Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
.

lunedì 22 aprile 2013

April the 21st: Dies Natalis Romae - Palilia - Beginnings

The day of April 21st is dedicated to the foundation of Rome and to the Ancient Goddess of Pale. In many blogs there are detailed hystorical descriptions about these importatn festivals. I have written something about it  here.

It seems to me quite useless to add something else to this here also because in this blog I'm trying to dismiss, whenever possible, the hystorical rhetoric and to reconstructionism. I have not appreciated also the fact that in Rome these ceremonies have been quite essentially biased on costume parades. Too much folklore; this is a carnival party. That's all.

During a day like this a Cultor and a Cultrix should wonder what these festivities mean for them today, what meaning and sense these festivities may have today wondering also about the value we can assign today to these festivals: which kind of contribution can these festivals provide to our spirituality within the Traditional Roman Religion today? I don't think that insisting on the purification of flocks can be useful or understandable for us (except for someone involved in sheep or livestock breeding).

Anyway. I ask to mayself how it can be possible to spiritually live this day and how this day can contribute to my spirituality for the days to come.

I think that the Traditional Roman Religion today, among others, is a kind of deep spirituality linked to the cult (practice) of the Ancestors. Role and meaning of Ancestors (also as metaphysical concept) strongly inspire this kind of Credo.

The foundation of Rome (its myth and the festivity dedicated to an ancient Goddess) therefore recalls an idea of Ancestors, an idea of Beginning, Origin, the birth of a Religious Tradition. This day evokes a type of primordial humankind where Life is sacred, men and women are strctly close to Gods and Goddesses (in a very broad sense).

We thus remind a Time when every action, gesture, thought were sacred. This is a Time when the urban space where men and women live is co-shared with Gods and Goddesses. Every man and woman are priest and priestess because living is a sacred action, the city-village is a Temple, every form and expression of the Reality reveals and discloses the Divine Presence. And men and women can easily perceive the sacred Breath (flamen) of this Divine Presence.

In this primal status there is a pure, immediate, direct, plain elementarity: what is immensely great is like what is immensely small. Above and below are the same.

I think that in this day (rather than dressing masks) it should be better to direct our thoughts toward this concept of primal status which the idea of Ancestors and their cult materialize. We have to regain this deep sense and meaning connected to these festivals, the real idea of Ancestors (a concept we have completely lost) which must inspire our everyday life. 

We should daily reflect about these principles.

domenica 21 aprile 2013

21 Aprile: Dies Natalis Romae - Palilia - Primordialità

Oggi si celebra la fondazione di Roma e la Festa della Dea Pale. Sui blog si trovano dettagliate descrizioni storiche di queste due importanti festività. Io stesso ho scritto a riguardo qualcosa che si può leggere qui.

Mi sembra pertanto inutile aggiungere altro anche perchè in questo blog sto cercando di rinunciare il più possibile alla retorica storica e al ricostruzionismo. Non ho nemmeno gradito il fatto che nella stessa città di Roma questi festeggiamenti siano consistiti essenzialmente in parate in costume. Troppo folclore, troppo carnevale. Poca sostanza. 

Insomma in una data come questa, il Cultor e la Cultrix di oggi si dovrebbero chiedere cosa significhino queste festività oggi: quale possa essere il loro più intimo significato e quale valore possiamo dare oggi a queste festività: quale contributo possano dare alla spiritualità della Religione Tradizionale Romana oggi.  Non credo che la purificazione delle greggi (salvo qualcuno dedito alla pastorizia) ci possa aiutare più di tanto. 

Quindi chiedo a me stesso in primo luogo come vivere spiritualmente questa giornata e come questa stessa giornata possa contribuire alla spiritualità per i giorni a venire.

Ebbene, penso che la Religione Tradizionale Romana oggi sia, tra le altre cose, una forma di spiritualità profonda legata al culto (pratica) degli Antenati: il ruolo ed il significato degli Antenati (anche come concetto metafisico) ispirano fortemente questo tipo di Credo.

La fondazione di Roma (il suo mito e la festività di un'antica Dea) quindi ci rimanda ad un'idea di Antenati, ad un'idea di Principio, di Inizio, della nascita di una tradizione Religiosa. Questa giornata ci rimanda quindi ad un'umanità primordiale dove tutta la vita è sacra, in cui uomini e donne sono strettamente vicini agli Dei e alle Dee (in un senso estremamente ampio).

Veniamo rimandati ad un Tempo in cui ogni atto, ogni gesto, ogni pensiero era sacro. Si tratta di un Tempo in cui lo spazio urbano degli uomini e delle donne viene condiviso con quello degli Dei e delle Dee. Ogni uomo e ogni donna sono sacerdoti e sacerdotesse perchè già lo stesso vivere è un atto sacro, la città è essa stessa Tempio, tutte le forme e le espressioni della Realtà rivelano la presenza divina. E di questa presenza divina gli uomini e le donne ne percepiscono il Soffio (flamen).

In questa primordialità si trova un'elementarietà pura, immediata, semplice, diretta: tutto ciò che è immensamente grande è uguale a tutto quello che è immensamente piccolo. Quello che è in alto è uguale a quello che è in basso.

Penso quindi che in una giornata come questa (piuttosto che mascherarsi) si dovrebbe volgere i propri pensieri a questo concetto di primordialità che l'immagine degli Antenati e del loro Culto materializza. Si tratta pertanto di recuperare un senso ed un significato profondo celato in queste festività, sul senso del concetto di Antenati (un concetto che abbiamo quasi completamente smarrito) che debbono ispirare la nostra quotidianità.

Si mediti quotidianamente su questi principi.

giovedì 18 aprile 2013

Love

April is, as surely well known, entirely devoted to Venus. This Goddess is  linked to Love, a concept which, of course, has not to be intended in a profane sense.

Love linked to the Divine energy of Venus must be considered as Prime Cause, as a force placed at the origin of the matter and the organization of Life. Love/Venus is also the origin of pure feelings.  

Love is a Force pushing towards Beauty, in particular the "Hidden Beauty"  (occultum formosum) of which the perceivable beauty is only the most superficial aspect.

The Green Path, the "Hidden Beauty", Water, Life, First Cause, The Origin of Everything; the meanings and the symbolic value of Love (as a Force tending to Life) are extremely complex. However all this can be useful to understand why Rome, both as material and immaterial space) has been founded in this particular period of the sacred year and why Rome (and its name) are connected to Venus.

Amore

Siamo nel mese di Aprile che, notoriamente, è dedicato a Venere. Questa Dea è connessa all'Amore, un concetto che ovviamente non deve essere inteso in senso profano. 

L'Amore connesso all'energia divina di Venere deve essere inteso come "causa prima", come forza che si colloca all'origine stessa della materia e all'organizzazione della vita. Amore/Venere è inoltre "origine" dei sentimenti più puri. 

Amore è una forza che spinge verso la Bellezza, in particolare "la Bellezza Nascosta" (occultum formosum) di cui la bellezza sensibile è solo l'aspetto più superficiale.

La Via Verde, Venere, la "Bellezza Nascosta", Acqua, Vita, origine di tutte le cose: i significati ed il simbolismo dell'Amore (come forza tesa verso la vita) sono estremamente complessi ma intanto è possibile comprendere in questo modo perchè Roma, sia come spazio materiale che immateriale, viene fondata in questo specifico periodo dell'anno e perchè Roma (il suo nome ed il suo numen) sia connessi con Venere.

lunedì 8 aprile 2013

Formal Cult, Inner Cult

I have decided to write this post about the "Cult" after having followed many discussions about this issue in many blogs. In particular I'd like to reflect about this idea also considering the way through which many italian neo-pagan associations tend to discuss this topic.   

