Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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martedì 6 dicembre 2011

Medicina Romana - 1

Il tema della Medicina Romana appare molto complesso poichè in esso convergono molteplici sfere: la medicina non era solo un fatto tecnico (vedere le metodologie chirurgiche anche piuttosto avanzate), ma implicava anche conoscenze naturali profonde (legate ad esempio alla conoscenza delle piante) ed il coinvolgimento del Divino.

Senza entrare in questo sede nei dettagli di questa dimensione, mi piace ora fare qualche piccolo accenno ad alcune espressioni del Divino nella sfera della medicina. Negli incantamenta, il medico prima chiede alla Terra Madre che dia potenza alle erbe che gli saranno necessarie per la preparazione dei suoi rimedi.  Poi chiede che l'erba si lasci cogliere dal medico che ha ottenuto il permesso di raccoglierle da Chi che le ha create. Quindi chiede che l'erba possa generare gli effetti benefici desiderati. Se tutto avrà esito positivo, allora il medico ringrazierà per nomen Eius qui uos iussit nascier (in nome di Colui che vi ha fatto nascere)

Nell'interessante libro "La Preghiera Romana" di G.B. Pighi (Ed. Victrix) sono riportate alcune bellissime invocazioni:

Herba uettonica, quae prima inuenta est ab Scolapio, his precibus adesto, peto; magna herbarum pmnium diceris per Hunc, qui te iussit creari et remediis plurimi adesse.

"Erba betonica, che è stata trovata per la prima volta da Scolapio, esaudisci queste preghiere, te lo chiedo; grande fra tutte le erbe sei detta nel nome di Costui, che ti ha fatto nascere e servire a moltissimi rimedi"

Herba eriphia, ut adsis me rogante et cum gaudio uirtus tua praesto sit et ea omnia persanes quae Scolapius aut Chiron centauros magister medicinae da te adinuenit.

"Erba Erifia assistimi, ti prego, e con gioia la tua virtù mi serva e con quella fà che tutte le guarigioni che Scolapio ed il Centauro Chirone nel tuo uso ha scoperto"

Sancta herba chrysocanthos, per Scolapium, herbarum inuentorem, te rogo, ut uenias huc ad me hilaris cum effectu magno et praestes quae a te fidius posco.

"Santa erba crisocanto, per Scolapio, inventore dei semplici ti prego; vieni qua da me allegra con efficacia grande e dammi ciò che con fiducia ti chiedo"

2 commenti:

L. Livia Plauta ha detto...

Se serve a qualcuno, ho il recapito (numero di cellulare) di una signora in Piemonte che coltiva erbe medicinali e le raccoglie con i riti adeguati.

Carmelo Cannarella ha detto...

Ovviamente sono molto interessato, anche per avere qualche indicazione sulla pratica erboristica antica. Ci sentiremo presto in proposito.
Come sempre i tuoi contatti sono sempre estremamente utili...