Il Mese di Gennaio è interamente dedicato a Giano, cui ho dedicato in passato alcuni post:
L'Arco - Giano
Questo periodo così intensamente dedicato agli "inizi", mi appare come una Alba simbolica dell'intero anno durante la quale effettuo un piccolo bilancio personale dell'anno trascorso e medito su quello a venire.
Rifletto soprattutto sul significato di quelle scelte che mi hanno portato a vivere e considerare la Spiritualità Tradizionale Romana come una vera e propria Via alla Conoscenza.
Per la mia visione personale, vivere il Politeismo nella quotidianità significa fondamentalmente vivere una forma
di “partecipazione”.
Sulla base dell'approccio Spirituale Tradizionale Romano, il Mondo materiale e quello immateriale non mi appaiono più come entità
separate, così come il mondo esteriore e quello interiore non mi appaiono staccati ma
compenetrati. Per questo noi non possiamo non essere parte di questa rete intrecciata ed
inestricabile.
Ideologie e credi diversi ci
hanno insegnato che l’uomo detiene una posizione privilegiata nell’universo.
Questa visione antropocentrica ci ha reso miopi ed incapaci di attribuire
dignità a tutte le manifestazioni dell’essere. Addirittura alcune religioni
ancora negano pari dignità alle donne o negano dignità ad uomini e donne che posseggono credenze religiose
differenti: figuriamoci se possono immaginare che l’umanità è solo una parte
della Natura e dell’Universo. Quando ci liberiamo da questo pregiudizio allora
diventa chiaro che non possiamo avere né una posizione di superiorità rispetto
alla Natura né, allo stesso tempo, di inferiorità rispetto al Divino perché
siamo componenti di un grande “Tutto”.
Il Politeismo implica quindi una consapevolezza che tutte le cose
posseggano un’individualità, una specificità, che le rende diverse l’une dalle
altre. Il Mondo appare quindi composto da differenze e da contrasti, così come
da armonie: è proprio dall’unità degli opposti e dalla loro partecipazione al
Tutto che scaturisce l’armonia e l’equilibrio.
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