Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
.

lunedì 25 luglio 2016

Segni e Segnali

I Segni sono i mezzi attraverso i quali possono essere rappresentati i simboli sacri. L'oro ad esempio è un metallo simbolo del Sole e può essere rappresentato con un Segno. Tutte le lettere dell'alfabeto sono un tipico esempio di segni che possono già da sole veicolare un simbolo e possono essere combinate in parole aventi a loro volta un complesso valore simbolico. E' questo il caso della lettera "P" o della lettera "H" o ancora della lettera "A". 

Il Cultor e la Cultrix sono chiamati quindi ad avere una conoscenza, anche introduttiva, della Scienza Dei Segni poichè permette di interpretare, anche ad un livello iniziale, il valore simbolico di questi Segni che sono una vera e propria descrizione, secondo la prospettiva Tradizionale, del Mondo, della Realtà e Dell'Universo (sia a livello Micro che a livello Macro).

Diverso è il caso dei Segnali. La Natura, gli Dei e le Dee nonchè tutte le altre declinazioni del Divino inviano dei segnali. Questo avviene perchè il Divino è dentro la realtà e quindi la realtà stessa è espressione del Divino che si trova al suo interno.

Mentre i segni veicolano un linguaggio simbolico che alla fine vive di vita propria, i segnali esistono e vengono inviati perchè in qualche modo vengano riconosciuti ed identificati come tali. E' questa una parte fondamentale della Scienza delle Corrispondenze e della stessa Scienza Divinatoria la quale presuppone, come ho già scritto in questo blog, non solo una grande erudizione per l'identificazione e la comprensione del "messaggio" che viene ricevuto, ma uno stato di veglia, di coscienza, di consapevolezza molto profondo raggiungibile grazie all'otium.

E' proprio questa consapevolezza vigile che permette di riconoscere questi segnali senza finire nella trappola della superstizione ovvero lo stato profano in cui si vedono segnali ovunque anche quando questi non ci sono.

La conoscenza dei segni e la capacità di vedere e capire i segnali sono alla base del conseguimento della Pax Deorum/Dearum ovvero uno stato di pace interiore ed esteriore poiché si dispone della capacità di dialogare con il Divino.

Noi oggi non siamo più in grado di riconoscere e capire questi segnali come è tipico del periodo delle "rovine" (Kali-Yuga): l'umanità vive in uno stato di coma agitato da incubi. E tutto quello che vediamo intorno a noi, quello che accade in questa epoca folle è un sintomo palese della nostra incapacità di vedere questi segnali, della nostra incapacità di "parlare" con gli Dei e le Dee, di relazionarci con il Mondo e la realtà. 

Siamo ben lontani da qualsiasi tipo di Pax Deorum/Dearum. Non riusciamo più a sentire gli Dei e le Dee: siamo, per nostra incapacità e scelta, in pratica Atei. Siamo rimasti soli, abbandonati dal Divino.

E quando l'umanità non stabilisce una vera Pax Deorum/Dearum si crea un pericoloso vuoto che viene riempito dalla follia umana.  




Nessun commento: