Siamo nel mese di marzo, un periodo fortemente permeato dall'energia generatrice Marte e di Nerio. Animale simbolo di questa forza generatrice è il lupo e soprattutto la lupa, un animale che caratterizza marcatamente tutti gli aspetti della cultura e della spiritualità tradizionale romana.
E' pressochè superfluo ricordare che i gemelli Romolo e Remo vengono abbandonati per poi essere trovati e nutriti da una lupa che diventerà poi uno dei simboli principali di Roma. Troveremo poi la simbologia del lupo non solo nelle festività di generazione (Lupercalia) ma anche nell'esercito (il signifer ed il suo ruolo magico-liturgico).
Insomma è evidente che di aspetti, questioni ed implicazioni ve ne siano veramente tante e molto complesse che non posso di certo trattare in questa sede.
Un aspetto che però posso ora citare, sia pur brevemente, è quello dell'uomo-lupo e della donna-lupo. Si tratta di due figure molto particolari che un tempo erano molto comuni in molte zone del centro-Italia che oggi sono andate completamente dimenticate. In alcuni casi hanno dato anche vita al mito del lupo mannaro e dei licantropi. In realtà le cose sono molto più complesse.
Soprattutto in aree montane dell'Appennino Centro-Meridionale (ma non solo) l'immagine degli uomini-lupo e delle donne-lupe era molto radicata. Basta pensare ad un luogo sacro di irradiazione come il Monte Soratte, punto nevralgico del culto di Apollo Soratus. Questa Divinità dei boschi aveva dei santuari naturali presidiati dagli Hyrpi e dalle Hyrpae, uomini e donne che si coprivano di pelli di lupo. Per molti aspetti noto una certa somiglianza, comunque con le relative profonde differenze, con altre figure come il Rex Nemorensis e Diana (polarità femminile di Apollo). L'Irpinia, Sora, Soriano nel Cimino, Sovana, Sorano, ecc... sono tutti luoghi connessi con questo Dio e con gli uomini-lupo e le donne-lupe.
Il monte Soratte |
La simbologia del lupo e della lupa, che viene direttamente assunta dagli uomini-lupo e dalle donne-lupe, è duplice, come del resto avviene per altri simboli simili. Sicuramente si manifesta una forza prorompente che dà la vita e che può togliere la vita (cfr il mio precedente post su Bona Dea). Non bisogna dimenticare che la lupa di Roma è una madre che nutre, che salva due bambini (torna Bona Dea): non c'è ferocia, non c'è violenza. Non è un caso che la lupa sia associata alla scrofa: chiunque conosca la simbologia sacra romana riesce a interpretare facilmente la correlazione.
Uomini e donne coperti di pelli di lupi e dai volti imbrattati di sangue animale hanno per secoli attraversato i monti e le foreste dell'Italia centrale, custodi dei segreti degli alberi, delle piante, degli animali e dei luoghi più profondi dei boschi. Essi stessi erano la personificazione della sacralità di questi luoghi. Ovviamente, nell'opera di eradicazione della cultura e della spiritualità tradizionale queste figure sono state associate ai lupi mannari, alle streghe, ai demoni e quanto di peggio ci possa essere. La sostituzione degli antichi Dei e Dee con santi vari e la presenza attuale di culti satanici in questi luoghi sono espressione pertanto della stessa cultura ostile alla spiritualità tradizionale romana da cui bisogna senza esitazione prendere le distanze.
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