Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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giovedì 24 dicembre 2009

25 Dicembre: Sol Invictus

Il giorno del 25 dicembre è dedicato al "Sol Invictus" (Sole Invicibile) con il quale si celebra la perenne vitalità della luce.

Si tratta di una festa antichissima nota e celebrata in questo giorno già dagli antichi egizi: l'energia divina "Cuore del Mondo" o "Luce Intelligente" confluiva in una pietra sacra a forma di cono (Betilo - dimora degli Dei) o in pietre nere o pietre di flumine.

Il Sol Invictus era il protettore speciale degli Imperatori e di tutto l'Impero Romano.

In questo giorno in sostanza si celebrava una divinità unica, onnipotente, eterna ed universale di cui il Sole è la manifestazione più splendida. Questo grande Uno detiene la sostanza da cui tutti gli Dei sono formati.

Per questa ragione il cristianesimo si è impossessato di questa antica festa pagana facendola coincidere con la nascita di Gesù.

December 25th: Sol Invictus

December 25th is dedicated to "Sol Invictus" (Invincible Sun) celebrating the perpetual light's vitality.

This is a particularly old festivity already known and celebrated by ancient egyptians: divine energy "Earth's Heart" or "Intelligent Light" flows into a sacred cone shaped stone (Betilus - Gods' See) or in black stones or flash stones.

Sol Invictus was a special protector of the Emperor and the entire Roman Empire.

In this day an omnipotent, eternal and universal single sole God is celebrated whose most splendid manifestation is the Sun. This Great One has the Substance which Gods are formed of.

For this reason, christianity took possession of this ancient pagan festivity making it coincide with Christmas and the Jesus' birth.

lunedì 21 dicembre 2009

21 Dicembre: Divalia

La giornata del 21 dicembre è dedicata ad una Dea antichissima, Angerona - Dea Dia, talmente antica da essere quasi misteriosa per gli stessi Romani. La giornata della Dea Dia ritualizza un momento particolarmente importante dell'anno: il solstizio d'inverno.

In questo giorno particolare detto dies brevissimus (giorno brevissimo) si aprono le Ianua Coeli ovvero le Porte del Cielo (Chiave d'Oro di Giano) e la luce torna a prevalere sulle tenebre. Ricomincia il ciclo biologico della vita.

L'importanza del ruolo della Dea Dia è data anche dal fatto che nel tempio di questa Dea si ritrovavano il 19 o il 29 di maggio, i Fratelli Arvali (Arvales) per svolgere importanti liturgie in favore dei Lares (Arvalia). Gli Arvali vestiti di bianco (colore che esprime sovranità magica) tramite le cerimonie alla Dea Dia, ai Lares e a Marte (padre e fecondatore), affermavano il legame degli uomini alla loro terra.

In questo giorno, che segna l'inizio dell'anno arvalico, quindi ricordiamo i nostri Lares ovvero gli antenati e i discendenti futuri: noi viventi rappresentiamo quindi l'anello "presente" di una lunga catena sospesi fra passato e futuro.

Il Lar Familiaris è "l'anima della famiglia" il cui simbolo è il fuoco domestico, come nel caso di Vesta (Vesta Mater).

La cerimonia domestica si deve svolgere dopo il tramonto del sole rivolti alle due immagini dei Lares domestici (rappresentanti le due polarità universali: maschile e femminile).

La formula di apertura della cerimonia è la seguente:

SACRA PRIVATA PERPETUE MANENTO

Quindi si reciti l'antica invocazione (Semones) dei Fratelli Arvali:

E Nos Lases Ivvate (tre volte)
Neve Lve Rve Marmar Sins Incvurrere in Pleores (tre volte)
Satvr Fv Fere Mars Limen Sali Sta Berber (tre volte)
Semvnis Alternei Advocapit Conctos (tre volte)
E Nos Marmar Ivvato (tre volte)
Trivmpe (cinque volte)

Successivamente si può consumare un pasto frugale a base di una minestra di farro, fave e lenticchie accompagnata da semplici focacce e vino.

Evitare tassativamente la carne.

December 21st: Divalia

This day is dedicated to an ancient Goddess, Angerona - Dea Dia, so ancient that also for Romans was rather mysterious. This day and Dea Dia are devoted to the rites of a particularly important moment of the year: the winter solstice

In this peculiar day named dies brevissimus (shortest day), the Ianua Coeli (The Sky Gates) are opened (the Ianus' golden key) and light preavils again over darkness. The biological cycle of life begins again.

