Aprile è un mese dedicato alla Natura e alla bellezza
della Natura. Molte divinità femminili sono celebrate in questo mese
soprattutto Venere.
Venere è la sacralizzazione della bellezza, in particolare "la bellezza disvelata".
Gli alberi sacri a Venere sono:
il ciliegio, il mirto, la margherita, la rosa, il tiglio, il melo.
Gli animali sacri a Venere sono:
la cicogna, il passero, la rana, il delfino, il cigno, la lepre, la tartaruga e la colomba.
Un simbolo fondamentale di Venere è la Conchiglia.
Venere viene indentificata come:
- Venere Pandemia: amore fisico
- Venere Urania: amore spirituale
- Venere Murcia: la mitigante
- Venere Verticordia: la passione
Venere a Roma era simboleggiata da una Pietra Nera di forma conica.
Le altre divinità celebrate nel mese di aprile sono:
- Cerere: la Terra che Nutre. E' detta "Flavia" (la bionda, la chiara), "frugifera" (che dona frutti), presiede alla coltivazione del grano. Le sono sacri: la spiga e il papavero. Animali sacri: maiale e giovenca.
- Tellus: la terra simbolo di solidità e stabilità (Tellus Stabilita), energia della generazione. Appare circondata da bambini. Animale sacro: il vitello
- Pale: antica Dea dei pascoli e dei greggi
- Robigo: la "ruggine". Divinità negativa causa inattività e malattie delle piante, degli uomini e degli animali
- Flora: Dea dei Fiori, simbolo della primavera. Sacri le sono i semi ed il miele. E' rappresentata da un cesto di vimini pieno di fiori che deporrà sugli alberi.
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Si può dare qualche breve e
superficiale cenno sul significato più profondo del culto e della
simbologia di
Venere.
Venere rappresenta infatti la Forza Generatrice
che si cela nella nella Natura stessa. Essa contiene in sè la Vita e la
Morte: Venere viene definita
infatti anche "mortis et vitae locus". In senso ermetico,
Venere costituisce la passività, la contrazione, la Forza Primigenia
e la Via Umida:
essa simboleggia la Via
Verde, il rame e la regione lombare.
Venere è inoltre connessa in
qualche modo al nome segreto di Roma.
Roma Quadrata:
graffito di Pompei
E' arcinota l'importanza che a
Roma aveva il culto di Venere. Il rapporto fra il nome dell'Urbe e la
Dea è poi evidenziato dal
famoso graffito di Pompei.
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