Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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mercoledì 21 novembre 2012

Baculum - Fides

Uno dei simboli che caratterizzano un Cultor o una Culltrix è il baculum, un lungo bastone che appunto indica l'appartenenza alla comunità dei Cultori/Cultrici della Religione Tradizionale Romana. Come il vitis simboleggia lo status di pater/mater familias, il lituus quello di augur, lo scettro quello di pontifex/pontifica, ecc... il baculum è il primo strumento-simbolo nella gerarchia dell'ordo.

Essendo un lungo bastone, un uomo o una donna incamminati nella via senza baculum sono deboli perchè il loro camminare è privo di appoggio.  Dal fatto di essere privo di baculum deriva la parola italiana imbecille ovvero colui che non sta in piedi sia in senso fisico che metaforico, un uomo senza sostegni, senza appoggi: un debole.

Il baculum è quindi un sostegno su cui ci appoggiamo: esso è il simbolo della Fides che è l'appoggio che ci consente di incamminarci con sicurezza sulla Via verso la Virtus. Senza Fides non si può essere un Cultor o una Cultrix e quindi nemmeno un buon pater familias o una buona mater familias: meno che mai un augure o un pontefice... E' la base, il sostegno su cui fondiamo il nostro cammino lungo il nostro percorso spirituale.

E' bene precisare che Fides non corrisponde all'italiano e al profano Fede. E' un concetto molto più profondo e più complesso. La fede del monoteismo è un'espressione sentimentale e passionale in cui si rinnega la ragione per aggrapparsi ad una verità rivelata. La fede presuppone una passività mentale, che è caratteristica dei "poveri di spirito". La fede spesso si connette ad un'umiliazione del corpo, ad una negazione della ragione, una passività interiore e mortificazione dell'animo.

Fides invece è più vicina al concetto di "fiducia", "affidabilità".  Purtroppo, in questo caso come in altri, non abbiamo più le parole per esprimere concetti così complessi.

Non è un caso che Fides, nella sua sacralizzazione, sia strettamente connessa a Mens (il pensiero razionale). Questo conferma la sua distanza abissale dall'idea monoteistica e fanatica di fede (la fede è "cieca" come l'ira ed il furore). 

Fides è il principio dei rapporti fra gli uomini e fra questi e gli Dei/Dee. E' quindi alla base della convivenza civile, dei giuramenti (presuppone Dius Fidius) e della Pax Deorum. Su Fides noi quindi ci appoggiamo per dare forma alla fedeltà, all'onore e al rispetto come basi dell'etica e della religione. Non avere Fides vuol dire non avere più punti di riferimento, indebolire tutti i rapporti fra gli uomini e con gli Dei/Dee, significa affidarsi alla Fortuna, al caso: vuol dire essere deboli, vulnerabili.

Questo spiega perchè Fides deteneva a Roma uno dei culti più antichi, sentiti e rispettati perchè è il presupposto per la vita stessa di una comunità civile.

L'idea di Fides spiega anche perchè, come ho già scritto altrove, il Cultor e la Cultrix non "pregano" nel senso monoteista e profano del termine. Ciò avviene perchè alla base del rapporto con gli Dei/Dee c'è  Fides, non la fede, ovvero la "fiducia" reciproca. Cultori e Dei sono quindi legati da un rapporto ispirato da Fides che significa che entrambi sono degni di fiducia e capaci di dare fiducia: si dà fiducia a chi è affidabile.

Fides è una forza pura e integra. Per questo i Flamines nei riti ad essa dedicati si presentavano con la mano destra avvolta in un panno bianco: la mano destra è infatti una sede consacrata a Fides, la mano destra si porge per esprimere fedeltà. La mano destra è l'incarnazione stessa di Fides.

Le notti di luce bianca generata dalla Luna Piena sono dedicate a Fides.

Per questo ci appoggiamo a Fides come un baculum, come un sostegno per aiutarci nel nostro cammino. Il Cultor e la Cultrix quindi non hanno fede. anzi non devono averla perchè, perdendo il contatto con Mens, significa perdere lo stato di consapevolezza e di risveglio. 

E' necessario invece avere Fiducia.

2 commenti:

Riccardo Savoldo ha detto...

Molto interessante. Non sapevo nulla del baculum e della sua simbologia? Quindi come viene utilizzato concretamente nei riti?

Carmelo Cannarella ha detto...

In realtà il baculum è un segno distintivo del Cultor/Cultrix nel senso più letterale del termine. Distingue, rende visibili su una scena fatta di figure sfocate e confuse. Dimostra, sia in senso pratico che metaforico, che, come il viandante, ci siamo incamminati lungo la Via: abbiamo cominciato a "svegliarci", ci siamo messi in movimento...


Con esso dimostriamo di possedere la Fides e con questo ci presentiamo ai riti. Nessuno di questi "strumenti" ha un valore operativo di per sè, ma simbolico.

Tieni presente che l'evoluzione estrema del baculum è "la bacchetta magica" non nella sua rappresentazione "fantasy", ma in senso esoterico-ermetico.

Il Cultor e la Cultrix non fanno riti magici nel senso profano del termine, ma si incamminano sulla Via per il "risveglio".

Non bisogna poi dimenticare la distinzione fra "culto esteriore" e "culto interiore". Se pensiamo di impiegare il baculum solo come "amuleto" nei riti finiamo per praticare solo il culto esteriore svuotato del culto interiore. Il baculum attesta anche il nostro "culto interiore".

Ma bisognerà che prima o poi approfondisca questa distinzione fondamentale...