Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
.

mercoledì 20 febbraio 2013

February 21: Feralia (Tacita)

The period dedicated to Parentalia is concluded with the rite of Feralia. This festivity has a peculiar interest because many magic features are mixed in the religious rite. 

Feb. 21 is in particular dedicated to Mater Larum: this Goddess in this day is specifically named Tacita ("The Mute One", "She-The Silence"). Tacita-Mater Larum  is a particularly "Deep" Infera Goddess, maybe she is almost an abyssal Goddess in a sacred and esoteric perspective. She is the Lares' Origin: She is the human generation origins' origin. She is in the Depth (the underworld is the origin of life) where Silence rules.


This festivity is an occasion to think about some magic characteristics in many rites of the Ancient Private Cult. Ovid (Fasti II) describes how in the past the rite of Feralia was carried out.

The pater and the mater familias  invited an old lady (maybe a witch) who had to be helped by three young girls. The old lady offered to Manes three grains of incense taking them with three fingers and put them on the house door. Then she took a doll made of lead (please note the metal used) tying her with some filaments: she whispered some magic formulas eating seven black beans. After that, she cooked a sardine head perforated with a bronze needle. She poured some drops of wine and said this formula:


"We have tied the hostile tongues, our enemies' mouths"

I think that everyone can freely interpret this rite according to the personal point of view..

What we can do today, if it is not possible to find a witch with a specific expertise in this kind of rites, is burning some incense (perfume of Death) in front the housedoor using this hymn (from the Orphic Hymns)

Hear me, O Death, whose empire unconfin'd, extends to mortal tribes of ev'ry kind.
On thee, the portion of our time depends, whose absence lengthens life, whose presence ends.
Thy sleep perpetual bursts the vivid folds, by which the soul, attracting body holds:
Common to all of ev'ry sex and age, for nought escapes thy all-destructive rage;
Not youth itself thy clemency can gain, vig'rous and strong, by thee untimely slain.
In thee, the end of nature's works is known, in thee, all judgment is absolv'd alone:
No suppliant arts thy dreadful rage controul, no vows revoke the purpose of thy soul;
O blessed pow'r regard my ardent pray'r, and human life to age abundant spare.


21 Febbraio: Feralia (Tacita)

Il periodo dedicato ai morti si conclude con il giorno 21 dedicato ai Feralia. Questa festività detiene un certo interesse poichè in essa confluiscono rituali che possono essere classificati come magico-religiosi.

La giornata è specificatamente dedicata alla Mater Larum (che sacralizza anche il periodo dei Parentalia) denominata in questo giorno specifico Tacita ("La Muta", il "Silenzio"). Tacita-Mater Larum è una Dea infera particolarmente "profonda", sarebbe da dire quasi "abissale" in senso sacro e esoterico. Essa infatti è all'origine dei Lari che costituiscono la cetena delle generazioni umane: in pratica è all'origine dell'origine.  Essa è nel profondo, ove regna il silenzio

Questa festività ci consente di riflettere su alcune connotazioni magiche di alcuni riti sacri dell'antico culto privato. Ovidio (Fasti II) descrive come un tempo avveniva il rito dei Feralia. 

Il pater e la mater familias convocavano una donna anziana (una strega) che doveva essere assistita da tre ragazze giovani. La donna anziana offriva ai Manes tre grani di incenso prendendoli con tre dita collocandoli sulla soglia di casa. Essa poi prendeva una bambola di piombo (notare il tipo di metallo) e la legava con dei fili e pronunciava sottovoce delle formule magiche masticando sette fagioli neri. Dopo di questo cuoceva una testa di sardina forata con un ago di bronzo. Versava alcune gocce di vino e pronunciava questa formula:

"Abbiamo legato le lingue ostili, le bocche dei nostri nemici"

 Penso che ognuno può essere libero di interpretare questo rito magico come meglio crede.

Quello che oggi comunque possiamo fare è, qualora non fosse possibile trovare una strega competente in materia, bruciare dell'incenso (profumo della Morte) sulla soglia della porta di casa e recitare questo inno tratto dagli Inni Orfici:

INNO ALLA MORTE


Ascoltami, tu che reggi il timone di tutti i mortali
concedendo un tempo santo a tutti, da quanti ti tieni lontana;
perché il tuo sonno spezza la vita e la traccia del corpo,
quando sciogli i forti legami della natura
portando ai viventi il lungo sonno eterno,
essendo comune a tutti, ma ingiusta con alcuni,
quando nella rapidità della vita interrompi giovinezza al culmine;
poiché in te sola fra tutti si compie ciò che è stato deciso;
tu sola infatti, né da preghiere né da suppliche ti fai persuadere.
Ma, beata, ti chiedo di avvicinarti con tempi lunghi di vita,
supplicando con sacrifici e preghiere
che la vecchiaia sia un buon privilegio fra gli uomini.

giovedì 14 febbraio 2013

February 13-21: Parentalia


These days are biased on the festivity of Parentalia begins (from Feb. 13 to Feb, 21). Parentalia are festivities dedicated to the defunct members of the family. The term Parentes indicates both parents and Ancestors. Unlike the "modern" festivities for the dead, Parentalia is not a period of grief but being February a month dedicated to Purification, Ancestors are remembered in a purifying and pacifying perspective and also to strengthen the Family. .

 
In particular, Parentalia are connoted by Pietas, a concept highly characterizing Roman Traditional Religion.

With regards to Parentalia and Ancestors' cult, Pietas is the way through which descendants evidence, with their behaviour and actions, the best and positive characteristics of a Family and its Ancestors. Being the First Ancestor and the Older Ancestors closer to Gods and Goddesses, it means that descendants, to evidence the best of a Family (mos maiorum = as the Ancestors did), must Cultivate Gods and Goddesses (colere Deos) and follow their indications which allow men/women to stay on the Way (Via Romana). This is what Pietas really is and means for the Roman Tradition.

 
Asphodelus (plant infelix) is the flower of Parentalia. During these festivities a very frugal meal is organized to remember Ancestors. The focal element of this meal must be the spelt because it represents the ancient food of the older Ancestors.
 
 
 
It could be useful to organize (possibily during a weekend) a frugal dinner where the entire family can be gathered and re-united. Parentalia could be an important occasion to create a moment of unity of the Family as sacred entity (Vesta)

13-21 Febbraio: Parentalia


Questi giorni sono incentrati sulle feste Parentalia (fino al giorno 21) che sono dedicate ai defunti. I Parentes indicano sia i genitori che gli Antenati. A differenza delle feste dei defunti "moderne", le Parentalia non sono un periodo di lutto, ma essendo Febbraio il mese dedicato alla purificazione, si ricordano gli Antenati anche in una prospettiva purificatoria, pacificatoria e di rafforzamento della famiglia.

In particolare le feste Parentali sono connotate dalla Pietas, un concetto che caratterizza fortemente la Religione Tradizionale Romana.

Con riferimento alle Parentalia ed al Culto degli Antenati, la Pietas consiste nel fare in modo che i discendenti mettano in evidenza, con la loro condotta, quanto di più buono e positivo ci può essere in una famiglia e nei suoi Antenati. Poichè inoltre il Primo Antenato e gli Antenati più antichi erano più vicini agli Dei, ciò significa che i discendenti, per mettere in luce il meglio di una famiglia (secondo il mos maiorum ovvero "come facevano gli Antichi"), devono "coltivare gli Dei" (colere Deos) e seguirne le indicazioni che consentono agli uomini di rimanere sulla Via. In questo consiste la Pietas Romana e la Tradizione.


L'asfodelo (pianta infelix) è il fiore delle Parentalia. Durante queste festività si consumano pasti frugali per ricordare gli Antenati. L'elemento centrale di questi pasti deve essere il farro perchè rappresenta l'alimento più antico dei primi antenati.



Sarebbe utile organizzare (magari durante il fine settimana) una cena in cui si possa ritrovare tutta la famiglia con tutti i suoi membri. Approfittiamo pertanto dei Parentalia per ricreare un momento importante di unità della famiglia.

mercoledì 6 febbraio 2013

About Deities

Some weeks ago, I've got the possibility to exchange some emails with an american blogger interested in paganism (actually within a very naturalistic perspective). One of the concepts I tried to explain was the idea tha Gods and Goddesses are "super-existential" forms of the Being. In that occasion I was unable to better clarify this concept so fundamental for the Roman Traditional Religion (finally it's the main focus of our cults): so I would like to devote space and time to clarify this concept now.

I'll try to be as brief as possible even if it's necessary to make an introduction highlighting again that the Roman Traditional Religion has nothing to do with politics, carnival and folkloristic festivals, intolerance and fundamentalist approaches to a past which cannot be reconstructed in its original shape: what we can do is to learn from a great spiritual and cultural heritage to interpret and live in a World as it is now (with its goods and bads).

That said, when I talk about an introduction, I want to say that the World, Nature, the Universe in the past were not seen and perceived as we do today. Our present visions and views about reality are neither universal nor ethernal. In the past reality was perceived and lived in totally different modalities having completely different meanings. The first "breaking point" to the traditional visions has been created by the imposition of montheism which concretely moved the Divine Dimension (and the meaning of the existence itself) "somewhere else": surely not here on Earth and in this Time. God is "somewhere else", the real life is "somewhere else", everything has a real value is "somewhere else". This approach depreived the World, Reality, Nature, Life of their Divine essence becoming "mediocre" when compared to this "somewhere else".

This "deprivation", making the reality only a "raw matter", paved the way for the scientific view of the reality where everything is a "phenomenon" which can be divided in small pieces and expressed by numbers. A tree, a cow, a human being, a galaxy, the social relations, the individual psyche are seen as "aggregates" of elements producing phenomena which can be analyzed separately and described through a numerical expression. Anything cannot be expressed through a chemical-physical formula actually doesn't exist. The present society of Technology has funnelled these concepts for the creation of "objects": anything can be decribed as an "object" which can be designed, built, sold, bought, used and, above all, thrown away as a waste.

As cited above, this perspective is completely different from the Ancient vision of the World and the great heritage of the Traditional Roman Religion can help us to see the world and the reality again as experiences of a different dimension rather than mere "chemical-physical" phenomena. There is therefore something more and more complex.

The possibility to develop an inner new and different perception of the world implies the possibility to live  and act in a space, in a time, in a dimension qualitatively different from those typical of the profane mankind. Today we live as blind people in a deep fog which made difficult (an sometimes impossible) to see the world as it really is. This fog is made only of appearance and "materiality" without any symbolic and sacred values. We are thus continuosly deceived by material things.

The Roman Traditional Religion is a "Via", a Path to re-activate the living perception of the reality. Re-activating our own "attention", our own condition of wakefulness, our own "awareness and consciousness" are first steps to activate our perception: it expresses the capability to perceive and feel in certain phenomena, situations and conditions the presence of an immaterial power, a "numen". A numen is a "naked force" having no name expressing a "power". Here the main thought is: "I can feel You. I know that You are here".

From this step it is possible to develop the ability of identification or (thanks to traditional Roman heritage acting as a "dictionary", a "compass" to decode-to be oriented) the capability to overcome a perception defining who these forces and powers effectively are. The Traditional Roman REligion provides us with one of the possible languages to "inflect" these forces. We move from the premonition of the presence of forces from some exterior signals to the personal inner assumption of these forces. Here the main thought is: "I know who You are. I recognize You".

At this stage rites surely play a critical role because the mere natural appearance of these forces can be overcome through symbols, formulas, signs, Divine Figures. When I talk about symbols, I do not refer to "profane signs", but rather to modalities of representation of the deeper sense and meaning of forms and manifestations of the Deities. All this can be done to semplify the perception of the implications and meanings of these forces corresponding to phenomena, situations and conditions of the World, the Nature, the Reality. Here the main thought is: "I know how You can manifest yourself. I know your power"

The physical representation of Gods/Goddesses can have thus the role of tool of materialization of the "sacred imagination or the sacred form of the gesture". These representations can become the way to "project" an invoked Force: he/she can be called and then dismissed. Here the main thought is: "Illuminate"

These steps are directed to stimulate and live an experience of a divine power during which mateirality and appeareance are progressively removed. And this experience can be perceived during all our existence.
 
All this can drive to a real revolution in the personal values' scale: appeareance and material things re-acquire their real role and "essentiality" (the essence) becomes again the central focus of the life. This is something different from "animism" because it requires a continuing "fine" and quiet perception of those (super-existential) forces and powers around us. It important to learn how to live together with these forces for our physical and mental integrity and health.

A proposito di Divinità

Tempo fa ho avuto uno scambio di email con un blogger americano che si interessa di paganesimo (in una declinazione molto naturalistica). Uno dei concetti che tentavo di spiegare era quello secondo il quale gli Dei e le Dee sono delle forme "super-esistenziali" dell'essere. Poichè in quella occasione non sono riuscito a spiegare l'essenza di questo principio così fondamentale per la Religione Tradizionale Romana (dato che alla fine è l'oggetto centrale del culto) vorrei in questa sede dedicare un po' di spazio e di tempo per approfondire questo concetto.

Cercherò di essere sintetico anche se bisogna partire da un po' lontano e non bisogna mai dimenticare che abbracciare la Religione Tradizionale Romana non significa nè fare politica nè ricostruzioni carnevalesche nè ispirarsi in modo integralista ad un passato che non potrà mai più essere ricostruito nella sua esatta forma; si tratta semmai di attingere ad un grande patrimonio spirituale e culturale per interpretare e vivere il Mondo così com'è oggi con la sua realtà che ci piaccia o meno.

Quando dico che bisogna partire da lontano intendo dire che il Mondo, la Natura, l'Universo non sono  sempre stati visti, vissuti e considerati come oggi. La nostra visione contemporanea della realtà non è nè universale nè eterna. In passato tutto questo era percepito infatti in modalità completamente diverse e con significati completamente diversi. Il primo "strappo" alla visione tradizionale è stato inflitto dall'imposizione del monoteismo che di fatto ha spostato la dimensione divina ed il senso dell'esistenza "altrove": di certo non su questa Terra e non in questo Tempo. Dio è altrove, la vera vita è altrove, tutto ciò che ha un vero valore è altrove. Questo ha svuotato di "divino" e di significato il Mondo, la Natura, la vita stessa che sono diventati solo dei contenitori indegni rispetto a ciò che è "altrove".

Questo svuotamento, che ha reso la realtà solo "materia grezza", ha spianato la strada alla visione scientifica della realtà ove tutto è "fenomeno" che può essere scomposto nei suoi minimi termini ed espresso in numeri. Un albero, una mucca, un essere umano, una galassia, la psiche sono aggregati di elementi che producono fenomeni che possono essere analizzati singolarmente e descritti attraverso una formula. Ciò che non può essere espresso attraverso una formula chimico-fisica di fatto non esiste. La società tecnologica contemporanea ha poi convogliato tutto questo nella creazione di "oggetti": tutto può essere descritto come un oggetto che può essere progettato, costruito, messo in commercio, acquistato, usato e, soprattutto, buttato via.

Come scrivevo più sopra, non è sempre stato così e il grande retaggio della Religione Tradizionale Romana ci può aiutare a tornare a vedere il mondo e la realtà non solo come "fenomeni chimico-fisici" o, peggio come "oggetti", ma come esperienze di una diversa dimensione oggettiva di questa stessa realtà.

La possibilità di far nascere in sè stessi una nuova e diversa percezione del mondo implica la possibilità di vivere e di agire in uno spazio, in un tempo, in una dimensione qualitativamente diversa da quelli convenzionali dell'umanità profana. E' come se davanti a noi, nel corso del tempo, si fosse creata una nebbia sempre più fitta che ci impedisce di vedere il mondo così com'è: in pratica vediamo solo vaghe ombre e l'umanità oggi si dibatte confusamente dentro questo fitto banco di nebbia fatto di sola matierialità ed esteriorità priva di valori sacrali e simbolici. Oggi un universo di cose e di oggetti ci ingannano continuamente.

La Religione Tradizionale Romana è una Via per riattivare la percezione "vivente" della realtà. Riattivare la propria "attenzione", il proprio "stato di veglia", la propria "consapevolezza" è il primo passo necessario per attivare la percezione:  si tratta cioè della capacità di avvertire in determinati fenomeni, condizioni o situazioni la presenza di un potere immateriale, un ente, il "numen". Il numen è infatti una forza nuda, senza nome che esprime un "potere". Il pensiero di riferimento è: "Ti sento. So che ci sei."

Da qui si sviluppa la capacità di identificazione ovvero (grazie al retaggio tradizionale romano che funge da "vocabolario", da "bussola" per decodificare, per orientare) la capacità di superare la mera percezione e di stabilire chi sono queste forze e questi poteri. La Religione Tradizionale Romana ci fornisce in pratica uno dei possibili linguaggi per esprimere e descrivere queste forze e questi poteri. In sostanza si passa dal presentimento di forze dall'esteriorità, alla interiorizzazione di queste forze nel nostro Io. Il pensiero di riferimento è: "So chi sei. Ti riconosco."

In questa fase hanno un ruolo importante i riti poichè si supera la mera esteriorità naturale di queste forze e si associano questi poteri a simboli, segni, formule, a figure divine. E quando si parla di simboli non si tratta di "segni profani", ma modalità di rappresentazione del significato più profondo delle cose, delle forme più complesse assunte dal Divino. Ciò avviene per "facilitare" la percezione dei significati di queste forze corrispondenti a fenomeni, situazioni o condizioni del mondo, della natura, della realtà. Il pensiero di riferimento è: "So come ti puoi manifestare. Conosco il tuo potere."

La figura stessa della Divinità può assumere quindi il ruolo di strumento di materializzazione dell'immaginazione sacra (forma sacra del gesto). Queste figurazioni possono divenire il mezzo per proiettare una Forza che viene invocata, che viene "chiamata" e che successivamente viene "congedata". Il pensiero di riferimento è: "Illumina".

Tutto questo è finalizzato all'"esperienza" di un potere divino la cui esteriorità e materialità viene completamente rimossa, un'esperienza che può essere estesa a tutti i momenti della nostra esistenza. 

Ciò conduce ad una vera e propria rivoluzione nella scala dei valori della persona: la materialità e l'esteriorità perdono di valore in favore dell'"essenziale" (riusciamo a percepire la vera essenza ed il vero valore delle cose?). Non si tratta di una semplice visione "animistica" della realtà, ma di acquisire una continua percezione "sottile" e tranquilla di quelle forze e di quei poteri  (super-esistenziali) che ci circondano e con cui dobbiamo tornare ad impare a convivere: per la nostra salute fisica ed il nostro equilibrio mentale.

venerdì 1 febbraio 2013

February

February  is dedicated to purification. During this month, festivities are focused on the memory of defuncts, magical animals, peaceful activities and sleeping. Any tool used for purification is named februum.

It is important to remind that the traditional year will begin on March: thus purification during February is necessary to prepare the beginning of the new year.

This month is dedicated to Februus and Februa (male and feminine numen of "The Purifying") who, being positive energies, are opposed to Febris (The Fever), negative energy.

The festivities during February are thus linked to purification activities (for the body, spirit, sites, objects, etc.)


February the 1st - Amburbium: festivity for the purification of villages and cities and their public sites through a circular procession holding a februum (a purification tool). The same ceremony can be applied for home purification.

This kind of public purification rite is not at present viable, but a private version of Amburbium can be made to purify our private space at home. The Amburbium can be made walking outside around the house (or, when not possible, inside the house) holding in the left hand a lituus (or a baculum) and offering to Februus/Februa milk, wine and water. 

In these days of purification, it's better to refrain from eating meat and drinking alcohols and liquors. When possible it's good to devote time to reflections and meditation. This purification process should be considered of sort of therapy of purification essentially based on the following principles:
  • spiritual research
  • deep personal introspection
  • reading
  • silence
  • listening
  • deep attention
  • self control
  • indifference towards not important things and topics
I'd like to cite these words by G. Friedmann: "Do your own flight every day! At least just one moment which can be brief but intense. Everyday a spiritual exercise, alone or with another person desiring personal improving. Escaping the idea of duration and time. Trying to eliminate passions, vanity, fame. Avoiding gossip, pity and hate. Loving the entire community of free men/women. Becoming eternal, overcoming personal limits".
 
