Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
.

venerdì 17 gennaio 2014

Evocatio

Uno dei termini che spesso viene frainteso è quello di "evocatio". In italiano ha dato adito alla parola "evocazione". In senso religioso è possibile frequentemente trovare che "vengono svolti determinati riti per evocare una data divinità" ovvero per renderla presente e manifesta durante quel rito. In breve il verbo "evocare" viene impiegato come sinonimo di "invocare": un'evocazione pertanto diviene una forma di invocazione.

Il termine "evocatio" ha invece il significato contrario e presuppone un rito preciso: evocare, nell'ambito dei riti della Spiritualità Tradizionale Romana, ha un significato specifico ed è pertanto importante impiegare questo termino in modo corretto onde evitare fraintendimenti e confusione.

L'evocatio è un rito molto complesso con il quale una o più forze divine, sotto la cui tutela si trovano luoghi, edifici, gruppi di persone o singoli individui, vengono rimosse e trasferite altrove. Questo significa che luoghi o persone possono essere private del loro sostegno divino, trasferito altrove e successivamente assimilato.
 
L'evocatio si basa su uno specifico certo carmen. La parola evocatio infatti è connessa all'idea di Vox: si tratta quindi di un procedimento in cui le forze e le energie coinvolte devono essere chiaramente espresse, rese manifeste. Questo presuppone una una capacità notevole di riconoscere ed individuare queste forze implicate nel rito dell'evocatio e quindi una conoscenza molto approfondita dei nomi di tali forze, dato che devono essere chiaramente ed inequivocabilmente citate ed espresse. 

L'evocatio presenta alcune analogie con il rito dell'ex-auguratio. In entrambi i casi  si presuppone che in ogni luogo siano presenti forze divine. Ma mentre nel rito dell'ex-auguratio si allontanano queste forze per far posto ad altre, nell'evocatio c'è un trasferimento, una rimozione drammatica, uno svuotamento, un'indebolimento cosmico.

Il rito dell'evocatio deve essere preciso quindi non può essere improvvisato o svolto da persone improvvisate poichè coinvolge la Scienza dei Nomi e la Scienza delle Segnature. Queste Scienze, i cui complessi dettagli non possono essere descritti in questa sede, sono alla base della conoscenza ed esatta pronuncia dei nomi veri degli Dei e delle Dee, delle forze Divine, delle energie arcane della Natura, delle cose sacre e degli esseri viventi. 

L'evocatio in primo luogo prevede l'idenficazione (interpretatio) di una o più Divinità da evocare che siano tuttavia assimilabili a quelle della Tradizione Romana. Essere assimilabile non significa solo una similitudine per esempio di nomi o funzioni. Le Divinità non assimilabili o incompatibili con la Spiritualità Tradizionale Romana sono quelle che non possono apportare alcun beneficio o che sono in contrasto con l'etica tradizionale. Esse non possono essere evocate e pertanto "cessano": si estinguono le loro funzioni ed i loro luoghi ed attributi cessano di essere sacri (perchè di fatto non lo erano in origine).

L'evocatio in secondo luogo implica un votum ovvero uno scambio basato su un'offerta. La formula infatti prevede:

precor ueneror ueniamque a uobis peto...
(vi prego e vi chiedo in favore ed in grazia...)

quindi:

Si ita feceritis, uoueo uobis...
(Se così farete io faccio voto di...)

Il uotum si lega ad un obtestatio con tre gesti: 
  • toccarsi il petto durante il uotum con la mano destra (gesto di Fides ed impegno personale)
  • toccare il terreno (chiamare a testimone la Terra)
  • alzare la mani al Cielo (chiamare a testimone Giove)

Tellus Mater (manibus terram tangit)
teuqe, Iuppiter (manus ad caelum tollit)
obtestor


A questo punto l'officiante osserva i signa per verificare se i vota sono accettati o meno (la Forza Divina coinvolta nel rito potrebbe infatti non accettare il votum e quindi rifiutarsi di essere rimossa, trasferita, evocata).

In conclusione è importante sottolineare che l'evocatio non è un rituale magico, ma un vero e proprio rituale religioso che viene svolto con finalità e modalità precise. Come già detto non è un rito praticabile per i profani o i non-iniziati. Tuttavia auspico che questo piccolo chiarimento possa servire quanto meno ad un uso corretto dei termini che impieghiamo in ambito religioso. Ci penseremo meglio allo prima di "evocare" un Dio od una Dea durante un nostro rito.


Nessun commento: