Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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lunedì 16 febbraio 2009

15 Febbraio: Lupercalia

Durante le feste Parentalia, si celebra in questo giorno la festività dei Lupercalia.

La luce del giorno è dedicata alla fertilità; si evocano gli animali magici in onore della lupa Luperca. La notte è dedicata al sonno e ai sogni curativi.

La festa è interamente dedicata a Faunus Lupercus, divinità dei Lupi. Faunus, "il favorevole", è un dio dei boschi e delle selve e manda messaggi nel sonno a chi dorme nei boschi a lui dedicati.

Anticamente esisteva in Roma un sodalizio sacerdotale (Luperci) che sacrificava dei capri di fronte alla grotta sacra (prestare attenzione al particolare valore simbolico della grotta nel Paganesimo), ai piedi del Palatino, chiamata lupercale. Il Lupercale era il luogo sacro di Fauno davanti al quale cresceva il Fico Ruminale sotto cui erano stati trovati Romolo e Remo e dei cui frutti i gemelli si erano nutriti. Luperca era il nome della lupa che aveva trovato Romolo e Remo.

I Luperci nudi, dopo aver sacrificato i capri, si vestivano delle loro pelli e correvano intorno al Palatino colpendo con strisce di pelle di capro le donne che aspettavano di essere colpite poichè si credeva che il contatto con queste pelli donava fertilità.

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