Ho spesso scritto su questo blog che molti esercizi spirituali, la pratica dell'otium, il silenzio, il camminare, ecc... hanno, tra le altre cose, lo scopo di controllare uno stato di agitazione fisica e mentale.
Mi preme sottolineare in questa occasione che l'agitazione, nell'ambito della Spiritualità Tradizionale Romana, non ha di per sè una connotazione a priori positiva o negativa. E' una condizione, uno status particolare che ha i suoi legami e le sue connessioni con precise forze ed energie divine.
Agitare in latino significa "pensare", "fare" in modo molto intenso. In particolare l'agitazione è uno stato che riunisce il pensiero e l'azione che, essendo frenetico, produce turbamento. Ecco quindi che l'agitazione è una condizione in cui il fare, il pensare e l'inquietudine si trovano riunite in un'unità.
L'agitazione viene sacralizzata nella figura di Hidrargirio che poi venne associato a Mercurio. L'agitazione si trova quindi rappresentata dalla figura del Dio Mercurio, con il corrispondente metallo e pianeta. Esso quindi esprime in senso sacro il pensiero e l'azione intensa, la mobilità estrema. Esso è l'argento vivo che ritroviamo anche in figure divine come Diana (con la sua danza frenetica - la ridda) e che si amalgama con la Terra-corpo e con il Fuoco-anima.
In questo modo si descrive il pensiero continuamente in movimento associato ai sensi e alla profondità dello spirito: tra Cielo e Terra, fra Corpo e Anima.
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