The word "Cult" and its meaning derive from the concept of "ColereDeos/Deas". This is a very complex concept and its complexity derives also by the fact that in the modern languages there are no adequate words useful to correctly describe its inner sense and meaning. We have to use symbols or verbal imageries (sometimes with a strong poetic value) in the effort to describe its meaning.  

Of course, I've got no intention to discuss here the concept of "Colere Deos/Deas" (some personal considerations about it can be found here). It is important to highlight however that Cult is not a "way", a "tool", " a "goal": Cult is essentially a "practice".

For this reason, the idea of Cult is totally different from the idea of "preyer" in a conventional and profane sense: Cult has no link with the possibility to satisfy a desire, there is nothing to request, nobody is implored.

Nonetheless, above all many reconstructionist associations tend to identify the Cult (and the related rites) through very detailed instructions to be carefully followed. Sometimes they are inspired to a such a formal strictness to exclude those considered not enough adherent to these rules. It means that an exaggerated importance is given solely to the formal side of the Cult:  they are forgetting the essence of the Traditional Cult and the rites. 

I believe that establishing a personal Cult following, in an obtuse way, a structure of rigid rules is a great mistake. Similarly I think that such approach shows that the real essence of the Traditional Roman Cult has been lost or at least misunderstood.

It's clear enough that following certain indications, at the base of a Cult's structure, is surely fundamental to make this Cult a "Via". These indications remain critical elements because they compose our "compass" to direct us during our walking along the "path": we find them in our rites and in the modalities through which we approach the Divine and how we can acknowledge Gods and Goddesses in the World.  

It is thus important to give the right role and value to the Formal Cult materialized into these rites. Similarly, it is however important not to forget that another Cult may emerge beyond the formal rites, a Cult appearing in the everyday life. Having a meal, our relations in the family and with friends, our social relations, how we express our civil and political duties, our relations with the natural environment: all this is part of the Cult. It is essential not to forget it.

The Traditional Roman Religion ripudiates violence, intolerance, fanaticism, stupidity, discrimination. These are typical features of the most dangerous follies of the spirit: greed and rage. It is not possible to follow the Via without this necessary spiritual honesty: maybe someone will play acting like a Roman, but surely he/she is not practicing the Cult.

When we have a profund and sound Fides, a clear awareness, a quiet force inspiring us, then our Inner Cult will fill every activity of our life, even those not directly involved with formal rites. It is not a problem of faith: it important to stop distinguishing formal rites from everyday activities.Our entire life may become a liturgy.

A strong Inner Cult can give a sense and value to formal rites as well as to any action we make in our everyday life. Some time ago I wrote to a Cultor that the first Lararium we have to built is inside our heart. Otherwise we will remain definitively blocked in a folkloristic dimension. 

No morbose devotion, suggestion, humiliation are necessary to achieve such a result. it is important to be able to make our inner voice audible and in harmony with the Gods' and Goddesses' voices within an inner silence. This inner peace and immobility, this status of calmness, is a specific experience varying from person to person having however the power to direct the individual action. It is very difficult to put in practice this condition as well as awakening the personal Inner Cult: it is impossible to learn it from books. It is necessary high perseverance and a magister's support.

The most important thing however is, in rituals as well as in everyday life to create, achieve and maintain a condition of "personal inner peace" in any condition we are. Surely this is a good start.

Culto Interiore, Culto Esteriore

Ho deciso di scrivere questo post sul tema del "Culto" stimolato dalle discussioni presenti in materia su molti blog e forum ed, in particolare, sui "toni" riguardo alle modalità di approcciarsi al Divino secondo la Tradizione Romana presenti nei siti di alcune associazioni "neo-pagane" italiane.

La parola "Culto" e tutto il suo significato derivano dal concetto "ColereDeos/Deas", un concetto talmente complesso per il quale oggi non abbiamo più nemmeno le parole corrette per esprimerne il più intimo significato. Dobbiamo ricorrere a dei simboli, a delle immagini verbali (talora di forte natura poetica) per tentare di descriverne il senso. 

