Alcuni giorni fa mi è stata chiesta, come Cultor della Religione Tradizionale Romana, un'opinione riguardo ai Giochi Olimpici (che sono iniziati recentemente a Londra).
Premetto che mi piace lo sport, ma quando mi si chiede un'opinione in quanto Cultor riguardo ai Giochi Olimpici non posso non ricordare, sia pure brevemente e superficialmente, il significato ed il senso che questi giochi detengono all'interno della Religione Tradizionale.
I Giochi Olimpici, nella loro accezione tradizionale, hanno un valore sacro e rientrano pertanto nella sfera delle Res Divinae così come i Ludi Romani. I Giochi Olimpici in particolare rievocano la lotta delle forze olimpiche, degli antichi eroi e delle forze solari contro le forze più brutali della natura: di fatto rievocano la vittoria delle forze celesti contro le forze titaniche. I Giochi Olimpici non casualmente sono stati, secondo il mito, istituiti da Eracle e simboleggiati dalla corona d'ulivo.
I Giochi Olimpici sono un rito sacro, una liturgia, che, in passato, veniva svolto secondo regole e formule precise interamente votati a Nike, come sacralizzazione della forza trionfate che rinnova l'azione e la vita. Il vincitore diveniva una incarnazione di Zeus. Il vincitore acquista una forma di immortalità, di rinascita trascendente con una vittoria dello spirito sul corpo.
La capacità di suscitare e celebrare simili forze divine fa comprendere perchè nel 393 D.C. l'imperatore cristiano Teodosio, sotto le pressioni di Ambrogio da Milano, decise di vietare i Giochi Olimpici dopo almeno mille anni del loro svolgimento perchè considerati il "più grande e pericoloso rituale pagano": erano (correttamente) del tutto incompatibili con la morale "monoteista".
Da questa breve e superficiale descrizione si comprende immediatamente la differenza esistente con i giochi che oggi vengono denominati "olimpici". Nei giochi olimpici moderni, la trascendenza, la sacralizzazione, l'evocazione delle grandi forze divine sono del tutto assenti. Nelle olimpiadi di oggi c'è la prevalenza assoluta dell'aspetto fisico ed istintuale. Si tratta di manifestazioni che iniziano nell'uomo e collassano nell'uomo. I giochi olimpici pertanto sono la massima espressione di potenzialità fisica: esse pertanto sono forme degradate e profanate dell'azione intesa come espressione sacra e divina.
Torno a dire che apprezzo lo sport, ma forse, per quanto esposto sopra, sarebbe più opportuno che questi giochi potessere almeno cambiare nome.
Nessun commento:
Posta un commento