Esercizi spirituali 1: Imparare a Vivere
Ho sempre ritenuto che la professione e la pratica di un credo religioso non possa essere rappresentata da riti privi di senso o teorie astratte. Una religione deve essere in primo luogo un'arte di vivere, un atteggiamento concreto, uno stile di vita determinato che dirige tutta l'esistenza.
In questo senso la pratica della Religione Tradizionale Romana deve essere una forma di progresso continuo che ci rende migliori, che cambia il modo di essere di colui che la professa rispetto all'uomo e la donna comuni. La Religione Tradizionale Romana deve consentire di passare da un tipo di vita inautentica, caratterizzata dall'incoscienza e tormentata dalle passioni, a una vita autentica, caratterizzata da una piena coscienza e consapevolezza, da una visione corretta del mondo, dalla pace, serenità e libertà interiore.
La RTR deve in primo luogo insegnarci a vivere, forse la cosa più difficile in questi tempi di tenebre. Degli esercizi spirituali finalizzati ad imparare a vivere devono essere diretti in primo luogo al controllo delle passioni, dei desideri inutili e esagerati, dell'avidità. La RTR deve in pratica trasformarci grazie ad una forma di terapia delle passioni, delle pulsioni e dei desideri inutili. Per fare questo è necessario in primo luogo un profondo cambio di prospettiva: rinunciare ad una visione "umana" della realtà, dove dominano le passioni, per scegliere una visione "naturale", dove prevale l'ordine naturale delle cose.
Coltivare l'attenzione è uno degli esercizi più importanti. Questo implica infatti uno stato di vigilanza continuo, una coscienza sempre desta, una consapevolezza e coscienza di sè. Si tratta in pratica di esercitarsi ad essere consapevoli di ciò che si fa e di sapere distinguere le cose che dipendono da noi da quelle che non dipendono da noi. Le domande sono quindi: "Cosa sto facendo?", "Ciò che sto facendo è ciò che realmente voglio?", "Tutto questo mi è realmente utile?".
Essere concentrati sul momento presente. Imparare a dialogare con sè stessi e con gli altri. Dedicarsi alla lettura, alla pratica del silenzio e della meditazione. Creare dei buoni esempi e da questi sviluppare delle buone abitudini. Liberarsi delle paure e scoprire il piacere di "essere". Coltivare l'amicizia e gli affetti.
In sintesi tutto questo significa coltivare la Virtus, essere ispirati dagli Dei/Dee, rimanere sulla Via
Letture consigliate:
Cicerone Tuscolanae
M. Aurelio I Ricordi
L. A. Seneca Lettere a Lucilio
2 commenti:
Estoy de acuerdo en esta actitud, atender lo esencial e importante, esa es una característica del romano , antepasado y debe ser la actual, ignorar lo accesorio e ir a lo esencial, atendiendo y viviendo intensamente lo presente, lo que hago y como lo hago.
Ritengo che in questa epoca di decandenza e di rovina, l'etica romana tradizionale, intesa nel suo significato più profondo e più puro, possa rappresentare una valida Via per tornare a vedere il Mondo per quello che realmente è.
Posta un commento