I have prepared the following brief invocation to Februus/Februa  re-adapting the invocation for the land purification from Cato (De Agricoltura)
 
First invoking Janus, then Jupiter/Juno, then Februus/Februa with a libatio with wine.
 
"Februus/Februa I invoke you and I ask you to be propitious to me, to my family, to my house. I offer to you this wine so that you will keep diseases, desolation and all visible/invisible harms out of our bodies, spirits and souls. Give well-being to me, to my family and to this house. purify me, my family and my house".

Other festivities:
  • february 13th - 21st - Parentalia
  • february 15th - Lupercalia
  • february 17th - Quirinalia
  • february 21st - Feralia
  • february 23rd - Terminalia
  • february 24th - Regifugium
  • february 27th - Equiria
  • february 28th - Februalia

Febbraio

Il mese di Febbraio è dedicato alla purificazione. Durante questo mese vengono ricordati i defunti, gli animali magici, le attività pacifiche ed il sonno. Tutti gli strumenti di purificazione si chiamano februum.

Bisogna ricordare che l'anno tradizionale inizia con il mese di marzo: quindi la purificazione del mese di febbraio è necessaria come preparazione per l'avvio dell'anno vero e proprio.

Il mese è dedicato a Februus e Februa (il Purificatore/la Purificatrice) che, in quanto energie positive, si oppongono a Febris (la Febbre) energia negativa.

Tutte le festività del mese sono quindi legate ad attività di purificazione (del corpo, dello spirito, dei luoghi, degli oggetti, ecc...)

1 febbraio - Amburbium: festa di purificazione del villaggio o della città e dei suoi luoghi pubblici tramite una processione circolare tenendo in mano un februum ovvero uno strumento di purificazione. Stessa cerimonia per la purificazione della casa.
L'Amburbium prevede un camminare intorno alla casa (o al suo interno ove ciò non sia possibile) tenendo in mano il lituo (o il baculum) e offrendo a Februus/Februa latte, vino e acqua.
In questi giorni di purificazione sarà utile astenersi dal consumo della carne e di alcolici. Quando possibile dedicare tempo alla riflessione e alla meditazione.
Questo processo di purificazione deve essere considerato una vera e propria forma di terapia. Questa terapia di purificazione si deve basare su questi principi:
  • la ricerca
  • l'esame approfondito
  • la lettura
  • il silenzio
  • l'ascolto
  • l'attenzione
  • il dominio di sè
  • l'indifferenza alle cose indifferenti
Cito le parole di G. Friedmann: "Fare il proprio volo ogni giorno! Almeno un momento che può essere breve, purchè sia intenso. Ogni giorno un esercizio spirituale, da solo o in compagnia di una persona che vuole parimenti migliorare. Uscire dalla durata. Sforzarsi di spogliarsi delle proprie passioni, delle vanità, del desiderio di rumore intorno al proprio nome. Fuggire la maldicenza. Deporre la pietà e l'odio. Amare tutti gli uomini liberi. Eternarsi superandosi".
Una piccola invocazione a Februus/Februa riadattata dall'invocazione di Catone per la purificazione dei campi.
Invocare prima Giano, poi Giove/Giunone quindi Februus/Februa libando con vino
"Februus/Februa vi prego e vi chiedo di essere propizi a me, alla mia famiglia, alla mia casa. Offro questo vino affinchè allontaniate la malattia, la desolazione e tutti mali visibili e invisibili dai nostri corpi e dai nostri animi. Date benessere a me, alla mia famiglia e a questa casa: purificate me, la mia famiglia e questa casa".

Altre festività:
  • 13-21 febbraio - Parentalia
  • 15 febbraio - Lupercalia
  • 17 febbraio - Quirinalia
  • 21 febbraio - Feralia
  • 23 febbraio - Terminalia
  • 24 febbraio - Regifugium
  • 27 febbraio - Equiria
  • 28 febbraio - Februalia