Anche la casa, nella Religione Tradizionale Romana, ha un forte significato simbolico ed una importante valenza sacra. Si tratta di questioni piuttosto complesse che, in questa sede per brevità, accennerò in modo sintetico.
E' infatti molto difficile descrivere tutte le implicazioni "sacre" della casa: basta pensare che essa è in primo luogo la sede di una famiglia che è, per definizione, consacrata a Vesta. I luoghi sacri a Vesta si chiamano infatti "case" e sono di forma circolare: sono luoghi non orientati in cui la forma geometrica del cerchio descrive il Cosmo, l'Universo. Già da questo si deve cominciare a capire che la casa simbolicamente è legata in qualche modo al Cosmo.
La casa resta uno spazio sacro privato dove si svolgono i riti privati della famiglia: dalla libatio al consumo dei pasti, ecc... E' il luogo dove vengono ospitati i Lares Domestici.
Come già accennato, la casa detiene delle valenze sacre più complesse perchè di fatto essa è uno spazio sacro strutturato dove la famiglia è in contatto e comunicazione costante con gli Dei/Dee. La casa è infatti uno spazio sacro strutturato intorno ad un "centro": essa, come le "case di Vesta" è una riproduzione e rappresentazione del Cosmo. Casa e Cosmo si identificano.
Per questo, come il Cosmo possiede un Centro ideale, un Pilastro immobile intorno al quale ruota l'Universo (rapporto stabilità-movimento: simbologia della ruota e dell'albero), allo stesso modo la casa ha un suo centro. Omero descrive la casa di Ulisse costruita intorno ad un grande albero: il pilastro della casa-Cosmo.
Nella casa della Religione Tradizionale Romana il centro della casa è rappresentato dall'altare agli Dei Penati. I Penati (Poenus) sono gli Dei del Centro ed il loro sito è il centro della casa.
Una casa tradizionale deve avere un'apertura superiore per rendere possibile la comunicazione ed il passaggio alla dimensione superiore (Cielo-Terra-Uomo). Se osserviamo il Pantheon a Roma, che è la summa di tutta la simbologia antica, osserveremo che questa apertura è ben rappresentata dall'Occhio del Pantheon.
Le nostre case comunicano simbolicamente con la dimensione superiore tramite "il percorso del fumo" ovvero il "camino" (notare in italiano il nesso camino-cammino).
Le antiche Domus Romane sono una importante rappresentazione architettonica della funzione sacra di comunicazione e passaggio della casa tradizionale. Esse infatti erano caratterizzate dal cosiddetto "tetto spezzato": la casa era chiusa verso l'esterno, ma aperta verso l'intero e verso il Cielo tramite una grande apertura centrale del tetto. Essa, in senso profano, magari poteva anche servire a far confluire l'acqua piovana nell'impluvium, ma aveva lo scopo rituale di consentire un contatto diretto della casa e della sua famiglia con il Mondo Sovrumano e collegare la casa con il Cosmo, la Trascendenza.
Le case moderne, come tutto del resto, non veicolano alcuna esperienza religiosa, non hanno aperture simboliche verso il Cosmo: la casa è depauperata del suo significato sacro e degradata a mera espressione architettonica.
Sta a noi cambiare tutto questo.
E' infatti molto difficile descrivere tutte le implicazioni "sacre" della casa: basta pensare che essa è in primo luogo la sede di una famiglia che è, per definizione, consacrata a Vesta. I luoghi sacri a Vesta si chiamano infatti "case" e sono di forma circolare: sono luoghi non orientati in cui la forma geometrica del cerchio descrive il Cosmo, l'Universo. Già da questo si deve cominciare a capire che la casa simbolicamente è legata in qualche modo al Cosmo.
La casa resta uno spazio sacro privato dove si svolgono i riti privati della famiglia: dalla libatio al consumo dei pasti, ecc... E' il luogo dove vengono ospitati i Lares Domestici.
Come già accennato, la casa detiene delle valenze sacre più complesse perchè di fatto essa è uno spazio sacro strutturato dove la famiglia è in contatto e comunicazione costante con gli Dei/Dee. La casa è infatti uno spazio sacro strutturato intorno ad un "centro": essa, come le "case di Vesta" è una riproduzione e rappresentazione del Cosmo. Casa e Cosmo si identificano.
Per questo, come il Cosmo possiede un Centro ideale, un Pilastro immobile intorno al quale ruota l'Universo (rapporto stabilità-movimento: simbologia della ruota e dell'albero), allo stesso modo la casa ha un suo centro. Omero descrive la casa di Ulisse costruita intorno ad un grande albero: il pilastro della casa-Cosmo.
Nella casa della Religione Tradizionale Romana il centro della casa è rappresentato dall'altare agli Dei Penati. I Penati (Poenus) sono gli Dei del Centro ed il loro sito è il centro della casa.
