Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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venerdì 8 aprile 2011

Fulgores

I fulmini rivestono un ruolo non secondario all'interno della Religione Tradizionale Romana sia come fenomeno fisico-naturale che come elemento simbolico.

Da un punto di vista fisico-naturale l'osservazione dei fulmini ha un'importanza peculiare perchè essi sono un'espressione molto potente della Forza della Natura. L'osservazione dei fulmini, come già detto per gli altri signa, non ha lo scopo di predire il futuro od altre forme di magia volgare, quanto quella di mantenerci in uno stato di costante coscienza e consapevolezza circa il ruolo e posizione dell'uomo nel mondo. Questa osservazione contribuisce pertanto a mantenerci "svegli" e consapevoli della Forza della Natura.

La disciplina dell'osservazione delle folgori è principalmente di origine etrusca che divideva il cielo in 16 regioni. Per quanto ci riguarda, ci atteniamo alla tradizione romana che prevede la divisione del cielo in 4 regioni.

Ricordo ancora che l'osservazione dei fulmini è un momento "mistico": l'osservatore stabilisce l'orientamento avendo davanti a sè il Sud ("origine di tutte le cose"). Le due aree ad Est sono dette "sinistrae" (propizie, favorevoli), quelle a Ovest sono dette "dextrae" (sfavorevoli).

Il valore del fulmine è dato dalla porzione di cielo da cui proviene e quella in cui ha fine.

Secondo la tradizione romana (diversa da quella etrusca) solo Giove e Summano (Giove Notturno) possono lanciare fulmini, anche se spesso secondo il suggerimento ed il consiglio di altre divinità.

I fulmini possono essere di tre tipi principali (manubiae):

  • prime manubiae (benefiche): partono da sinistra e finiscono a sinistra - servono per "suadere" o "dissuadere" coloro che hanno formulato un progetto, una promessa, un impegno
  • seconde manubiae: partono a sinistra e finiscono a destra (o viceversa) parzialmente nocive e negative ed indicano beneficio seguito da danno (o viceversa)
  • terze manubiae: partono a destra e finiscono a destra - totalmente negative, fulmine che porta devastazione, mutazione dello stato delle cose, non lascia sussistere nulla di ciò che era.

Altre classificazioni:
fulgor quod terebrat, quod discuit, quod urit
fulgores minimae, maiores, ampliores
ostentatorium, perenptorium, presagium
fulmen quod terreat, adlet, puniat

Nell'osservazione dei fulmini è importante inoltre analizzare:
luogo (pubblico/privato, sacro/profano), tempo, destinatario, circostanze, natura e forza del fulmine.

Vi sono poi fulmini il cui segno riguarda gli uomini, quelli che non annunciano nulla e quelli che forse hanno un senso ma non sono comprensibili all'uomo (fatidica, bruta, vana).

Il luogo, la cosa, l'essere folgorato devono essere purificati per placare la forza della Natura. La purificazione del luogo avviene eliminando tutte le tracce dell'evento seppellendole sul posto. Anticamente venivano anche sacrificate delle pecore nere. Il sito viene denominato "religiosus" e non deve essere calpestato: il luogo viene circoscritto da un augur o da un pontifex con il lituo e chiamato "puteal" o "bidental" (la distinzione è andata perduta).

Il fulmine è un simbolo complesso e la comprensione profonda della sua simbologia sono alla base dell'osservazione mistica dei fulmini. Esso è simbolo di forza del cielo e della Natura: è simbolizzato dallo scettro e dal lituo. Altri simboli sono la freccia, il martello e tutte le armi a due punte o due lame.

E' inoltre simbolo di paternità divina, simboleggia il potere di produzione e di distruzione, la condensazione e la dissipazione. E' simbolo di forza occulta della Natura.

Nel fulmine la forza invisibile della Natura diventa visibile ed ineluttabile: la forza dell'uomo comune si piega di fronte ad essa.

Giove ed il potere sovrano (in senso mistico e non politico) detengono lo scettro-fulmine (lo scettro spezzato) come simbolo del "controllo della forza": raggiungimento di una pace interiore e di stabilità in mezzo al caos. Pace come perfezione di attività e attività pura. Controllo e calma in opposizione all'agitazione: forza trascendente pronta a scattare.

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