Nella Religione Tradizionale Romana quello che conta è "questo mondo", "hic et nunc" (qui ed ora) e la vita è un'occasione unica che deve essere per questa ragione apprezzata e vissuta nella sua pienezza.
Non esiste un "Aldilà", nè una rappresentazione di questo altro mondo: non c'è un Paradiso o un Inferno. I morti sono e restano fuori dalla dimensione umana. Quello che conta è la memoria che ciascuno di noi trasmette agli altri uomini.
Per il "mos maiorum" non conta l'attività dei morti (che sarebbe un controsenso) ma il ricordo dell'azione dei vivi.
Ogni contatto fra la dimensione dei vivi e la dimensione dei morti è considerato come un atto "funesto" ovvero impuro. La famiglia toccata dal lutto viene definita "familia funesta" cioè impura e contaminata e deve essere riportata alla condizione di "familia pura".
L'idea generica dei defunti è identificata con l'immagine dei "Manes" attraverso un termine che è sempre "plurale".
Non esiste un "Aldilà", nè una rappresentazione di questo altro mondo: non c'è un Paradiso o un Inferno. I morti sono e restano fuori dalla dimensione umana. Quello che conta è la memoria che ciascuno di noi trasmette agli altri uomini.
Per il "mos maiorum" non conta l'attività dei morti (che sarebbe un controsenso) ma il ricordo dell'azione dei vivi.
Ogni contatto fra la dimensione dei vivi e la dimensione dei morti è considerato come un atto "funesto" ovvero impuro. La famiglia toccata dal lutto viene definita "familia funesta" cioè impura e contaminata e deve essere riportata alla condizione di "familia pura".
L'idea generica dei defunti è identificata con l'immagine dei "Manes" attraverso un termine che è sempre "plurale".
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