply tolerated religion as many others religions, had a so widespread diffusion to become, after the Council of Nicaea (325), the official religion of the Empire and, in 380, even the sole admitted State religion. This, however, doesn't mean that paganism ceased to live in that moment: on the contrary, it survived for a long time above all in the countriside, at least until the VI-VII centuries. It is important to remind that, non accidentally, the term pagan comes from pagus, village, whose inhabitants (peasants and farmers), always reclutant as usual to any change, had the same behaviour also with regards to the traditional religion and its rites."

The imagine of these peasants always reclutant as usual to any change, is so naive to render any further comment extremely difficult. The lack of any historical analysis actually pushes to make only some silly prejudices having a rather surprising superficiality. What about an entire political class in the Senate (led by Simmacus or Praetextatus - not just few farmers and peasants) trying in any way to save, together with a millennial tradition, the political and ethical integrity of the Roman State and Society? The autors exclude the possibility that the term pagus may show more complex meanings. There are many books written about this topic. I've read them: they should do the same...

The paragraph continues:

"The christians as already said, will be the sole heirs of the real roman mentality. Christianity, therefore, could become very powerful also because, from a revolutionary religion (even a dangerous religion and source of danger for the Empire security because, accordingly with this faith, it refused the Emperor's divine nature), it accepted the roman idea of the State. During the IV century, thanks to its organization and economic power, it appeared as the unique force capable to give support to the Roman State, inheriting its functions. The history of christianity therefore is finally mixed with the history of Rome becoming its completing part".


Also in this circumstance, some ideas and concepts deprived of any historical base are cited. These are only prejudices without any historical foundation. Christianity has never been, and won't ever be, in continuity with the Roman Tradition. Christianity always worked to destroy the Roman State, the Roman Culture, the Roman Mentality, the Roman Ethics. Roman Ethics and christian ethics have nothing in common, nothing to share. Nothing. This concept must be clearly evidenced otherwise one can do huge mistakes like these professors do. 

Christianity was a violent, irrational and foolish solution with a tradition even older than Rome itself. Rome just had the "baton": but this baton has been definitively lost with christianity. Christianity violently occupied antique rites, sites, cults, symbols and the language of the Roman Tradition: but it doesn't mean that it accepted and understood them. It was an usurpation, a cultural robbering. The idea of a christian pontifex is just a word game: there are no christian pontifices because there are only the real, authentic and traditional Roman Pontifices.

Christianity was violently imposed against the will of millions of men and women (women in particular paid the highest price for this free and happy conversion)

The overlapping of the christian festivals on the traditional roman ones was just a tool to impose a religion which people othewise couldn't accept. The same happened with the churches often concretely built over the Sacred Temples to remove the Old and impose the New on the same site. This is History: these facts can be easily found even for non experts. It's incredible to read these fairy tales in 2013: the bad indians and the good cowboys... Come on!

The paragraph continues: 

"After all, artists and artisans working for the christians and the pagans were the same (it could not be otherwise). Hence, there is no discontinuity between roman and christian art". 

Even in this case, this is a sentence without any historical foundation. The idea that artists were the same has no relevance: it doesn't demonstrate the possibility of any kind of continuity between these two arts. Actually there was an absolute discontinuity because the ethical systems of values involved were conflicting and totally diverging. There was no possibility of contact between the roman and the christian ethics (as well as between the two religions) and consequently no contacts between the arts emboding these values. The fate of these artists is also very interesting. Many of them tried to hide in their works (even in those made for the christians) many symbols and expressions of the Ancient Tradition. Many romanesque churches are "disguised temples" where it is quite easy to identify the God/Goddess to who the church is dedicated. In many depiction of the virgin mary we can easily identify Isis, Bona Dea, Magna Mater, Cybele or Ceres. All this was a strategy to make these cults survive: this was not a problem of a lack of artisans... Do the authors really think that these transition centuries were just a happy time?

I could say the same about the Gothic Art. Have you never heard the name of Mr Fulcanelli??

Let's go further...

"Above all during the first centuries after the jesus' birth, the only difference between pagan and christian art can be found in the different symbolic value the christians assigned to certains figures. For a pagan a scene of grape harvest and grape bunches represented just what they concretely are while for a christian these imagines were full of symbolic values (...). Similarly a fish for a pagan was just a sea animal while for a chirstian it was the symbol of christ (...) Again, a shepherd with a flock was, in a pagan view, just a rural picture, while for a christian it represented jesus "good shepherd" (...) A peacock was not just a bird gladdening a painting of a garden or a decoration in a pagan birdcage, but a symbol of eternity. The phoenix, a mythological bird reviving from its own ashes, was the symbol of christ resurrection."

Is this a joke?

Here, in addition to a number of prejudices without any foundation one can find many statements confirming the complete ignorance about these issues. The complexity of the traditional symbolism - together with the complexity of the myths' articulation - is well known. These traditional symbols described what one cannot describe by words opening a door towards a "different world" unreachable for profane people: any Cultor or Cultrix perfectly knows it
All the literature about the antique and sacred symbology is cancelled just in a while: Frazer, Kerenyi, Dumezil, Guenon, Eliade...  the list is too long. 

I can accept that the authors may ignore Jamblicus, Proclus, Porphiry, Libanius, Nonnus or Plotinus (not to say the Pythagoreans!): but these trifles are out of the reach of any scholar. Citing the first two centuries after the jesus' birth is just taking a wild guess: it drives to further mistakes. In that period christianity was just a mere secta, not so diffused, without a specific symbology. I want just to remind that the Cross is a pagan symbol. Christians adopted the cross as symbol for their religion after a long time. Over the roofs of the churches (even during the middle age) there was the symbol of a cock (ooopss.. it a symbol of Mercury) rather than a cross. Furthermore, do the authors know the sacred value of geometry?

Raving and randomly citing the grapevine (a very complex Dyonysus' symbol, I've mentioned it in this blog), the peacock or the phoenix is an incredible own goal: anyone with a minimal culture about roman history perfectly knows the meaning of these symbols. Nonetheless, these two professors ignore all this.
So I wonder: what is a Caduceus in these authors' mind?  Just a stick of wood with two snakes  randomly twisted around it? A board game? A funny  fantasy representation? A logo of a greek drug?

Using just few words, they cancel thousands of years of culture, symbols, myths, traditions, values. This is to confirm that we are living in the age of the darkness, the "last age" (Kali Yuga) when everything considered superior becomes unintellegible and obscure.

It's very hard for me to make any additional comment. I've got no more words actually... I just think it's a very dangerous and serious problem that one can find such things in a textbook used to high school education. It is not possible to create any kind of culture over such bases and it is not possible that students learn such false and wrong ideas with no historical foundation.  How can they learn something if the teacher simply "doesn't know" or "ignores" or "badly knows"?

At best, all this may produce distorted opinions totally deprived of any link with reality. It contributes only to create generations of individuals unable to appreciate and understand the meaning of the Roman and Greek Art, Culture, Spirituality, with their symbols and deep value and sense.

It is not possible to write on a textbook  just what one likes or would like to write, the first thing one has in mind or, even worse, what is more suitable with a given religious or ethic perspective. I believe that a wrong or bad learning is definitively worse than a non-learning.
I wonder that such a poor book has been published by an important publisher and adopted by some schools. In my opinion, all this shows the low profile of the entire cultural dimension in Italy.

We have the right and the duty to firmly oppose against these fake expressions of prejudices, superficiality and lack of sound scientific accuracy. I can conclude that I will fight, in every occasion, to publicly denounce these silly aberrations which have nothing to share with a real idea of "culture".
 
I leave to the readers' opinion any further comment about this topic.