Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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mercoledì 4 giugno 2014

Il Giglio

Il mese di giugno è interamente permeato dalla forza femminile della Natura e dell'Universo che si materializza nella figura divina di Giunone. Il fiore che maggiormente esprime questa forza divina della Natura impersonificata da Giunone è il giglio.

Nella Scienza Arvale il giglio viene denominato Iunonia Rosa e, in quanto simbolo di fecondità, era il fiore sacro presente in tutti i culti femminili. All'interno del Giardino (hortus) Arvalico il giglio viene ricompreso nell'Aiuola della Luna. Il giglio infatti è uno dei simboli floreali principali della Grande Dea Madre: Giunone, come declinazione di questa Dea, esprime l'autorità, la regalità, la nobilità, di questa forza cosmica nonchè la potenza delle sue leggi e delle sue regole. Il giglio quindi esprime in primo luogo tutte queste qualità. 

Anche Giunone, in questo caso in veste di potnia, descrive come altre Dee-Maghe, in termini arvalici, un hortus sanitatis. Questo tipo di giardino deve essere circondato da un folto bosco di quercie. In una radura si sviluppa l'hortus sanitatis di Giunone dove vengono coltivati i gigli, come simbolo fecondante femminile, la melagrana, il croco, la viola, l'anemone rosso, il giacinto, il papavero, il loto. Tutti questi fiori e piante costituiscono le essenze di Giunone.

Il giglio-fiordaliso, e l'intero hortus sanitatis di Giunone, sono elementi importanti del Grande Giardino Simbolico in cui rappresentano la fertilità, la fecondità, il futuro sereno. Sono pertanto elementi essenziali della cosiddetta Donna-Fiore, simbolo di felicità ovvero di armonia con gli Dei e le Dee.

Il giglio bianco inoltre rappresenta la purezza della forza femminile e la purezza e sacralità della sfera sessuale femminile ed insieme al giglio rosso, sono anche simboli importanti nella Scienza Sacra, nell'esoterismo e nella Scienza Ermetica.

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