Lunae, Tymiana aromata
Audi dea regina, lucifera, diva Luna
Tauricornis Mene, noctu currens, aerivaga,
nocturna, facitenens, puella, bene stellata, Luna,
quae crecis et decrecis, foeminaque et mas,
fulgens, equorum amatrix, temporis mater, fructifera,
electris, iracunda, splendoris causa nocturna,
omnispica, vigilarum amatrix, pulchris syderibus abundans,
quiete gaudens et delectatione beatifica,
lucida, laetitiae datrix, perfectrix nocis oblectamentum,
astritenens, latipeple, vagi cursus, sapietissima puella:
venias beata, benevola, pulchristella, lumine tuo
micans, conservans tuos supplices, proba puella
Con queste parole Marsilio Ficino
(1433-1499) riporta questo bellissimo Inno Orfico. Ficino, uomo del
Rinascimento e grande esperto di Ars Regia, ovviamente non si
riferisce al "satellite della Terra", ma ad un ente metafisico di grande
importanza, valenza simbolica e religiosa.
Come già superficialmente accennato per
quanto riguarda il Sole, lo stesso si può dire della Luna per la quale
esiste un'antica teologia e teurgia. Mentre infatti il mese di Luglio è
interamente focalizzato sul Sole (Apollo), il mese di Agosto è interamente incentrato sulla Luna (Diana)
e sulla sua estremamente complessa simbologia e profondo significato.
E' estremamente difficile fornire delle spiegazioni relative a questa
teologia e teurgia lunare (e del resto io stesso posseggo delle
conoscenze molto limitate), ma alcuni accenni sia pur brevi e
superficiali possono aiutare a comprendere non solo la valenza della
Luna nella Religione Tradizionale Romana, ma anche gran parte del Culto
che deve essere tributato a Diana, fulcro di questo importante mese del
calendario sacro. Ritengo che un cultor ed una Cultrix degni di questo nome
debba avere una sia pur minima conoscenza di questa complessa materia,
come del resto di quella legata al Sole: ogni approfondimento può essere
effettuato facendo riferimento ad un qualsiasi Augur (che per
definizione possiede una conoscenza in materia molto più approfondita
delle mia).
La Luna fa parte della Dualità
Fondamentale (Sole - Luna) che deriva dalla Materia Originaria (il
Tutto, il Caos, Ouroboros). La Forza Lunare concentra in sè l'Energia
Femminile, le Acque, il Drago. Si tratta di un'Energia di
Trasformazione, Cambiamento, Mutazione Continua, una Forza Selvaggia;
mentre la Dimensione Solare è una dimensione dell'Essere, quella
sub-lunare è la dimensione del Divenire.
Il Sole esprime a questo primo livello, il colore Rosso, il Fuoco (ma come flamma non urens).
La Luna, a questo medesimo livello, esprime il colore Bianco, la Luce, la Sapienza.
L'ordinamento planetario simbolico sacro
(che non ha nulla a che vedere con l'astronomia moderna) è il seguente
(notare la presenza del numero 7 - le spirali del serpente sacro):
Saturno: piombo
Giove: bronzo
Marte: ferro
Sole: oro
Venere: rame
Mercurio: mercurio
Luna: argento
La triade delle divinità maschili si
trova collocata simmetricamente a quella delle divinità femminili con al
centro il Sole. Si determina quindi un percorso a spirale
(ascendente-discendente) che parte da Saturno e arriva al Sole e
viceversa. La Luna quindi è il primo stadio infero del ciclo cosmico (la
prima spirale in basso del serpente simbolico) come forza selvaggia
dissolutrice (solve), liberatrice di energia. Nel Commentarium in Somnium Scipionis Macrobio descrive come Saturno (la ratiocinatio) si dissolva nella Luna ovvero la coscienza logica sprofonda nell'energia vitale.
Poichè la Luna è "Luce Magica" ("Luce
rilucente in mezzo alla Notte" secondo Apuleio), essa è Luce che
Vivifica: bianco, fioritura, vita. Questa Luna è raffigurata da una
Vergine che è anche Madre poichè dà la vita, ma anche da una "corrente",
come "flusso fluente".
La Luna è simboleggiata da una Pietra Bianca (resurrezione) che viene denominata Diana che si fa Argento (la Rosa Bianca).
Come al Sole corrisponde l'Albero del
Sole o Albero della Conoscenza, allo stesso modo alla Luna corrisponde
l'Albero della Luna o Albero della Vita.
Questa estremamente sintetica e
superficiale simbologia si ritrova completamente nalla figura divina di
Diana (in particolare il culto di Diana Nemorense). Essa è infatti una virgo ("forza non stretta da vincoli"), è un'energia selvaggia in veloce e continuo movimento (sempre lontana). Essa dà la morte (solve), ma dà allo stesso tempo la vita (rinascita). Diana è simboleggiata da una cerva bianca
e da un cervo le cui corna a 7 ramificazioni simboleggiano l'Albero
Lunare/Albero della Vita. Diana è inoltre simboleggiata dall'arco che rappresenta la falce di Luna.
Il fatto che questa Dea racchiuda in sè
una così complessa simbologia ci aiuta a comprendere come gli Antichi
avessero una conoscenza molto approfondita di queste tematiche, una
conoscenza che in gran parte è andata perduta come patrimonio condiviso
di una comunità. Allo stesso modo si comprende anche quanto complessa
possa essere la Spiritualità Tradizionale Romana e l'articolazione
rituale-simbolica di tutto il suo Pantheon. Questo significa che uno
studio continuo ed approfondito costituisce un momento essenziale della
pratica religiosa tradizionale. Non si tratta infatti di bruciare
dell'incenso o indossare degli abiti pittoreschi: la Religione
Tradizionale Romana è una Via e con uno studio adeguato, la pratica
rituale, la Virtus e la disciplina personale, le arti marziali, la
meditazione è possibile padroneggiare una simile Via e seguire l'esempio
degli Antichi.