Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
.

lunedì 29 ottobre 2012

Religio

I believe that the main aim of a religion as well as any other spiritual credo should be directed to the achievement of personal peace, harmony, balance towards ourselves, other people, Nature, the world around us, the Universe inside us and the universe around us. A religion should be aimed to help us in overcoming our fears: fear of Death, but also, and maybe more important, fear of Life. Quite paradoxically, the de-sacralized society based on monoteism and technology has removed Death as a fear, but remarkably amplifying the fear of Life

If a religion is only a series of norms, prohibitions, fears, rules and rigid rites unable to provide us with such peace and harmony, then this religion is not for us, but rather against us.

Within a traditional polytheistic perspective based on the Latin-Roman heritage, we accept any path capable to direct us to the Via: for this aim, we are referring to this great spiritual heritage from the Roman tradition and if, along this path, we perceive peace and serenity, it means that we are "cultivating Gods/Goddesses" (colere Deos/Deas), we are "cultivating our lives" like a good farm in his field.

Only in this way, any rite, even the simplest one, may acquire a great meaning: a libatio but also sharing a simple bowl of soup and a glass of wine at supper with our family or with some friends, can become a great liturgy. Without this practical and spiritual simplicity and sincerity, great rites are only shows: nothing else.

When Plotinus says that: "I have not to go to the Deities but they have to come to me", he describes this concept: we must be in the better spiritual condition, through the Pietas and Virtus, to meet them, calming our mind and spirit, free our soul from the superfluous everyday life throw to us, becoming capable to receive these guests.

Overcoming the fear of Life: this is also another important aspect and result of the Pax Deorum


Religio

Penso che scopo di una religione e di un qualsiasi credo spirituale dovrebbe essere quello di farci stare in pace, in armonia, in equilibrio con noi stessi, con gli altri, con la Natura, con il mondo che circonda, con l'Universo fuori di noi e con l'Universo dentro di noi. Scopo di una religione deve essre quello di farci vincere in primo luogo le nostre paure: paura della Morte, ma anche, e non da meno, paura della Vita. Paradossalmente, la società de-sacralizzata monoteista e tecnologica ha esorcizzato la paura della morte, ma ha amplificato a dismisura la paura della vita.

Se una religione si riduce ad una serie di norme, divieti, paure, regole e riti rigidi che non ci danno niente di tutto questo allora, questa religione non è per noi, ma contro di noi.

In un'ottica politeista tradizionale di retaggio Latino-Romano, non possiamo che accettare qualsiasi percorso che ci consenta di imboccare e di percorrere una Via: per questo scopo, utilizziamo il grande retaggio spirituale di questa grande tradizione e se, percorrendo questo percorso percepiano serenità e tranquillità, allora significa che stiamo "coltivando gli Dei/Dee" (colere Deos/Deas), stiamo "coltivando la nostra vita" come fa un buon contadino con il suo campo. 

Solo in questo modo qualsiasi rito, anche il più semplice, può assumere un significato enorme: una libatio, ma anche condividere una scodella di minestra e un bicchiere di vino con la propria famiglia o con gli amici può diventare una liturgia. Se manca questa semplicità e questa sincerità materiale e spirituale, i grandi riti sono solo spettacolo: nient'altro. 

Quando Plotino diceva che "lui non doveva andare dagli Dei, ma erano loro che dovevano andare da lui" intendeva proprio questo: dobbiamo metterci nella condizione spirituale migliore, attraverso la Pietas e la Virtus, per incontrarci con loro: rasserenare la mente e lo spirito, liberarli di tutto il superfluo che la quotidianità ci scarica addosso e farci trovare degni di accogliere dei simili ospiti. 

Vincere la paura di vivere: anche in questo consiste il conseguimento della Pax Deorum.  

lunedì 22 ottobre 2012

Celia Concordia and the "White Ladies"

I would like to dedicate this post to Celia Concordia, probably the last Vestal Maxima about who we have historical information. Celia Concordia and the other Vestals were chased away from the Aedes of Vesta after the persecutions of Theodosius (IV-V century), the suppression of the traditional Cults and the extinction of the Sacred Fire.

The Vestals' dispersion  still remain a critical moment in History actually not well studied: similarly, the fate of other members of the traditional religious orders still remains poorly known.