Ovviamente non è questa la sede per approfondire il concetto "Colere Deos/Deas". Rimane però il fatto che il Culto (come concetto consequenziale) non è un "modo", non è un "mezzo": il Culto è e resta una "pratica". 

Questo differenzia il Culto dalla preghiera profana e convenzionale: con il Culto non si chiede l'appagamento di alcun desiderio, non si chiede nulla, non si supplica nessuno.

Tuttavia soprattutto molte associazioni a forte matrice ricostruzionista individuano il culto ed i relativi riti sulla base di istruzioni dettagliate. Si arriva talvolta a tali livelli di rigore formale da escludere coloro che non si adeguano alla lettera a queste regole. 

Questo vuol dire dare un'importanza esagerata alla forma esteriore del culto: si tende a dimenticare l'essenziale presente nel culto e nei suoi riti. 

Ritengo che fondare il proprio culto sul seguire fedelmente e pedissequamente una struttura di regole rigide sia un grande errore. Allo stesso modo penso che un approccio del genere dimostri che lo spirito più autentico del Culto Tradizionale Romano sia stato smarrito o quanto meno frainteso. 

E' evidente che attenersi alle indicazioni che costituiscono la struttura di un culto sono importanti proprio perchè individuano questo culto come una "Via". Queste indicazioni restano certamente essenziali perchè sono la nostra bussola per orientarci e le ritroviamo nei nostri riti e nelle modalità con le quali "riconosciamo" le divinità presenti nel Mondo. E' quindi importante attribuire una giusta importanza al "Culto Esteriore" che si materializza in questi riti. 

E' indispensabile tuttavia non dimenticare che esiste un culto che emerge al di fuori dei riti "formali", un culto che appare nella quotidianità. Consumare i pasti, le nostre relazioni familiari, i nostri rapporti sociali, le modalità con cui esprimiamo i nostri doveri civili e politici, il modo con cui ci relazionamo con l'ambiente naturale, tutto questo fa anch'esso parte del culto. E' bene non dimenticarlo. Ed è nella quotidianità che emerge il "Culto Interiore".

La Religione Tradizionale Romana ripudia la violenza, l'intolleranza, il fanatismo, la discriminazione. Sono queste tutte espressioni delle più pericolose debolezze dello spirito: l'avidità e l'ira. Non è possibile praticare questa "Via" senza la necessaria "sincerità": magari si giocherà a fare gli antichi romani, ma non si starà "praticando" il Culto.

Quando disponiamo di una Fides profonda, di una consapevolezza lucida e di una forza tranquilla che ci ispira, allora il nostro Culto Interiore riempierà anche tutte le attività che solo apparentemente non hanno una relazione con i riti convenzionali. Non è una questione di fede: si tratta di smettere di distinguere fra i riti formali e attività quotidiane. Tutta la nostra esistenza diventa una liturgia.

E' un saldo Culto Interiore che dà senso e valore ai rituali formali che pratichiamo, così come a tutti i piccoli e grandi gesti della nostra vita quotidiana. Come ebbi a scrivere ad un Cultor, il primo Lararium che dobbiamo realizzare, lo dobbiamo costruire nel nostro cuore, altrimenti saremo sempre fermi ad un livello folcloristico.

Per fare questo non servono morbosità devozionali, suggestioni, mortificazioni varie: bisogna fare in modo che, con un onestà e sincerità d'animo, la nostra voce interiore si possa  finalmente udire e armonizzare con le parole degli Dei e delle Dee nel silenzio della pace interiore. Questa pace e immobilità interiore, questo stato di quiete, che è alla base stessa del Culto Interiore, è un'esperienza specifica che varia da persona a persona e ha la forza di dirigere l'azione individuale. Realizzare tutto questo è molto difficile: risvegliare il proprio Culto Interiore non è un'impresa agevole e non si impara dai libri. Ci vuole molta perseveranza e il sostegno di un magister.

