Su un noto magazine italiano (L'Espresso) è stato pubblicato un articolo in cui Eugenio Scalfari presenta il suo libro "Il Labirinto".
Ho trovato alcune affermazioni di Scalfari sgradevoli. Poichè è inutile tentare di scrivere alla rivista per ottenere un chiarimento, l'unica possibilità che ho a disposizione è quella di esprimere il mio disappunto su questo blog.
Senza soffermarmi sulle riflessioni di Scalfari sul concetto di "mito" (che sono molto superficiali e banali), riporto di seguito le parole che contesto:
"Molte religioni sono morte col passare dei secoli e dei millenni. Chi aprirebbe oggi un tempio a Zeus o ad Apollo, o ad Afrodite, a Persefone e a tutti gli altri dèi delle religioni olimpiche? Templi religiosi dove si adorassero quelle divinità?
Chi lo facesse verrebbe sospettato di follia o sarebbe un uomo di spettacolo con in mente una tournée per divertire il pubblico per qualche sera e guadagnarsi denaro e fama."
Lasciamo pure correre sul fatto che la religione, come la intendiamo noi moderni, è un concetto che era ignoto agli antichi. Tralasciamo pure il fatto che ciò che riguarda gli Dei e le Dee non è una "religione", ma qualcosa di molto più complesso e superiore che un profano non può capire.
Sorvoliamo anche sul fatto che un tempio antico non è una chiesa, una moschea o una sinagoga. E' qualcosa di totalmente diverso. E concedo che si tratta di una nozione un profano non può capire.
Tralasciamo parimenti anche il fatto che ci possa essere qualcuno che abbia deciso, di sua spontanea volontà magari seguendo un preciso e complesso percorso spirituale ed esistenziale interiore, di intraprendere la "Via" ovvero la conoscenza del Sapere Tradizionale.
Tralasciamo tutto questo. Ma definire queste persone dei pazzi o dei mascalzoni, mi sembra un po' troppo. Quantomeno offensivo.
Personalmente intendo chiarire a chi casualmente si trova a leggere questo blog, che il sottoscritto non è un folle (almeno così mi sembra) e soprattutto non sono un uomo di spettacolo! Non intendo divertire il pubblico e da tutto questo non ci guadagno nè denaro nè fama.
Direi piuttosto il contrario. E chi ha intrapreso la Via della Tradizione sa benissimo quanto difficile e pesante sia il cammino lungo questa Via.
Spero di aver chiarito sufficientemente il concetto.
Il testo integrale può essere letto su questo link
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