Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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martedì 14 marzo 2017

Vertumnus

L'inizio della primavera segna l'apertura di un periodo di "trasformazione" in cui la Natura, e noi con essa, affrontiamo una fase di cambiamento dovuta al riavvio di cicli naturali. 
Questo è quindi un periodo fortemente caratterizzato dalla presenza di Vertumnus

Vertumnus, divinità forse di origine etrusca o sabina, è la sacralizzazione della metamorfosi, della trasformazione, del cambiamento perpetuo, nella forma più ampia, dovuti all'inarrestabile fluire dei cicli naturali e del Tempo.

Vertumnus è il Dio del vertere nel senso più sacro e profondo. Ovunque ci sia incertezza, là c'è Vertumnus. Il convertire, il rivoltare, lo sperare che il destino "volga" a nostro favore, implica la presenza del Dio. Il camuffamento, l'illusione, la trasformazione, il travestimento, la mutazione sono gli spazi di Vertumnus.

Tutti gli Dei e le Dee della Spiritualità Tradizionale Romana sono dotati di un'identità non-univoca che, in quanto distribuita su una miriade di aspetti e dettagli interrelati e lungo una rete di segni e simboli, è sempre di difficile comprensione, identificazione, interpretazione, decifrazione. Questi aspetti frantumati si combinano e ricombinano: ciascuna di queste combinazioni può concludersi potenzialmente nell'identità di un Dio o di una Dea. Gli Dei e le Dee non si manifestano, in senso volgare e profano, ma si percepiscono, si afferrano all'interno di una loro "sfera di azione e di competenza (officium)" dove esplicano un loro potere. Questo è particolarmente problematico quando si riflette su una Divinità che per sua natura non può che avere un'identità fluida, mutevole, inafferrabile proprio perchè è la sacralizzazione della trasformazione. Il vertere è di pertinenza di Vertumnus ed è in questa dimensione che si esplica la sua vis. In questo caso è il nome del Dio che riassume la sua identità. Il significato del nomen di Vertumnus definisce la sfera di competenza di questo Dio.

Vertere non è solo metamorfosi, ma è anche "sdoppiamento" (Vertumni al plurale), "rovesciamento", "stravolgimento": ciò che è bianco diventa nero e viceversa, ciò che è maschile diventa femminile e viceversa, cambiamento improvviso della sorte (pollice verso). Se il vertere si ritrova nel prefisso del nome del Dio (vert-), ulteriori implicazioni si trovano nella seconda parte del suo nome che si possono riferire ad amnis (corrente), annus (anno) e omnia (tutto).

In questo caso si evidenzia come Vertumnus può invertire il fluire della corrente degli eventi, mutare il corso del tempo, modificare tutto e trasformarsi in tutto.

Queste caratteristiche del Dio (la sua sfera di azione) quindi si evidenziano proprio in questo momento dell'anno. Ci troviamo in una fase di mutamento delle stagioni (anniversarius): Vertumnus opera nelle trasformazioni che vediamo nelle piante (da qui anche il suo collegamento con Pomona) che passano chiaramente da uno stadio all'altro. Mutano i colori, mutano i sapori, mutano i suoni: per questo si offrono i primi frutti e le primizie della primavera a Vertumnus.

Ma non bisogna dimenticare che la mutazione e la trasformazione continue sacralizzate da Vertumnus interessano anche l'intero universo, il corpo, carattere, comportamento umano e la stessa società umana nel suo complesso.

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