In my opinion, it is quite difficult that Celia Concordia and the other Vestals, as expressions of an ancient tradition highly shared anong the Cultores, could be suddenly ignored and forgotten. Notwithstanding the violence and the ferocity of the new religion and its supporters, they should have a relevant prestige, importance and consideration for many women and men not only in Rome, but rather everywhere the traditional cults survived. .

I think about Celia Concordia and the Vestals and their escape from Rome where violence and intollerance prevailed, above all considering the simultaneous appearance of the so called "White Ladies" in many forests in Central Italy.  This is a very old tradition among rural communities in these areas: even in the region where I live (Tuscia, in the North of Rome) the memory of these female figures dressed in white living in the deepest zones of the Silve Cimina still resists. 

The White Ladies were identified by the rural communites as the "Fairies": then, after the propaganda of the christian priests they were identified as "witches". They appeared suddenly (usually near a Mother Oak), dressed in white and it was extremely difficult to see them and come close to them. They were consulted for their deep knowledge about medicine, herbs and poisons. They knew the "secrets" they handed down from mother to daughter. The White Ladies were acocmpanied by wild animals and they spoke the "Language of the Birds" (or the Language of the Nature or the Language of the Truth).

Still today, at the sunset,  someone says that it is possible to see them from a long distance, as ghosts, among the trees in the deepest parts of the woods.

It's clear enough that these are only legends but I like to think that the tradition of Celia Concordia and the Vestals can be still alive and survives through the "White Ladies", the Fairies of the Legends.

Celia Concordia e le Dame Bianche

Voglio dedicare questo post a Celia Concordia, probabilmente l'ultima Vestale Massima di cui si ha testimonianza. Celia Concordia, insieme alle altre Vestali, venne cacciata dall'Aedes di Vesta a seguito delle persecuzioni di Teodosio (IV-V secolo), della soppressione dei Culti tradizionali e dello spegnimento del Fuoco Sacro. La dispersione delle Vestali rimane un aspetto poco chiarito e poco noto, così come rimane poco conosciuta la sorte degli altri esponenti degli ordini religiosi tradizionali. 

Eppure per me è molto difficile credere che la voce di Celia Concordia e delle altre Vestali, in quanto portatrici di una tradizione antichissima e molto sentita dai cultores, possa essere stata messa a tacere del tutto. Nonostante la ferocia della nuova religione e dei suoi sostenitori, esse dovevano godere di un alto prestigio e rispetto in molti uomini e donne non solo nell'Urbe, ma in tutti i centri dove i culti tradizionali ancora resistevano.

Penso a Celia Concordia, alle altre Vestali e alla loro fuga da una Roma in preda alla violenza e alla ferocia dei membri della setta soprattutto in considerazione alla più o meno contemporanea apparizione delle cosiddette "Dame Bianche" nelle foreste dell'Italia Centrale. Si tratta di una tradizione molto antica e molto sentita dalle popolazioni rurali di queste regioni: anche dove vivo, nella Tuscia, il cosiddetto Alto Lazio, esiste il ricordo di queste figure femminili vestite di bianco che vivevano nelle zone più remote ed impenetrabili della Silva Cimina.

Le "Dame Bianche" vennero identificate dalla popolazione con le fate: poi a seguito della propaganda dei preti cristiani vennero identificate con le streghe. Esse apparivano improvvisamente (solitamente nei pressi di una grande Quercia Madre), erano vestite di bianco e non si facevano avvicinare da nessuno: venivano consultate per le loro conoscenze profonde di medicina, di erbe, di veleni. Avevano conoscenze di "segreti" che si tramandavano di madre in figlia: potevano avvicinare senza pericoli gli animali selvatici e parlavano la "Lingua degli Uccelli" (ovvero la Lingua della Natura o Lingua del Vero).

Ancor oggi al tramonto si dice che sia possibile vederle in lontanaza fra gli alberi nel fitto della foresta.

E' evidente che si tratta di leggende, ma a me piace pensare che la tradizione di Celia Concordia e delle Vestali non si sia spenta del tutto e che si sia trasmessa tramite le "Dame Bianche", le Fate delle leggende.

sabato 13 ottobre 2012

October 13th: Fontinalia

On October 13th the ancient festivity of Fontinalia is celebrated. This festivity is dedicated to Fons/Fontus (son of Janus) and it is linked to springs and wells where invisible waters become visible. Springs, fountains and wells are decorated with wreaths and flowers are put in the rivers.

