Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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martedì 1 maggio 2018

Maia - Maggio

Maggio è il mese dedicato al fuoco sotterraneo della Terra ed al mistero (ciò che non è percepibile ed è ignoto).

In particolare il mese è dedicato alla Dea Maia, divinità sotterranea (ctonia) la cui polarità maschile è Vulcano.

Maia è una Magna Mater (da cui deriva il termine Maiestas) ed è definita Stata Mater (colei che arresta il fuoco).
E' definita inoltre come "colei che dà le forme". 

Dedico questa comprecatio di Gellio come invocazione a Maia.

Te, Anna ac Peranna. Panda te lito Pales,
Nerienes ac Minerua, Fortuna ac Ceres

A Te piacciano le mie offerte
a Te che compi e a Te che perpetui il ciclo delle stagioni,
a Te che apri il seme e a Te che ne trai la spiga,
a Te che sei forza e a te che sei intelligenza,
a te che sei Fortuna e a Te che dài vita.  

Maia e Vulcano sono connessi a due forme sotterranee-ctonie di "calore" e di "fuoco". Ovviamente non si deve intendere fuoco o calore in senso fisico, profano e volgare, ma di un fuoco e di un calore occulto. Poichè siamo nel mese dedicato a Maia, posso ora solo accennare che il calore ed il fuoco sacralizzato nella polarità maschile di Vulcano sono energie primordiali della Terra capaci di "accendere e vitalizzare i metalli". Si tratta di energie sotterranee legate quindi ai metalli (anche qui in senso esoterico e non fisico), alle loro proprietà simboliche: basta appena accennare al mito metallurgico di Vulcano  (il forgiatore) e alla simbologia delle armi da lui costruite. 

Diverso è il fuoco ed il calore sotterraneo sacralizzato da Maia. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a forze occulte, sotterranee, ma da cui "tutto dipende". Mentre il fuoco ed il calore di Vulcano bruciano e fondono, quello di Maia non brucia e non fonde. Si tratta di un fuoco e di un calore sottili miti, continui, interiori, in particolare è un fuoco senza luce, il fuoco ed il calore presenti all'interno, che si propagano sottoterra avvolgendo tutto come una debole febbre.  E' la sensazione di qualcosa che brucia incessantemente e lentamente da qualche parte in un luogo occulto, remoto e profondissimo all'interno della Terra. 

Più che un calore è un "tepor", un tepore che alimenta tutta la Natura: è il tepore generato dal "sangue della Terra" che parte dal suo Cuore Profondo e si diffonde sottoterra ovunque attraverso vene e capillari della Terra stessa. 

E' un tepore ed un fuoco che danno la Vita, che accrescono e che sviluppano. Tutto ciò che è creato, prodotto, emanato è dotato di "tepor", il calore di Maia.

Poichè, bisogna sempre ricordarlo, ciò che è Grande è uguale a ciò che è Piccolo, ritroviamo per analogia nel microcosmo e nella dimensione umana ciò che è presente nel macrocosmo e nella dimensione della Natura. 

Lo ritroviamo come il tepore di tutto ciò che è dotato di vita e che si diffonde su tutto il corpo contrapponendosi al freddo della morte.  Non casualmente il sacrificio (ad es. la libatio) prevede di bruciare l'offerta sul fuoco, poiché rende visibile questo fondamento della vita.

Questo tepor, che è emanato da un fuoco senza luce, è anche un entusiasmo, una passione, un fervore. E' un calore che avvolge che si lega anche all'affetto e all'amore ("calorosamente" si dice nel linguaggio comune). E' il calore quindi dell'affettività che si contrappone alla freddezza della razionalità.
 
E' il calore del "soffio sacro" (flamen) che infonde la vita, è la sensazione di essere vivi (Genius-Juno) ed anche il calore prodotto da pratiche meditative e di contemplazione.

Maia quindi è una forza vitale che si irradia nei capilari delle profondità della Terra così come all'interno di ciascuno di noi attraverso il "sangue".

Come la lava prodotta da un vulcano distrugge tutto al suo passaggio, ma rappresenta la base per la creazione di un terreno fertilissimo, allo stesso modo il calore ed il fuoco di Maia (tepor), può essere devastante, quando è troppo potente.

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