The importance of Dea Dia is given also by the fact that the temple of this Goddess, on 19 or 29 May, was the sacred place where the Arvales met to attend to important liturgies (Arvalia) in favour of Lares. Arvales, dressed with white gowns (white expresses magical sovereignty) through ceremonies for Dea Dia, Lares and Mars-father affirmed the ties of the mankind with Mother Earth.

During this day, which marks the beginning of the Arvalic Year, we remember our Lares or The Ancestors and the future descendants; we, the living part of the family, thus are the "present ring" of a long chain being suspended between past and future.

The Lar Familiaris is the "family's soul" whose symbol is the home firelight as in the case of Vesta Mater.

The home ceremony must be made after the sunset being addressed to the imagines of the two Home Lares (representing the two universal polarities: masculine and feminine).

The opening formula is as follows

SACRA PRIVATA PERPETUE MANENTO

Then the Ancient Invocation (Semones) of the Arvales:

E Nos Lases Ivvate (three times)
Neve Lve Rve Marmar Sins Incvurrere in Pleores (three times)
Satvr Fv Fere Mars Limen Sali Sta Berber (three times)
Semvnis Alternei Advocapit Conctos (three times)
E Nos Marmar Ivvato (three times)
Trivmpe (five times)

Afterwards, a very frugal meal can be eaten based on a simple soup of spelt, broad beans, lentils accompanied by simple flatbread and wine. Meat must be totally avoided.

mercoledì 9 dicembre 2009

Symbols

The Traditional Roman Religion is strictly linked to "symbols". Symbols are the springs of any thought. They allow a definition of the inner nature of the reality using, instead of rigid and simply verbal expressions, more complex and flexible relations.

A clear example of this value is given by Mars: in the Traditional Roman Religion this God is represented only by a lance provided with mana. In the Traditional Roman Religion. God/Goddess antropomorfical representations do not exist: the cultual Mars' imagine is a lance because this is the best Mars' representation (but a lance is not Mars!)

Any representation is an imprisonment but it is important, with sacred places, symbols and sacred elements, to sign the presence of these Invisibles (also to avoid to confuse an Invisible with another).

Simboli

La religione tradizionale romana è fortemente legata ai "simboli". I simboli sono la molla di ogni pensiero. Essi consentono di definire la natura delle cose sostituendo alla rigida e grossolana espressione verbale dei rapporti più elastici e complessi.

Un esempio di questo valore è dato da Marte: nella religione tradizionale romana esso è rappresentato solo da una lancia dotata di mana. Nella religione tradizionale romana non esiste una rappresentazione antropomorfica: l'immagine cultuale di Marte è una lancia non perchè la lancia sia marte, ma perchè essa è la migliore figurazione di Marte.

Ogni rappresentazione equivale ad un imprigionamento, ma è importante, con luoghi sacri e con simboli ed elementi sacri, segnare la presenza dell'invisibile perchè non lo si confonda con un altro.

martedì 1 dicembre 2009

December

December derives its name from the fact to be the 10th month of the ancient calendar which begins on March. December represents depth, the origins and the beginning of Time. This is a very particular month focused essentially on the feasts and rites of Saturnalia and Divalia (dec. 21st). If Janus represents the beginning, Saturnus (to which December is dedicated) represents the "end".

Main festivities are:

1 december - Bona Dea
5 december - Faunalia
10 december - Janus' Agonalia
15 december- Consualia
17 december- Opalia
18 - 22 december- Saturnalia
21 december- Divalia
25 december- Sol Invictus

Dicembre

Dicembre deve il suo nome al fatto di essere il decimo mese dell'antico anno che iniziava a Marzo. Dicembre rappresenta la profondità, le origini e l'inizio del Tempo. E' un mese molto particolare poichè il mese si incentra sui Saturnalia e sulla data del 21 dicembre (Divalia). Se Giano rappresenta "l'inizio", Saturno (a cui il mese di Dicembre è dedicato) rappresenta "la fine".

Le festività principali sono:
1 dicembre - Bona Dea
5 dicembre - Faunalia
10 dicembre - Agonalia di Giano
15 dicembre - Consualia
17 dicembre - Opalia
18 - 22 dicembre - Saturnalia
21 dicembre - Divalia
25 dicembre - Sol Invictus