It is important to note the use of flowers to celebrate the rituals of Fontinalia: the flower is the symbol of transient beauty and impermanence of the existence.


This festivity is however rather complex, with more profound meanings than one can expect. This festivity sacralizes a relevant aspect of water as  fons et origo, or primordial element which embraces all the potential manifestations of the existence. The fact to be also "origo" explains the relation with Janus (The Beginning).
The most relevant aspect of Fontinalia (invisible/visible waters) is thus the sacralization of an element which precedes any form and any creation. This cycle "invisible/visible" corresponds to the relation immersion/emersion: emersion is the cosmogonical act of the manifestation while immersion is a dissolution. Thus water (a regeneration element) evidences the cycle life/death.
Moreover, water, preceding creation, has its own "aquatic" symbology (i.e. the shell). Water is linked to the Female Polarity, the Moon, the Matter, the Undifferentiated Life.
Water (and its primordial features) connotes any "humid" and indefferentiated principle: it's important to note the symbology of the "Flowing Waters" and the "Iced Waters", the symbology of the "Flow" and the "Descending Principle". The cycle and the "Becoming" described by the water are linked to the complex symbolgy of Janus. 
 
If Water is a symbol of purification, Spring Water has this feature in an even more relevant way: not only "purification" but also "salvation". This is the reason why, among others, one of the most important symbol of Janus (connected as mentioned above to Water) is a boat.
 
"Without the Divine Water, nothing exists" (Zosimus)
 
Water and Spring symbolizes also the "Travel", the "Journey" according two different but integrated perspectives: the travel following the water flowing form the spring to the Sea or proceeding against the tide from the Sea to the Spring. This case represents the imagine of the travel going back to the origins and the initiatory palingenesis. Following the tide symbolizes the imagine of the destination to achieve.  

  

13 Ottobre: Fontinalia

Una festa molto antica e molto importante è quella delle Fontinalia in onore di Fons/Fontus figlia/o di Giano. Questa festività si lega alle fonti e sorgenti delle acque invisibili e che diventano visibili. Le sorgenti, i pozzi e le fontane vengono decorate con corone di fiori e si gettano fiori nei fiumi nei pressi delle sorgenti.
Questa festività è in realtà molto più complessa di quanto possa apparire ad uno sguardo superficiale e profano. In questa festività si sacralizza un aspetto molto importante dell'acqua in quanto fons et origo, ovvero elemento primordiale che raccoglie in sè tutte le potenzialità dell'esistenza. La caratteristica di essere origo spiega perchè Fons/Fontus sono legati a Giano (L'Inizio).
L'aspetto più rilevante delle Fontinalia (acque visibili/invisibili) è quindi la sacralizzazione di ciò che precede qualsiasi forma e di ciò che precede ogni creazione. Questa ciclicità visibile/invisibile corrisponde al rapporto immersione/emersione: l'emersione è l'atto cosmogonico della manifestazione mentre l'immersione rappresenta una dissoluzione. L'acqua (elemento di rigenerazione) quindi evidenzia il ciclo vita-morte.

Allo stesso modo si presti attenzione all'uso dei fiori per la celebrazione di questa festività: il fiore rappresenta la bellezza fugace e l'impermanenza dell'esistenza.
L'acqua inoltre poichè precede la creazione dispone di una simbologia specifica "acquatica".(ad esempio la conchiglia). Le acque sono connesse alla Polarità Femminile, alla Luna, alla Materia, alla vitalità indifferenziata.
La primordialità dell'acqua connota ogni principio "umido", indifferenziato: si rifletta sulla simbologia delle Acque Fluenti e delle Acque Gelate, sulla simbologia della "Corrente", e sul principio "discendente". La ciclicità ed il divenire espresso dalle Acque si lega pertanto alla complessa simbologia di Giano.
Se l'Acqua è sempre un elemento di purificazione, in particolare le acque di sorgente posseggono questo aspetto in modo più marcato: non solo purificazione, ma anche "salvezza". Per questo, fra i vari simboli di Giano (connesso come detto più sopra all'Acqua) vi è anche una Barca.

