Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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venerdì 29 aprile 2016

Lettere

Siamo abituati a pensare che le lettere dell'alfabeto non siano altro che dei segni che rappresentano dei suoni e che le parole siano semplicemente la combinazione di questi segni e quindi di questi suoni. Per le lingue moderne, che non a caso sono identificate come lingue "volgari" effettivamente è così: lettere e parole sono solo la rappresentazione grafica di suoni senza un significato se non quello prodotto da dei suoni. In breve le lingue moderne sono molto simili ai versi degli animali: sono solo suoni. 

Le lingue antiche non erano così. Già le stesse singole lettere dell'afabeto avevano un valore simbolico molto complesso e per questo la loro combinazione nella costruzione delle parole produceva universi simboli grafici molto profondi ed articolati. In sostanza si creava una dimensione simbolica che precedeva la stessa espressione vocale delle lettere e delle parole. In pratica si realizzava il rapporto complesso fra "Mens" e "Vox". 

Questo si ritrova nel Latino (che è una lingua per questo sacra) ed in tutte le lingue antiche come il greco o lo stesso ebraico.

Pensiamo ad esempio al grande valore simbolico che la lettera "Y" aveva per i pitagorici. Ma questo valore simbolico si ritrova in tutte le lettere. Come avviene per i geroglifici egizi (che venivano usati per rappresentare il sacro), le lettere latine si combinano simbolicamente nel creare parole dal potente valore simbolico la cui rappresentazione scritta produce un messaggio simbolico estremamente complesso che, per chi conosce questo valore e significato, non necessita di ulteriori spiegazioni.

Il significato ed il valore simbolico profondo del Latino si ritrova pertanto nella sua stessa scrittura. Pensiamo ad esempio ad alcune parole come:

AMOR
ROMA
VIRTVS
VIR
VIRAGO
MATER - PATER

Un altro esempio molto rappresentativo è la parola "PONS". Se la osserviamo attentamente, conoscendo il significato simbolico di ciascuna lettera, capiamo immediatamente che questa parola non significa "ponte" nell'accezione moderna e quindi volgare. In quella "P" che precede la "O" che a sua volta precede la "N" con in conclusione la "S" vediamo un percorso, un processo simbolico ben preciso che, non a caso, genera parole come "PONTIFEX".

Questo spiega anche perchè il latino utilizzasse le declinazioni e non gli articoli. La declinazione aggiunge significati precisi alla parola aggiungendo ben determinate lettere: l'articolo non modifica nulla, non aggiunge nulla in termini simbolici. L'uso degli articoli diventa pertanto strumentale alle lingue nel momento in cui diventano "volgari" ovvero non sacre. Queste lingue "moderne" non devono servire a descrivere il mondo in termini "sacri" ovvero "metafisici" (come avviene per il latino) e "qualitativi", ma solo in termini "fenomenici" e "quantitativi". E questo spiega perchè il latino, come tutte le lingue antiche, sia così difficile da imparare nel suo significato più autentico.

Insomma non riusciamo più a vedere e a descrivere il mondo, la Natura e la realtà in termini sacri anche perchè le nostre lingue non possono materialmente e tecnicamente farlo. Le lingue moderne possono ben descrivere uno smartphone, un fenomeno chimico o fisico, ma niente che rientri nella dimensione del sacro.

Si tratta di un discorso molto complesso, che ovviamente non si può approfondire in questa sede. Ma spero che con queste poche riflessioni sia possibile intravedere qualche cenno di quel complesso universo simbolico che si cela nelle lettere e nelle parole che noi moderni abbiamo completamente perduto.

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