Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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mercoledì 16 febbraio 2011

I 5 Voti della Religione Tradizionale Romana

In primo luogo è importante ricordare che gli Antichi Credenti nella Religione Tradizionale Romana non "pregano", nel senso convenzionale del termine; nessuno è "servo" di un Dio o di una Dea. Gli Dei e le Dee si "coltivano" (Colere Deos) allo scopo di addivenire alla realizzazione della Pax Deorum ovvero un'armonia con queste forze che ci circondano.

Coltivare gli Dei/Dee è un opera che richiede un impegno personale costante ed una forza tranquilla: lo strumento principale per alimentare questa forza tranquilla è la pratica della Virtus che è il principio fondamentale per intraprendere la Via e mantenersi sul suo percorso.

Come è possibile praticare la Virtus ed intraprendere il cammino della Via Romana?

Per fare questo è essenziale seguire e rispettare 5 voti (votum= promessa, impegno) ovvero:

  • Frugalità: vivere nella semplicità e nella sobrietà, allontanando gli eccessi e accontentandosi di ciò che è realmente necessario
  • Superiorità: mai sentirsi inferiore a nessuno nella pratica della Via
  • Umanità: operare per il bene degli altri e della comunità
  • Utilità: fare in modo che il proprio operato sia utile agli altri ed alla comunità
  • Pietà: ciò che vi è di buono e di cattivo in una famiglia è evidenziato dal comportamento dei discendenti. Abbiamo il dovere di mettere in luce ciò che vi è di buono nella nostra famiglia: solo seguendo il mos maiorum e coltivando gli Dei/Dee possiamo ottenere questo risultato e raggiungere la Pax Deorum.

Questi principi sono comuni anche alla tradizione religiosa giapponese, ma ben sintetizzano il principia fondamentali dell'etica tradizionale latina.

Seguendo questi 5 Voti si intraprende la Via nella speranza di costruire la propria Virtus: in questo modo l'Antico Credente non ha bisogno di pregare perchè gli Dei/Dee lo seguiranno.

2 commenti:

L. Livia Plauta ha detto...

Non che non siano condivisibili, per carità, ma i 5 voti te li sei inventati tu, o ti rifai a qualche fonte?

Carmelo Cannarella ha detto...

Cara Livia,
in realtà non ho inventato nulla. L'unica cosa che ho fatto è stata quella di sintetizzare in 5 principi fondamentali alcuni criteri cardine dell'etica romana che si possono riscontrare in Seneca, Catone, Cicerone. La cosa che mi ha impressionato è che questi voti sono pressochè identici ad alcuni valori fondamentali dello Shinto giapponese e del Bushido. Del resto è arcinoto che l'antica tradizione Vedica si è biforcata in due tronchi principali: uno ha imboccato l'Ovest (Grecia e Roma) l'altro l'Est. In Giappone è riuscita a sopravviere molto più a lungo (ad esempio il culto degli antenati). Per capire l'essenza di molti riti romani spesso bisogna usare un codice Indo-Orientale...