Una Dea particolarmente rilevante nella Religione Tradizionale Romana, e purtroppo poco conosciuta ed approfondita, è Victoria. Essa si lega intimamente al significato più profondo dei Ludi, di cui si è già parlato, e alla vita stessa della società nel senso più tradizionale.
L'importanza di questa Divinità è resa anche piuttosto evidente dalla tenacia e dalla forza con le quali i più importanti esponenti del credo religioso tradizionale romano si opposero alla rimozione della sua Statua nel Senato. Basti ricordare in questa sede il ruolo giocato in quella circostanza da Quinto Aurelio Simmaco, una delle figure più rilevanti e luminose fra i difensori del Mos Maiorum in quell'epoca di tramonto generale che fu il IV e il V secolo dell'era volgare.
Perchè i maggiori esponenti della religione tradiziona romana di quell'epoca lottarono così strenuamente per impedire la rimozione della statua della Vittoria dal Senato? E' evidente che questa Divinità deve detenere un'importanza fondamentale nella tradizione religiosa.
Si tratta infatti di una Divinità estremamente complessa di cui in questa sede è possibile tracciare solo alcuni aspetti essenziali.
Victoria infatti è in primo luogo la sacralizzazione della "Forza Trionfale" in un senso molto vasto. Innanzitutto è Forza Trionfante nella guerra, ma anche nei Ludi, nei munera: una forza che scatena energie e ebbrezza. Ma è anche la Forza Trionfante dell'Uomo sulla Morte. Vittoria, in piedi sul suo Carro, personifica la "rinascita trascendente". Per questo i Ludi avevano lo scopo di risvegliare questa Forza Mistica Salvatrice che si fonda totalmente sull'Azione.
Vittoria è quindi sacralizzazione dell'esaltazione attiva, il risveglio dell'Azione connesso non solo al combattimento, ma anche alla Danza (cfr Salii, Luperci, Arvalii).
Victoria è legata inoltre al lar victor, lar martis et pacis triunphalis ovvero quelle forze che "hanno fondato la città e costituito l'Impero". La Dea Victoria non è quindi solo una Forza che prorompe nell'Azione, ma è anche una Forza che trionfa sul Caos, sulla distruzione, sul disordine. E di questa Forza Trionfale Roma e il suo Impero sono la materializzazione più perfetta.
Ogni vittoria ha quindi un significato sacro e l'Imperator diviene la manifestazione di una forza mistica che di fatto lo trasformava e lo trasfigurava. Per questo il vincitore veniva portato sugli scudi perchè lo scudo simboleggiava la volta celeste: questo atto assimilava pertanto il vincitore a Giove.
Per questo Roma, come strumento politico di realizzazione dell'ordine che prevale sul disordine e sulle forze del caos, rendeva onore alla Dea Vittoria perchè alla fine essa rappresentava l'anima della grandezza e della fides romana. La salute dell'Imperatore, l'integrità dello Stato Romano e alla fine la sua stessa ragion d'essere si legavano alla Dea Vittoria.
In questa prospettiva, in considerazione del Caos, della decadenza generale, del dilagare di ogni espressione degradata e profanata che connotano questa età oscura in cui viviamo, il Culto della Dea Vittoria oggi appare come un fondamento essenziale nella Religione Tradizionale Romana.
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