 L'importante è, sia nei rituali che nella quotidianità, cercare di stabilire una condizione di "pace" in qualsiasi condizione ci si trovi. E' sicuramente un buon inizio.

mercoledì 3 aprile 2013

Orphic Hymn to Aphrodite - Venus

Aetherial, Illustrious, Laughing Queen, Born of the Sea and Lover of the Night,
Mother of Longing, All-Connecting, who joins the world in harmony,
All things spring from You, Oh Divine Power.
The Triple Fates are ruled by Your decree,
All the works of craft and love yield to Your hand,
With a smile, Oh Aphrodite, you sway the all-encircling heavens, the fruitful Earth and the Storming Oceans.
All obey You, all are awed by You.
Companion of the Brumal God,
Beautiful Goddess of Marriage, Mother of Love, Lover of the Banquet,
Source of Persuasion who grants secret favors, Illustrious born, seen and unseen,
Gentle Lover, Lupercal, who smiles upon mortals,
Prolific, Most-Desired, Life-Giver, Kind Goddess wielder of the scepter of all the Immortals, You bind mortals and every tribe of beasts in magic chains of mad desire.
Come, Lovely Cyprian, and bless these rites, Whether radiant in the heavens,Or presiding in the temples of Syria,
Guiding Your golden chariot over the sacred floods of Egypt,
Or dancing on the azure shores by billowing seas, with circling choirs of mortals, and beauteous Nymphs with cerulean eyes,
Or riding out along the dusty banks renowned of old,
Or if in Cyprus with Your fair Mother, where married women yearly come to praise You, and the pure virgins sing hymns to You and to Adonis,
Come, Divine Union, for You I call with holy, reverent mind.

Inno Orfico ad Afrodite - Venere

Urania, celebrata in molti inni, Afrodite che ami il sorriso,
nata dal mare, dea genitrice, che ami vegliare tutta la notte, augusta,
che unisci di notte, tessitrice di inganni, madre di Necessità:
tutto infatti proviene da te, hai aggiogato l'universo
e domini le tre parti, tutto generi,
ciò che è in cielo e sulla terra dai molti frutti
e nell'abisso del mare, augusta compagna di Bacco,
che ti rallegri nelle feste, madre degli amori che prepari i matrimoni,
Persuasioni che ami il letto, nascosta, datrice di grazia,
visibile, invisibile, dalle amabili trecce, di padre illustre,
nuziale, commensale, degli dei tieni lo scettro, lupa,
datrice di prole, ami gli uomini, desideratissima, datrice di vita,
che hai aggiogato i mortali con costrizioni senza briglie
e le numerose specie di animali con incantesimi che suscitano folle amore:
vieni, divino germoglio nato a Cipro, sia che sull'Olimpo
tu sia regina, gioendo nel bel volto,
sia che ti prenda cura della dimora della Siria produttrice d'incenso,
sia che nei prati con i carri fatti d'oro
occupi i lavacri fecondi del sacro Egitto,
o che col cocchio tirato da cigni sull'onda del mare
andando ti rallegri delle danze circolari dei cetacei,
o ti diletti delle Ninfe dagli occhi scuri nella terra divina,
sui lidi sabbiosi della riva con salto leggero;
sia che a Cipro tua nutrice, o sovrana, dove sia le belle
fanciulle vergini sia le spose per tutto l'anno
inneggiano a te, beata, e al santo Adonis immortale.
Vieni, dea beata, con aspetto molto amabile:
perché con animo pio ti invoco con sante parole.

martedì 2 aprile 2013

April - Venus

April is a month enterely dedicated to Nature and to Nature's Beauty. Many Goddesses are celebrated during this month above all Venus.

Venus is the sacralization of Beauty: in particular she is "The Revealed and Disclosed Beauty".
Her sacred trees are: cherry tree, myrtle, daisy, rose, lime and apple tree.
Her sacred animals are: stork, sparrow, frog, dolphin, swan, hare, turtle and dove.

A Venus' fundamental symbol is the shell.

Venus is also identified as:
  • Venere Pandemia: physical love
  • Venere Urania: spiritual love
  • Venere Murcia: she-mitigating
  • Venere Verticordia: passion

Venus is symbolized by a cone dark stone.