"Senza l'Acqua Divina nulla esiste" (Zosimo)

L'immagine delle Acque e della Sorgente è anche simbolo del "viaggio" che può essere esaminato in due prospettive: il Viaggio che seguendo lo scorrere delle acque dalla Sorgente verso il Mare o risalendo la corrente dalla foce fino alla Sorgente. La "risalita della corrente" fino alla Sorgente rappresenta sinteticamente la "palingenesi" iniziatica. La "discesa della corrente" evidenzia il simbolismo della mèta da raggiungere. 

martedì 9 ottobre 2012

Pomona

During summer we have received and enjoyed a large number and variety of fruits and vegetables from our gardens. Also Autumn, and particulalry October, is a period of harvesting. Just think about the grape harvest or the olive harvest which donate us wine and oil: these products are extremely important also for the Traditional Roman Religion being "Divine Gifts" of the Nature and linked to well defined Goddesses.

This period of harvest must be hence devoted to the sacralization of this fundamental force of the Nature which gives us so many fruits, essential for our life and health. The sacralization of this force is Pomona.

Pomona in the past had a specific Flamen (Flamen Pomonalis) but she has not a fixed festivity but rather a mobile festivity because it depends on the harvest maturation. It is represented, also according to the Ancient Tradition, through a wickler basket of fruits and vegetables.

Pomona is defined as "The Beneficial": she gives protection in particular to the fruit trees. Fruits are thus "Pomona's Gifts". She is linked to Vertumnus representing the sacralization of the seasons' changing and passing.

It's important to remind that the Latin term fructus doesn't mean "fruit", but "reward", "payoff", "benefit".

Fructus is the benefit deriving from the Earth and Nature goods. Fructuosus is what is fertile and fruitful: Pomona gives benefits and consequently fruits.

"Fruit" in Latin is translated with pomum: the fruit tree is translated into pomus.  

I have created, with some fragments of a Homeric Hymn and a Orphic Hymn, this hymn to be used while offering fruits to Pomona in order to receive her benefits. Pomona reminds us also the semplicity and the richness of the Nature and her continuos flowing. Pomona helps us in acquiring this awareness.

Invocation to Pomona


Through You, women and men are blessed in their children
and blessed in their harvests,
To you it belongs to give means of life to mortal women and men 
and to take it away
Happy are the woman and the man you delight to honour! 
You have all things abundantly
and the  vital land is laden with fruits
and our house is filled with good things
bestow upon me for this my song
with beneficial prosperity

For You
With rapid whirl, eternal and divine
the perfect Nature
moves with powerful rhythm 

You Blessed, matures sweet fruits
and with your beneficial spirit
supports fruitful seasons.

Pomona

Durante l'estate abbiamo raccolto e gustato una grande varietà di frutta e verdura dell'orto. Anche l'autunno, ed in particolare il mese di ottobre, è un periodo di raccolta. Basta pensare alla vendemmia che ci darà il vino e alla raccolta delle olive che ci doneranno l'olio: in entrambi i casi si tratta di alimenti particolarmente importanti anche per la stessa Religione Tradizionale Romana in quanto "doni divini" della Natura.

Questo periodo allora deve essere dedicato alla sacralizzazione di quella fondamentale forza della Natura che ci dona così tanti frutti, indispensabili alla nostra vita ed essenziali per la nostra stessa salute. La sacralizzazione di questa forza si ritrova in Pomona.

Pomona, che disponeva di un apposito Flamen (Flamen Pomonalis), non dispone di una festa fissa, ma di una festa mobile perchè dipendeva dalla maturazione dei raccolti. Essa non ha una raffigurazione antropomorfa, ma, anche secondo la tradizione più antica, viene raffigurata come un cesto di vimini pieno di frutti e di verdure. 

Pomona viene definita "la Benefica" e dà protezione in particolare agli alberi da frutto. I frutti sono pertanto un "dono di Pomona". Essa è legata a Vertumno che rappresenta la sacralizzazione del cambiamento delle stagioni.

Bisogna ricordare che il termine latino fructus non significa "frutto", ma "ricompensa", "beneficio" (da cui deriva ad esempio il termine "usufrutto"). Fructus è quindi il beneficio derivante dai beni della Terra e della Natura. Fructuosus è quindi ciò che è fecondo e fertile. Pomona in primo luogo apporta benefici e quindi frutti. 

Frutto il latino si esprime con il termine pomum: l'albero da frutto si chiama pomus.  

Ho costruito, con frammenti di un Inno Omerico e di un Inno Orfico, questo inno da recitare offrendo a Pomona un cesto di frutta affinchè continui a concederci i suoi benefici. Pomona ci ricorda inoltre la semplicità e la ricchezza della Natura e del suo continuo fluire.
Pomona ci aiuta nel recuperare questa consapevolezza.

