Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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mercoledì 28 settembre 2011

Feste: senso e significato

La Religione Tradizionale Romana è una religione Festiva per definizione.

Per comprendere questo aspetto è bene ricordare l'importanza della sacralità del Tempo che si fonda su un "senso delle fasi" mistico-mitico-religioso. Ciò si esplica ad un primo livello con i grandi periodi della vita, ai cambiamenti ciclici, ai "passaggi di valore decisivi". Ad un livello più elevato si identificano delle fasi di transizione e suddivisioni nella vita del macrocosmo e del microcosmo che vengono "segnate" mediante il culto e devono essere fatte risaltare nel corso uniforme del divenire.
Si ricordi inoltre la definizione tradizionale del termine Cosmo ovvero la realtà del Mondo in un determinato stadio, che racchiude in sè la validità di un certo ordine spirituale.

Su questi principi si fonda il Calendario Sacro.

Esiste quindi un tempo biologico e delle fasi biologiche così come esiste un Tempo Cosmico e delle fasi cosmiche. Queste fasi vengono osservate e "annotate". Il senso delle fasi che connota il movimento del Cosmo (macro e micro) contraddistingue alcuni momenti: la religione opera questa evidenziazione  trasformandolo in un senso di festività. La festa è quindi un segno nel Tempo Sacro, una demarcazione fra due condizioni "ordinarie"

La Festa Tradizionale, per essere realmente tale, deve essere qualcosa di assolutamente discriminante. Grazie ai riti, si compiono degli atti che devono essere percepiti e compiuti ad un livello dell'esistenza umana completamente diverso da quello ordinario. Questi riti e questi atti  se privi di questo spirito sono fuori dalla sfera della festività e perdono quindi di senso.

Certi atti, per avere senso, possono essere pertanto compiuti solo festivamente, solo su questo piano diverso: ciò implica un'interiore personale necessità di elevazione fino a questo piano altrimenti la festa è morta e grottesca: senza senso di festività non c'è festa.

Il senso di festività non è necessariamente un senso gioioso: esso può essere anche triste o serio.

Le feste nella Religione tradizionale Romana pertanto non sono mai forme di intrattenimento perchè sono e restano un discrimine assoluto.

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