Other important Gods/Goddesses celebrated in April are:
  • Ceres: "the nuorishing land". She is also named "Flavia" (blonde, clear), "frugifera" (giving fruits), she is the sacred symbol of corn cultivation. Spike, poppy, pig and heifer are sacred to Ceres.
  • Tellus: the Earth, symbol of stability and solidity (Tellus Stabilita), she-generating energy. She is represented surrounded by children. Sacred animal: veal
  • Pale: ancient Goddess of pastures and herds.
  • Robigo: "Rust". Negative God provoking inactivity and many plant, animal and human deseases.
  • Flora: Goddess of Flowers. She is the symbol of spring. Seeds and honey are sacred to Flora. She is represented by a wicker basket full of flowers she will put on trees.
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It is possible to provide some brief and simple citations about a deeper meaning and sense of the cult and symbology of Venus.
Venus represents the Generating Force hidden inside Nature. Venus contains in the same time Life and Death: she is defined also "mortis et vitae locus". 
Venus symbolizes, in hermetic terms, the passivity, contraction, the Original Primigenial Force, the "Wet Path", "the Green Path", copper. the lumbar region.

 
Venus is also somehow linked to the secret name of Rome.


 The roman grafito in Pompeii
The importance of the cult of Venus in Rome is extremely well known and the realtion between the name of Rome and Venus is also evidenced by the famous grafito in Pompeii.

Aprile - Venere

Aprile è un mese dedicato alla Natura e alla bellezza della Natura. Molte divinità femminili sono celebrate in questo mese soprattutto Venere.

Venere è la sacralizzazione della bellezza, in particolare "la bellezza disvelata".
Gli alberi sacri a Venere sono:
il ciliegio, il mirto, la margherita, la rosa, il tiglio, il melo.

Gli animali sacri a Venere sono:
la cicogna, il passero, la rana, il delfino, il cigno, la lepre, la tartaruga e la colomba.

Un simbolo fondamentale di Venere è la Conchiglia.

Venere viene indentificata come:
  • Venere Pandemia: amore fisico
  • Venere Urania: amore spirituale
  • Venere Murcia: la mitigante
  • Venere Verticordia: la passione

Venere a Roma era simboleggiata da una Pietra Nera di forma conica.

Le altre divinità celebrate nel mese di aprile sono:
  • Cerere: la Terra che Nutre. E' detta "Flavia" (la bionda, la chiara), "frugifera" (che dona frutti), presiede alla coltivazione del grano. Le sono sacri: la spiga e il papavero. Animali sacri: maiale e giovenca.
  • Tellus: la terra simbolo di solidità e stabilità (Tellus Stabilita), energia della generazione. Appare circondata da bambini. Animale sacro: il vitello
  • Pale: antica Dea dei pascoli e dei greggi
  • Robigo: la "ruggine". Divinità negativa causa inattività e malattie delle piante, degli uomini e degli animali
  • Flora: Dea dei Fiori, simbolo della primavera. Sacri le sono i semi ed il miele. E' rappresentata da un cesto di vimini pieno di fiori che deporrà sugli alberi.
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Si può dare qualche breve e superficiale cenno sul significato più profondo del culto e della simbologia di Venere.
 Venere rappresenta infatti la Forza Generatrice che si cela nella nella Natura stessa. Essa contiene in sè la Vita e la Morte: Venere viene definita infatti anche "mortis et vitae locus". In senso ermetico, Venere costituisce la passività, la contrazione, la Forza Primigenia e la Via Umida: essa simboleggia la Via Verde, il rame e la regione lombare.
 
Venere è inoltre connessa in qualche modo al nome segreto di Roma.


 Roma Quadrata: graffito di Pompei
E' arcinota l'importanza che a Roma aveva il culto di Venere. Il rapporto fra il nome dell'Urbe e la Dea è poi evidenziato dal famoso graffito di Pompei.