Una casa tradizionale deve avere un'apertura superiore per rendere possibile la comunicazione ed il passaggio alla dimensione superiore (Cielo-Terra-Uomo). Se osserviamo il Pantheon a Roma, che è la summa di tutta la simbologia antica, osserveremo che questa apertura è ben rappresentata dall'Occhio del Pantheon.
Le nostre case comunicano simbolicamente con la dimensione superiore tramite "il percorso del fumo" ovvero il "camino" (notare in italiano il nesso camino-cammino).
Le antiche Domus Romane sono una importante rappresentazione architettonica della funzione sacra di comunicazione e passaggio della casa tradizionale. Esse infatti erano caratterizzate dal cosiddetto "tetto spezzato": la casa era chiusa verso l'esterno, ma aperta verso l'intero e verso il Cielo tramite una grande apertura centrale del tetto. Essa, in senso profano, magari poteva anche servire a far confluire l'acqua piovana nell'impluvium, ma aveva lo scopo rituale di consentire un contatto diretto della casa e della sua famiglia con il Mondo Sovrumano e collegare la casa con il Cosmo, la Trascendenza.
Le case moderne, come tutto del resto, non veicolano alcuna esperienza religiosa, non hanno aperture simboliche verso il Cosmo: la casa è depauperata del suo significato sacro e degradata a mera espressione architettonica.
Sta a noi cambiare tutto questo.
6 commenti:
Molto interessante questo argomento.
Con la mia famiglia stiamo considerando l'acquisto di una casa e sarebbe un mio sogno costruirmi una moderna domus. Qualcuno ha già fatto questo esperimento?
Salve.
Caro amico,
francamente non ho notizia di realizzazioni di domus (al di là di qualche espirimento di archeologia applicata)per uso privato. La tua domanda comunque solletica la mia curiosità e, per questo, procederò a fare qualche indagine.
Certamente realizzare una casa che, a differenza delle abitazioni moderne, sia rivolta verso l'interno invece che verso l'esterno rimane una soluzione architettonica molto interessante. Questo interesse è motivato sia da ragioni simboliche (come ho sommariamente descritto nel mio breve post) ma credo anche che potrebbe avere delle positive implicazioni in termini di sostenibilità. Certo, non è questo il luogo per affrontare questo argomento, ma sarebbe sicuramente un tema da approfondire. Altro tema importante è quello dei costi: sicuramente non bisogna immaginare domus di 400mq, ma realizzare piccole abitazioni che comunque rispettino i canoni tradizionali della casa romana non dovrebbe implicare costi stratosferici.
Sono tutti argomenti che bisognerebbe approfondire...
Che io sappia in Sardegna ci sono ancora case tradizionali con il cortile centrale secondo la pianta delle domus romane.
Io, e anche altre persone che conosco, avremmo il sogno di costruire una domus romana con le tecniche di allora, da far funzionare come agriturismo. Quello che manca per ora sono i capitali. Comunque ho un libro sull'architettura romana, nonché un cugino architetto specializzato in edifici con copertura in pietra e portici alla romana, che sarebbe interessato a mettere in pratica le tecniche romane di costruzione.
In tutto il bacino del Mediterraneo ancora esistono testimonianze di questo genere di costruzioni tradizionali anche perchè spesso sono molto efficienti da un punto di vista climatico (fresche in estate e calde in inverno).
Io personalmente non le conosco direttamente, ma il fatto che siano presenti in Sardegna potrebbe essere una buona occasione per approfondire con una certa facilità l'argomento.
Bisognerebbe approfondire alcuni aspetti riguardo la loro praticabilità in termini di costi sopratutto se si pensasse di rendere queste domus moderne un esempio concreto di efficienza e sostenibilità.
Grazie Livia per l'indicazione (tutto molto stimolante)
Sono molto onorato di aver iniziato una discussione così interessante. Non si riesce a scovare foto di queste case sarde?
Quello che mi sembra più complicato è la gestione della luce del sole, avendo finestre solo all'interno.
Caro Ducass02,
appena avrò due secondi di tempo proverò a fare una ricerca più approfondita sia di queste case sarde sia di eventuali realizzazioni (anche di archeologia sperimentale) che possono essere state costruite.
Per quanto riguarda il problema "sole", ovviamente non ho sottomano un caso concreto per confermare quello che dico, ma avendo una domus uno spazio aperto all'interno credo che questo consenta di apportare luce (tramite le finestre che darebbero verso questo cortile interno) agli ambienti anche in caso di porticato.
Giusto a titolo di esempio, si può pensare ad un chiostro di una chiesa o di un convento (che probabilemente si ispira a questa soluzione architettonica - anzi se si pensa che molte chiese antiche vennero costruite sfruttando delle domus la cosa sembra essere più calzante del previsto...). Gli ambienti intorno ad un chiostro (che ha anche un porticato infatti) ricevono sempre della luce anche perchè la luce solare ruota intorno al cortile interno.
Tutto questo conferma, ancora una volta, quanto sia da approfondire questo interessante argomento.
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