Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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mercoledì 13 novembre 2013

Rispetto per il Cibo

Alcuni giorni fa ci siamo dedicati, come ongi anno, alla raccolta delle olive. I lavori  e le attività agricole sono fondamentali sia per un motivo pratico, ma anche per motivi spirituali. Poichè mi sto impegnando a seguire i dettami del Sodalizio degli Arvali, il contatto con la Terra e l'agricoltura diventano di cruciale importanza.

Durante la pausa per consumare un frugale pasto a base di pane, legumi, formaggio e vino ho voluto menzionare ed invocare alcune Divinità che ho ritenuto rilevanti nel lavoro che stavamo facendo. Iniziando da Giano ho ricordato ad esempio Minerva, Cerere, Plutone, Proserpina, Pomona, Venere, Maia e Vulcano, Flora e Gaia, Dioniso, Conso, Liber e Libera, Marte, per concludere con Vesta (come prevede il rituale tradizionale).

Il citare queste Divinità mi ha spinto a riflettere con gli altri sulla grande quantità di forze ed elementi che concorrono alla creazione di ciò che alla fine mangiamo. Elementi della Terra, del clima, delle piante e del lavoro degli uomini e delle donne: una lunga serie che di fatto attribuisce un valore enorme al cibo.

Pensavo inoltre che tante persone, che si limitano solo a comprare il cibo che consumano, di fatto non ne conoscono il vero valore perchè il loro legame con la Terra, che si può materializzare anche tramite il cibo, è totalmente spezzato. Ovviamente non sto parlando solo di un valore economico, ma anche, e forse soprattutto del un valore sostanziale, intrinseco e simbolico del cibo in tutte le sue fasi: produzione e consumo.

Ho la fortuna di avere un piccolo orto e, ogni volta che posso, di partecipare a tanti lavori in campagna. Ho anche assistito alla macellazione degli animali nelle fattorie per il consumo familiare. Tutto questo mi fa sempre presente cosa c'è dietro un piatto di insalata o di broccoli, una scodella di fagioli, una bistecca di maiale o un'ala di pollo. 

Anche questa è una forma di Colere Deos/Deas.

Quando nominiamo ed invochiamo tutti questi Dei e queste Dee in pratica rafforziamo la nostra consapevolezza della combinazione complessa di tante componenti che sta dietro quello che stiamo mangiando. Questo genera rispetto e sacralità per il cibo e per questo consumare il cibo è un vero e proprio rituale. Condividere il pasto in famiglia o con gli amici è un rito: bere un bicchiere di vino con questo spirito diviene una liturgia.

La sacralità del cibo è poi evidenziata dalla sua semplicità. Penso che sia sempre preferibile consumare cibi composti da  pochi semplici ingredienti. Che rispetto possiamo avere nei confronti di un alimento composto principalmente da sigle e formule chimiche?

Credo che mangiare hamburgers in un fast food o comprare cibo congelato in un supermarket ci allontani dalla sacralità del cibo e delle forze che concorrono a produrlo. Ovviamente non pretendo che tutti si muniscano di un orto e coltivino quello che mangiano, ma questo mio post vuole solo essere un piccolo invito ad essere consapevoli dell'importanza di non perdere il legame con la Terra, con il cibo che da essa proviene, e di non perdere il senso "sacro" che può celarsi anche in un gesto apparentemente banale come quello di procacciarsi e consumare il cibo.

Inoltre la salute del nostro corpo e del nostro spirito non possono che trarre giovamento da tutto questo.

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