Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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venerdì 12 ottobre 2018

Il Faggio

Sono nato e risiedo nella Tuscia (Alto Lazio) ed uno dei luoghi più belli di questa splendida regione è senza dubbio la Faggeta posta sulla sommità del Monte Cimino. Il faggio non è un albero che si incontra facilmente nel panorama italiano: per questa ragione dalle nostre parti andiamo molto fieri ed orgogliosi di questo splendido santuario naturale. 


Il Faggio nella Spiritualità Tradizionale è uno di quegli alberi che rappresenta l'assialità e l'unione fra i Tre Mondi: quello Infero, la Terra e quello Supero. Nella Tradizione Romana rientra fra gli Arbores Felices, quindi in particolare connessione con gli Dei e le Dee del Cielo e della superfice della Terra: con il suo legno venivano realizzate coppe per lo svolgimento di molti rituali sacri anche perchè veniva considerato apportatore di salute.

Il nome sacro di questo albero è Fagutal e ciò lo rimanda ad uno dei colli sacri di Roma per l'appunto il Fagutal così denominato per la presenza appunto di un bosco sacro di faggi dedicati a Juppiter Fagutalis (Giove del Faggio). L'albero quindi è sacro a Giove e in particolare a Giunone (nonchè a molte ninfe dei boschi) in quanto polarità femminile dato che tutti gli alberi esprimono la polarità femminile. 

Il faggio è uno di quegli alberi, come le Querce Madri, che non può essere tagliato o violato se non dietro consultazione di un pontefice o di un augure. Per la sua longevità, ogni offesa recata a questo albero simbolicamente rappresenta un'offesa alla vita: ancor oggi dalla credenza popolare è considerato di pessimo auspicio il taglio del faggio.

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