Spesso la conchiglia appare, anche in forma stilizzata, su molte raffigurazioni architettoniche e non architettoniche romane: frequentemente nelle nicchie, nelle fontane, nei frontoni, nelle raffigurazioni funerarie. Essa costituisce un simbolo sacro molto importante e non deve essere mai considerata come una mera decorazione. Certamente i profani la vedono e continueranno a vederla come tale: ma è essenziale che la sua importanza come veicolo di un messaggio ed un simbolismo sacro sia adeguatamente riconosciuta.
La conchiglia è un simbolo in primo luogo ovviamente legato alle Divinità Acquatiche e all'Acqua (anche come principio ermetico). In tal modo si evidenzia il suo legame con la polarità femminile e conseguentemente il legame con la simbologia lunare (anche in questo caso anche in senso ermetico). La conchiglia, emblema della dimensione femminile, esprime pertanto una simbologia erotica connessa alla fecondità e alla generazione.
Questo spiega anche il forte nesso fra la simbologia della conchiglia e Venere: Venere nasce su una conchiglia proprio per sottolineare questo principio e questa forza cosmica. La conchiglia è emblema dell'Amore, del matrimonio, del colore Verde. Ma la conchiglia non descrive solo la nascita e la generazione, ma anche la ri-nascita e la ri-generazione. Per questo in molte rappresentazioni funerarie è presente la conchiglia proprio per descrivere questa ri-generazione e rinascita dopo la prima morte (morte profana) nel cammino verso gli Dei Celesti. Essa è quindi un simbolo geometrico, emeretico e iniziatico.
In tutti i riti in cui si deve evidenziare questa funzione e questo significato sono presenti delle conchiglie: anche nei riti di fecondità agraria, così come in tutti i riti dove si evoca questa forza cosmica, possono essere presenti delle conchiglie per evidenziare questo simbolismo.
La conchiglia, come simbolo, è quindi sempre presente nei momenti più importanti dell'esistenza di una persona: nascita, iniziazione, matrimonio, fertilità e generazione, fertilità della Terra che ci nutre, morte.
2 commenti:
Fertilità e morte possono essere la stessa cosa: dissolversi in un letto di foglie secche, mineralizzarsi e dare vita a nuove piante nel bosco.
Nella Religione Tradizionale Romana i cosiddetti "inferi" e le sue divinità erano strettamente legati all'idea di morte-vita all'interno di un ciclo continuo.
L'inferno non è un luogo di dannazione ed espiazione, ma un luogo di transito. Si diceva sacralmente infatti che gli Inferi fossero vuoti...
Gli Dei/Dee inferi/e provvedevano alla perpetuazione della vita. Mi viene in proposito sempre a mente una bellissima immagine di Proserpina (polarità femminile di Plutone) signora degli inferi che tiene fra le sue mani il seme che germoglierà in primavera dalla Terra. Anche la stessa Cerere, come Tellus, sono Dee Infernali. Allo stesso modo non è casuale che molte divinità ctonie sono polarità essenzialmente femminili (con polarità maschili molto ridotte) legate alla "Via Umida" o alle acque sotterranee. E' un argomento lungo, complesso e complicato e non ti voglio annoiare oltre...
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