Invocazione a Pomona

Grazie a te le donne e gli uomini 
hanno prole e buoni raccolti
Tu che hai potere di dare e di togliere
Beato colui che onori con il tuo cuore benigno
Hai in abbondanza ogni cosa
La Terra vitale si carica di frutti
Premia benigna il mio canto
con benefica prosperità

Per Te
il mondo ben costruito
per legge eterna
si muove con ritmo possente

Matura, o Dea beata, i dolcissimi frutti
e con benigno cuore assisti alle stagioni feconde


lunedì 1 ottobre 2012

October

October represents the last month in the active sacred year symbolizing a period of intense spirituality. During this period Nature tends to a phase of cyclical death.
I dedicate this month to the Goddess Pomona, the sacralization of Fruits and Harvests, because this is a period of harvests (grapes, olives, etc.) and because we give thanks to Nature for what it has been harvested during summer.
 
October in the past was characterized by many important festivities: first of all the Ludi Augustales (7 - 13) and the Ludi Capitolini (15). The former were related to the Emperor Augustus become "Divus" (in a next post I will analyze the concept of "Divus" distinct from the concept of "Deus"). 

Ludi Capitolini were related to the chasing away of the Gauls from the Capitol. It's important to note that these festivities were celebrated with Ludi or rituals linked to the Goddess Vittoria.
The complex ritual of the celebration of the October Equus cannot be described here.

On October 10th Meditrinalia were celebrated: Meditrinalia were "curative" rituals during which new wine was used during a libatio expressing the following formula: "novum vinum libo, novo veteri morbo medeor" (I make this libatio with new wine to cure old diseases with the "new")

On October 12th the ancient festivity of Fontinalia is celebrated - the festivity of "underground and invisible springs". This festivity is dedicated to Fons/Fontus (son of Janus) and it is linked to springs and wells where invisible waters become visible. Springs, fountains and wells are decorated with wreaths and flowers are put in the rivers.

October 15th: October Equus.

On October 19th Armilustrium was celebrated: swords, shields and spears were purified and closed in the Temple of Mars after the end of the military year (which begins on march the 9th).

On October 28th Isia, festivity dedicated to Isis, were celebrated.

Ottobre

Ottobre rappresenta l'ultimo mese dell'anno attivo e simbolizza un periodo di intensa spiritualità. In questo periodo infatti la Natura si avvia verso una fase di morte ciclica.

Questo mese viene dedicato alla Dea Pomona, Dea dei Frutti e dei Raccolti, poichè questo periodo è un periodo di raccolti (vendemmia, olive) e perchè ricordiamo quanto abbiamo raccolto durante l'estate.


Il mese di Ottobre anticamente era connotato da alcune feste pubbliche molto importanti: innanzitutto i Ludi Augustales (7 - 13) ed i Ludi Capitolini (15). I primi ricordavano il Divo Augusto (sarà importante affrontare il concetto di Divus distinto da quello di Deus). I Ludi Capitolini ricordavano la cacciata dei Galli dal Campidoglio. Altrettanto importante è sottolineare che queste festività venivano celebrate con dei Ludi ovvero con manifestazioni legate alla Vittoria.

Molto più complessa è la celebrazione dell'October Equus che non può essere effettuata in questa sede.

Da ricordare i Meditrinalia del 10 Ottobre ovvero feste "curative": durante questa festività si libava con vino nuovo e si pronunciava la seguente formula "novum vinum libo, novo veteri morbo medeor" (libo con vino nuovo affinchè il nuovo curi i vecchi mali).

Una festa molto antica e molto sentita era quella delle Fontinalia (Festa delle Fonti sotterranee ed invisibili) del 12 ottobre in onore di Fons/Fontus figlio di Giano. Questa festività si lega alle fonti e sorgenti delle acque invisibili e che diventano visibili. Le sorgenti, i pozzi e le fontane vengono decorate con corone di fiori e si gettano fiori nei fiumi nei pressi delle sorgenti. 

15 ottobre: complessa festa e rituale dell' "October Equus".

Il 19 ottobre si svolgeva poi l'Armilustrium ovvero, poichè si concludeva l'anno militare iniziato il 9 marzo, si purificavano le armi e le si riponevano nel Tempio di Marte fino al successivo 1 marzo.

Il 28 ottobre si svolgevano le Isia ovvero la festa di Iside.