Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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lunedì 13 dicembre 2010

Valori tradizionali Romani

Vi sono alcuni valori etici cui non solo la vita pubblica e privata, anche la Religione Tradizionale Romana fa costantemente riferimento. Sicuramente il più importante è il concetto di Pietas, un concetto molto complesso, che regola i rapporti fra l'umanità e il Divino, e che affronterò in dettaglio. Prima però di descrivere la Pietas credo sia utile descrivere alcuni valori di riferimento, la cui analisi può in seguito facilitare la comprensione di un concetto decisamente più complesso come appunto quello di Pietas.

Il primo valore è la Fides. Essa descrive la reciproca obbligazione religiosa e morale tra l'umanità ed il Divino, e fra tutti gli uomini. La Fides si esprime nella lealtà, fedeltà, onestà negli atti e nelle parole, nella vita pubblica e privata, nella reciproca fiducia e sicurezza.

Vi è poi la Constantia ovvero assoluta coerenza e saldezza di principi e propositi. Essa traspare nella quotidianità per mezzo della fermezza e la perseveranza negli atteggiamenti.

Quindi deve essere segnalata la Gravitas. E' una forza tranquilla e sicura di coscienza del proprio valore morale. Si manifesta nella dignitosa compostezza degli atti e delle parole.

Questi tre principi si fondono e si sostanziano nella Virtus. La volgarità, gli eccessi, la mancanza di controllo non appartengono all'etica tradizionale. Se non si possiede la Virtus, e i valori ad essa connessi, non si può nemmeno immaginare di avvicinarsi alla Pietas che altrimenti si ridurrebbe ad una serie di riti vuoti senza valore.

2 commenti:

L. Livia Plauta ha detto...

Io saturnalia! E grazie per il post.

Carmelo Cannarella ha detto...

Grazie a te. Con l'occasione ti auguro di trascorrere le festività tradizionali (Divalia e Sol Invictus in particolare) in serenità e semplicità.